Una battaglia per la vita del pianeta

da | 27 Giu, 2013 | Tutto food

Chi di voi, deliberatamente, sceglierebbe di salire su un aereo sgangherato e non sicuro? Dovrebbe essere folle, privo di senno. Eppure, ogni giorno, viviamo, corriamo, respiriamo, dormiamo su un pianeta che assomiglia sempre più a un aereo non sicuro. Alcuni studiosi dell’Università di Stanford paragonano le specie e le varietà di ogni ecosistema ai rivetti che tengono insieme l’aeroplano. Se facciamo saltare dei rivetti, per un po’ non capita nulla, l’aereo continua a funzionare. Ma poco per volta la struttura si indebolisce e, a un certo punto, basta togliere anche solo un rivetto e l’aereo precipita.
Nella storia del nostro pianeta tutto ha avuto un’origine e una fine e, in ogni epoca, si sono estinte molte specie. Ma mai alla velocità impressionante di questi ultimi anni. Una velocità mille volte superiore alle epoche precedenti. Dopo uno studio approfondito di molti anni, nell’estate del 2012, l’Università di Exeter ha dichiarato che la Terra sta attraversando la sesta grande estinzione di massa (con la quinta – 65 milioni di anni fa – sono scomparsi i dinosauri). Ma tra questa e le estinzioni del passato c’è una differenza: la causa scatenante, ovvero l’uomo.
Se scompare la biodiversità, insieme alle piante e agli animali selvatici, scompaiono le piante domesticate, le razze (da latte e da carne) selezionate dall’uomo. Secondo la Fao il 75% delle varietà vegetali è ormai perso irrimediabilmente. Negli Stati Uniti si arriva al 95%. Oggi il 60% dell’alimentazione mondiale si basa su tre cereali: grano, riso e mais. Ma non sulle migliaia di varietà di riso selezionate dagli agricoltori che un tempo si coltivavano in India e Cina. E neppure sulle migliaia di varietà di mais che si coltivavano in Messico. Ma su pochissimi ibridi selezionati e venduti agli agricoltori da una manciata di multinazionali.
Per questo Slow Food – attraverso la Fondazione – da anni porta avanti progetti in tutto il mondo: l’Arca del Gusto, i Presìdi, i Mercati della Terra, gli orti comunitari e scolastici, l’Alleanza dei cuochi con i Presìdi e i piccoli produttori locali. Sostiene il lavoro dei piccoli produttori e diffonde la conoscenza del valore della biodiversità, che non è una parola astratta, strana, ma è la vita stessa del pianeta.
La Fondazione Slow Food lavora in Italia, in Europa, ma anche in posti lontani e terre marginali che custodiscono i semi del nostro futuro. Tutela prodotti in via di estinzione, tecniche tradizionali di allevamento, coltivazione e trasformazione, tradizioni gastronomiche, ricette antiche che, da Nord a Sud, dall’Europa dell’Est fino all’America Latina, sono custodite da migliaia di comunità di uomini e donne che fanno parte della rete di Terra Madre. Perché per salvare la biodiversità non bastano gli scienziati. E non la salveranno neppure i potenti della terra: ai mercati non interessa. Difficilmente arriverà un nuovo Noè con la sua Arca. Quindi è una battaglia da fare tutti insieme, uniti, consapevoli. Da parte sua Slow Food si impegna in prima linea con l’Arca del Gusto, con i Presìdi, i Mercati della Terra, gli Orti nelle comunità e nelle scuole.
Per saperne di più: www.fondazioneslowfood.it

Fondazione Slow Food 
per la Biodiversità Onlus

Il futuro del pianeta è nelle mani di tutti, anche nelle nostre: destinando il 5×1000 alla Fondazione Slow Food si sostengono molti progetti importanti nel Sud del mondo e il lavoro di oltre 50.000 contadini di tutta la Terra. Una scelta che si traduce in un sostegno importante. Firmando il riquadro dedicato al “Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale” (Onlus) sul modello per la dichiarazione dei redditi (Modello Unico, 730, CUD), indicare il codice fiscale della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus: 94105130481.

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