Dall’abbandono alla rinascita, un esperimento di rigenerazione urbana che trasforma una piazzetta degradata in un centro di socialità
Quando un luogo smette di essere solo uno spazio e diventa una comunità, nascono esperimenti urbani che raccontano il futuro delle nostre città. A Torino, il Giardino Anglesio – oggi conosciuto come Madama Chiosco Un giardino per la Comunità – è diventato un laboratorio a cielo aperto, dove associazioni, residenti e scuole hanno riscritto il destino di una piazzetta dimenticata. Un chiosco abbandonato si sta trasformando in presidio sociale, e l’attivazione civica si fa protagonista di un modello replicabile.
Da luogo in disuso a spazio di riferimento
All’incrocio tra due arterie del quartiere di San Salvario spesso trafficate, Via Madama Cristina e Corso Dante, il Giardino Anglesio era una piazzetta a forma vagamente triangolare, fatta dalla sola presenza di un’edicola da anni abbandonata e alcune panchine sporche e frequentate prevalentemente da piccioni. Oggi l’edicola appare colorata di giallo e blu, spuntano aiuole fiorite, compaiono tavolini con scacchiere e volontari che propongono laboratori ai bambini, bookcrossing e, spesso e volentieri, vengono proposti momenti conviviali come le cene condivise.
“Il Giardino Anglesio era uno di quei luoghi che rischiavano di essere inghiottiti dal degrado urbano” racconta Elisa Cocimano, referente del progetto e membro dell’associazione Laqup APS, che da anni si occupa di riqualificazione degli spazi pubblici attraverso il coinvolgimento attivo delle comunità. “Nel 2023, un bando della Compagnia di San Paolo ha rappresentato l’occasione per attivare una rete di associazioni — tra cui Associazione Commercianti di Via Madama Cristina, l’Asd +Sport8, Laqup, L’ Alfiere in Campo Verde, Agenzia per lo Sviluppo Locale di San Salvario (Casa del Quartiere) e — con l’obiettivo di rivitalizzare la piazzetta e il chiosco abbandonato. Abbiamo avviato laboratori scolastici, eventi di quartiere, interventi leggeri come arredi mobili e aree verdi, dipinto le panchine. L’idea era semplice: rendere il luogo vivo e vissuto, insieme ai cittadini”.
L’edicola che diventa presidio sociale
Il vecchio chiosco dismesso, epicentro della piazzetta ma ormai chiuso da tempo, si è trasformato nel simbolo del progetto, e oggi accoglie i materiali necessari per realizzare le attività proposte. I proprietari hanno continuato a pagare il canone di occupazione del suolo pubblico, in attesa di un destino migliore per la loro edicola: è la previsione si è avverata, perché le associazioni di quartiere hanno saputo portare avanti il progetto con tenacia.
«Grazie all’impegno condiviso e al supporto del Comune di Torino e della Circoscrizione 8, il percorso per la sua acquisizione pubblica, piuttosto lungo e complesso, è stato avviato”. Inoltre, nel 2025, il progetto ha vinto un nuovo bando comunale dedicato agli spazi di comunità, in collaborazione con l’Associazione Giovanile Salesiana AGS, capofila del gruppo di associazioni. L’obiettivo è proprio quello di rendere l’edicola uno spazio multifunzionale: sportelli digitali, corsi di italiano per stranieri, aiuto compiti, attività scolastiche e iniziative sociali.
“La vera sfida è garantire la sostenibilità del progetto. Abbiamo ottenuto fondi per lavorare per due anni, ma la responsabilità condivisa – di cittadini attivi e genitori, bambini e ragazzi delle scuole adiacenti genitori – è ciò che rende tutto più solido”.
Grazie alla stipula del patto di collaborazione, sottoscritto tra la Città di Torino e alcune associazioni, cittadini residenti e il Comitato genitori della scuola primaria S. Pellico, l’impegno preso per la cura e la rivitalizzazione del Giardino Anglesio come bene comune, è stato ufficializzato per i prossimi 5 anni.
Una scintilla nel mosaico della rigenerazione urbana
Il Giardino Anglesio si inserisce in una rete torinese più ampia di spazi riqualificati tramite patti di collaborazione. “Ciò che rende questo progetto speciale è la sua composizione” spiega Elisa Cocimano. “A promuoverlo non sono solo soggetti del terzo settore, ma anche commercianti della zona. E il fatto che si stia trasformando un chiosco privato in uno spazio a uso sociale è innovativo. In questo caso, il Comune ha definito un nuovo iter amministrativo: si tratta di una sperimentazione urbana, un esempio replicabile anche altrove. Milano, con le sue “Piazze Aperte”, ha adottato strategie simili, rigenerando gli spazi pubblici con interventi leggeri di urbanistica tattica (pitture, arredi mobili, fioriere ecc..) ma senza trattare il tema delle edicole. Ma è bene sottolineare che non bastano i modelli, serve costanza e capacità di attivare la cittadinanza. Noi ci stiamo provando, e i risultati si vedono”.
L’interesse della comunità è infatti crescente, specie tra famiglie e bambini, e tutti coloro che hanno visto come i colori, i fiori, i palloncini e i fili di lampadine hanno dato nuova vita a un pezzo di città che era triste e abbandonato.
“Il sogno è rendere lo spazio ancora più verde, come emerso dalle indagini fatte con gli studenti del vicino Liceo Alfieri. Un giardino vero, inclusivo, dove fioriscono relazioni e idee”.
Prossimi appuntamenti
Settembre è ricco di iniziative per portare avanti i progetti ideati e avviati e accompagnare famiglie e cittadini verso un nuovo inizio.
Prossimi eventi previsti:
Riunione aperta e aperitivo
G̀iovedi 25 settembre ore 18
Un’occasione informale per stare insieme, condividere un aperitivo e confrontarsi sulle azioni di cura del Giardino e sulla programmazione delle prossime attività.
Festa per la pace
V̀enerdi 26 settembre, dalle 15 alle 18
Un pomeriggio dedicato al valore della pace, con testimonianze di vita, laboratori per bambini e letture per giovani e adulti.
Per rimanere aggiornati su tutte le iniziave: https://www.madamachiosco.it/ e canale Instagram Madama Chiosco.