Bedsharing: dormire meglio, dormire sincronizzati

Il bedsharing, ovvero dormire accanto ai propri bebè, può favorire la sincronizzazione del sonno e un maggiore riposo per tutta la famiglia

Sonni sereni, famiglia felice: specialmente nei primi mesi (a volte anche anni), il riposo dei genitori è interrotto spesso dai risvegli del bebè. Questo causa fatica e nervosismo e difficoltà nella gestione della quotidianità.

Un possibile modo per riposare meglio è sincronizzare il sonno di genitori- figli, dormendo accanto. La sincronizzazione del sonno mamma-bambino è neurologica e chimica, per l’aumento degli ormoni: ossitocina, prolattina, endorfine e dopamina; e riduzione dell’ormone legato allo stress, il cortisolo.

Gli studi sul sonno rappresentati da ipnogrammi mostrano come la fase NON REM di mamma (o papà) e bebè sincronizzata permetta un maggior riposo per entrambi. Nel periodo dopo il parto, infatti, le fasi REM aumentano nelle neo-mamme, in quanto è proprio in questa fase del sonno che vengono elaborate nuove abilità (le mamme ne hanno davvero tantissime da interiorizzare). Lo stesso vale per il o la piccola che attraversa tantissime tappe di sviluppo nei primi 3 anni di vita ed è proprio in questa fase del sonno che elabora tutto quello che ha imparato o sperimentato durante il giorno. Pertanto la sincronizzazione delle fasi di sonno REM e NON REM tra genitori e figli permette un maggior riposo per entrambi e non solo, aiuta anche a creare un legame sicuro e di fiducia a lungo termine.

Il sonno profondo

Avviene prevalentemente nella prima parte della notte il sonno profondo, lo stadio di profondità maggiore della fase NON-REM del sonno. Durante questa fase i muscoli sono distesi e il cervello è schermato dagli stimoli dell’ambiente, pertanto è difficile svegliarsi. A eccezione però delle mamme e dei neonati. Questo perché nei neonati prevale ancora il ritmo ultradiano con brevi fasi di sonno e di veglia nel corso di tutta la giornata notte compresa. Nelle mamme invece durante la notte aumentano le fasi REM che in questo periodo della vita si possono considerare delle vere e proprie fasi di apprendimento.

Condivisione del letto

Si definisce bedsharing la condivisione della stessa superficie di riposo. Dormire accanto ai propri figli o figlie piccolissimi, in alcuni casi è consigliato fin dalla nascita. Questo perché risvegliandosi e addormentandosi in simultanea, riescono a riposare meglio entrambi. Difficilmente le mamme vengono svegliate dal sonno profondo e a volte al mattino non sanno neanche dire quante volte si sono svegliate durante la notte per nutrire il proprio bimbo – lo hanno fatto inserendo una sorta di “pilota automatico”.

Per questo motivo molti studi scientifici consigliano di condividere la stessa superficie di riposo da subito dopo il parto se il neonato è nato a termine, se viene allattato esclusivamente al seno e se non ci sono fattori di rischio per la sids (fumo, alcol). Per i bimbi che vengono allattati con formula e il biberon, il genitore può dormire accanto al proprio bambino dal quarto mese di vita in poi in assenza di fattori di rischio.

Un modo di restituire ai giovani genitori la possibilità di vivere la genitorialità in modo consapevole e senza sensi di colpa, preservando il benessere psicologico della famiglia.

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