I romance, romanzi Young Adults, che tanto appassionano i nostri figlie e figlie teen possono trattare argomenti “trasgressivi”: le perplessità dei genitori e la risposta delle esperte
Evoluzione contemporanea del classico romanzo rosa, i romance Young Adult, sono apprezzatissimi da ragazzine e ragazzini, già a partire dalla scuola secondaria di primo grado. Si tratta spesso di storie di amicizie e prime attrazioni, che includono anche erotismo, amori tossici e droghe. Così, dopo l’iniziale entusiasmo nel vedere la propria figlia o figlio trasformarsi in divoratori di libri, i genitori cominciano a provare grandi perplessità quando, superata la copertina fiorita, trovano una descrizione di una scena di sesso esplicito.
Molte mamme e papà iniziano allora a confrontarsi tra loro o con gli insegnanti, mossi da un istinto di protezione che li orienta verso il divieto, con il rischio di alzare un muro e chiudere le porte al dialogo.
A queste preoccupazioni rispondono le voci autorevoli di esperte come Alice Bigli, fondatrice del festival “Mare di libri”, e Arianna Di Pietro, proprietaria della libreria per ragazzi vincitrice del Premio Andersen Il Mosaico di Imola, che offrono riflessioni e strumenti per affrontare il tema con i nostri ragazzi e ragazze.
L’età è un’indicazione, non una regola
Se per programmi TV e film è facile orientarsi grazie al bollino e alla normativa ben definita che regola la classificazione in base all’età – pensata per tutelare i minori e basata su criteri come violenza, contenuti sessuali, linguaggio, tematiche sensibili e uso di droghe – nell’editoria italiana il discorso è diverso.
I libri seguono regole meno vincolanti e non esiste una normativa specifica: l’età consigliata è indicata, quando presente, a discrezione degli editori. Questa libertà è una delle principali criticità segnalate da alcuni genitori che, non avendo tempo per verificare personalmente i contenuti, si affidano a recensioni altrui, spesso carenti quando si tratta di novità nei generi romance e young adult.
“A volte nella quarta di copertina dei romance l’età non viene indicata”, conferma Alice Bigli. “Tuttavia, una semplice ricerca indica che per le collane Young Adult l’età consigliata dagli editori è +14, mentre il genere Middle Grade è pensato per +11. Ai genitori consiglio quindi di prendere in considerazione queste età orientative, proprio come si fa con tutti i libri che trattano tematiche non ancora affrontate a casa o a scuola. In questi casi, più che vietare può essere utile avviare un confronto su argomenti che, prima o poi, suscitano la curiosità di ragazze e ragazzi. Inoltre, ognuno ha un proprio percorso di crescita, psicologico ed emotivo: categorizzare rigidamente i libri per fasce d’età può risultare riduttivo, se non addirittura fuorviante”.
Un libro non è un film
Negli ultimi tempi non sono mancati casi in cui, a scuola, alcuni insegnanti hanno vietato di portare in classe i famigerati romance, equiparandoli a fumetti, giornalini o persino a contenuti pornografici. Al di là delle opinioni divergenti sul divieto di tali letture, possiamo davvero applicare gli stessi criteri di giudizio?
“Assolutamente no”, afferma Alice Bigli. “La lettura offre un contesto emotivo che l’immagine visiva non possiede. Mentre un film impone una scena, un libro la suggerisce: permette di costruire immagini con la propria immaginazione e lascia spazio alla riflessione, personale e idealmente anche condivisa. Senza contare che mi è capitato di parlare con genitori preoccupati per alcune letture, quando sappiamo che molti adolescenti riescono comunque ad accedere a video o serie TV non adatte alla loro età, se ci basiamo sulle indicazioni della normativa vigente”.
Tutto ciò non solleva però i genitori dalla responsabilità di sapere cosa leggono i propri figli. Questo non significa dover leggere i libri in anticipo per poi censurarli, ma quantomeno informarsi sul genere e sull’autore.
