Mal di pancia

da | 7 Ago, 2013 | Lifestyle

Gentile dottoressa, ho una bambina di 7 anni che spesso lamenta di avere mal di pancia. Abbiamo fatto una serie di analisi e controlli presso diversi medici e in generale tutti mi dicono che il mal di pancia può correlarsi anche a fasi difficili della crescita. In questo periodo non ha un buon rapporto con due maestre della scuola. Un altro sintomo che ho notato è che è diventata all’improvviso molto disordinata. Mi dà qualche suggerimento su come comportarmi? Grazie, Anna

Cara Anna, i bambini non sanno dire cosa fa male e spesso focalizzano le loro attenzioni sulla pancia, che è il luogo dove proiettano tutto. Frequentemente però il mal di pancia può nascondere un disagio emotivo che non trova altra espressione se non nella somatizzazione. Molti psicologi e psichiatri hanno studiato il fenomeno come forma di espressione per stress, paure o ansie, perché anche questo genere di disagi deve essere letteralmente “digerito”. Da queste ricerche è nata l’esigenza di sensibilizzare pediatri e gastroenterologi a non sottovalutare l’aspetto psicologico del problema, in aggiunta a quello puramente fisiologico, soprattutto quando il disturbo è frequente. Se il mal di pancia è “psicologico” è ovvio che i farmaci non servono. Una strategia vincente è spostare l’attenzione del bambino su qualcos’altro che, divertendolo, possa diventare un veicolo alternativo per l’espressione delle sue emozioni più spaventose. Disegnare o costruire permettono una espressione alternativa delle ansie, così come recitare, di persona o tramite pupazzi, un ruolo immaginario, impersonificando ed esorcizzando ciò che spaventa o crea stress. Spesso sembra più facile affrontare il mal di pancia con una pastiglia o una supposta, ma nei casi non fisiologici, oltre a essere inutile, non permette ai bambini di imparare che possono superare i dolori da soli. Inventare un gioco ha più effetto della supposta, perché è una lezione di vita: posso fare qualcosa per aiutarmi. Consiglio di osservare il periodo specifico che il bambino sta vivendo, come lei ha fatto: l’inizio della scuola, un cambiamento dell’assetto familiare o un trasferimento possono essere fonte di grande stress e facilitare l’insorgenza del mal di pancia come mezzo di scarico delle ansie e delle frustrazioni.
Come prima terapia, consiglio di giocare con la bambina, permettendole una modalità espressiva simbolica di ciò che la preoccupa. Il gioco condiviso con il genitore evita che il piccolo si senta “abbandonato” in balia delle sue emozioni e favorisce l’espressione, sia verbale che simbolizzata, della propria intimità, oltre a permettere una maggiore consapevolezza emotiva del bambino stesso.

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