Le marionette del Teatro Colla sono una forma d’arte che si tramanda da generazioni: gli spettacoli da non perdere nella stagione 2025/2026
Spettacoli che incantano i bambini e le bambine da generazioni, quelli delle marionette Colla che per questa stagione presenta undici titoli: “Il nostro è un teatro con marionette, attrici e attori. Per questo è più completo rispetto al teatro di sole marionette – racconta Stefania Mannacio Colla -. La storia della famiglia Colla è di tradizione marionettistica. Dagli anni ’60 abbiamo introdotto anche gli attori come animatori per offrire una visione più completa di questo che è, a tutti gli effetti, teatro di prosa.” Gli spettacoli sono proposti il venerdì alle 17.30; il sabato e la domenica doppia replica nel pomeriggio. Il titolo cambia ogni tre fine settimana. La verità è che dopo il primo spettacolo le bambine e i bambini li vorranno vedere (e rivedere) tutti: andare al Teatro Colla può creare dipendenza.
L’attesa nuova stagione si apre venerdì 10 ottobre con Le avventure di Pinocchio, alle 17.30, al Teatro Silvestrianum di Via Andrea Maffei 19. Lo spettacolo successivo è La casa dei fantasmi, ma non abbiate paura: “al Teatro Colla si ride sempre di gusto, anche quando si tratta di fantasmi.” Da metà novembre con Robin Hood e la foresta di Sherwood, il Colla porterà i suoi ospiti in un luogo “fantastico dove gli animali parlano e gli alberi raccontano storie”.
Per il mese di dicembre non prendete troppi impegni, il Canto di Natale è un appuntamento obbligatorio. Con l’ironia che contraddistingue questo Teatro, un grande classico in poche parole: “a far del bene si fa proprio bene. E non solo a Natale.” Fortunato sarà chi resterà a Milano nelle vacanze invernali. Andrà in scena esclusivamente per quel periodo La Freccia Azzurra, dal romanzo di Gianni Rodari.
Non vogliamo rivelare troppo: suggeriamo di visitare il sito del teatro https://www.teatrocolla.org/, per scoprire quali titoli riserva il 2026. Prenotate per tempo, il Colla (si sa, ma è bene ricordarlo) è spesso al completo.
Le emozioni dell’arte dal vivo
Perché è così importante andare a teatro? “Il teatro è un’attività dal vivo: vedere sul palco artisti che sono persone che mettono in scena la loro arte è magico e non può che creare mondi fantastici nella testa degli spettatori”.
Stefania è figlia d’arte, ha il teatro nel sangue e il mestiere l’ha imparato in bottega. Ma come si fa ad avvicinare a questa forma d’arte le bambine e i bambini che di teatro non hanno mai sentito parlare? “Ad esempio con la scuola, che dovrebbe fare da tramite e alle volte lo fa. Il teatro è considerato con deferenza o esperienza d’élite. Invece i nostri spettacoli anche da un punto di vista economico sono accessibili e il venerdì pomeriggio la replica costa un po’ di meno. Inoltre cerchiamo di rendere più semplice l’esperienza anche da un punto di vista pratico: non occorre comprare il biglietto in anticipo ma è sufficiente prenotare per acquistarlo direttamente in teatro mezz’ora prima dello spettacolo. Anche questo dovrebbe servire a fare in modo che il timore di andare a teatro si dissolva”.
Un’avventura diversa
La vocazione del Colla? “Divertire. Il nostro teatro è leggero. Mio nonno (quarta generazione, la mia è la sesta) negli anni ’60 prediligeva pezzi impegnativi. È lui che ha avuto l’intuizione, intellettuale e commerciale, di trasformare in teatro per bambini testi di ispirazione musicale – dialettale. Il primo spettacolo che mio nonno ha proposto al pubblico sotto forma di teatro per l’infanzia è stato Pinocchio.
Il teatro lascia qualcosa sia agli spettatori che agli attori. È un modo per trascorrere un’avventura diversa con i bambini, che quando saranno cresciuti se la ricorderanno e accompagneranno anche loro altri bambini. Se scopri il teatro – quello bello, bello davvero – non puoi farne a meno. La magia del teatro si percepisce soprattutto quando c’è un momento, breve, brevissimo, in cui si sente ridere un bambino, una bambina. A quel punto ridi anche tu, pur non sapendo perché. Oppure il momento breve, brevissimo in cui la bambina, il bambino, chiede sottovoce il significato di una parola”.
In quell’ora gli interpreti e le marionette riescono a carpire l’attenzione dei bambini e delle bambine senza ricorrere a quelle “diavolerie elettroniche” che rigorosamente viene richiesto, prima che cominci lo spettacolo, di spegnere. Il teatro insegna anche questo, e non è poco.