“È importante anche mostrare un interesse autentico verso ciò che i ragazzi e le ragazze apprezzano, cercando di capire se quella lettura sia adatta al loro momento di crescita. Non soltanto in base all’età anagrafica, ma considerando il percorso personale e familiare che li ha già portati ad affrontare, gradualmente, certi temi. In questi casi, più che vietare, può essere utile aprire un dialogo”.
Cosa vogliono leggere ragazzi e ragazze?
In un mondo ideale, vorremmo che figli e figlie leggessero soltanto grandi classici o libri accuratamente selezionati da noi. Ma la realtà è diversa, e per fortuna.
“Attraverso la mia libreria organizzo incontri e gruppi di lettura con adolescenti”, racconta Arianna Di Pietro. “Esistono vari tipi di romance: non possiamo fare di tutta l’erba un fascio. Personalmente non apprezzo molti di questi romanzi, soprattutto per la loro ‘qualità’ letteraria. Il modo in cui viene rappresentata la relazione amorosa — spesso tossica — va in contrasto con i progetti educativi che portiamo avanti, come quelli sulla decostruzione degli stereotipi di genere. Tuttavia, quando chiedo alle ragazze e ai ragazzi perché li leggono, la risposta è sempre la stessa: ‘perché parla di relazioni'”.
C’è poco da fare: a quell’età la curiosità è forte. Il corpo, i sentimenti e anche la trasgressione sono temi centrali nel percorso di crescita. I ragazzi e le ragazze cercano storie che riflettano questi aspetti, che li aiutino a conoscersi e a confrontarsi con ciò che sentono.
“Censurare non serve, ma offrire alternative sì, promuovendo romanzi che rappresentino l’amore in forme diverse. Le lettrici e i lettori più appassionati sanno orientarsi tra i libri: passano con disinvoltura dai romance ai classici, dai titoli proposti su TikTok ai suggerimenti del libraio o della libraia di quartiere. Ciò che conta davvero è che ci sia qualcuno disposto ad ascoltarli e a dialogare con loro”.
No alla censura, sì al confronto
La lettura è un’esperienza, non una lezione morale. Proibire un libro, inoltre, rischia spesso di causare l’effetto opposto.
“Non si tratta di vietare, ma di accompagnare”, spiega Arianna Di Pietro. “Meglio conoscerne il contenuto, leggerlo insieme o discuterne dopo, aiutando i ragazzi a distinguere tra realtà, finzione e modelli relazionali sani”.
Leggere di amori tossici o di droghe, infatti, non implica automaticamente che chi legge ne voglia fare esperienza: sono realtà che vorremmo certamente che i nostri figli e figlie evitassero, ed è per questo che è importante anche imparare a riconoscerli.
Narrare la trasgressione serve anche ad affinare lo sguardo critico. Il mondo non è certo un luogo edulcorato, anzi; i romanzi che affrontano violenza, dipendenze o relazioni dannose possono offrire strumenti per comprenderli. Più ancora dei film, i libri aiutano, attraverso la psicologia dei personaggi e l’immedesimazione in essi, a distinguere ciò che è giusto da ciò che non lo è, accompagnando le diverse fasi della crescita.
“Quando temiamo che ragazze e ragazzi non sappiano gestire questi temi, o vadano disperatamente in cerca di risposte, è perché c’è una lacuna profonda”, sostengono sia Alice Bigli sia Arianna Di Pietro. “Una delle grandi assenze nelle scuole, ad esempio, è l’educazione affettiva e sessuale. I libri, pur non potendo colmare da soli questa mancanza, possono aprire dibattiti, stimolare domande, aiutare a costruire un’identità emotiva solida e consapevole. Alla base di una relazione sana tra adulti e adolescenti deve esserci la volontà di entrare nel loro immaginario: non con le prediche, ma con domande sincere, con interesse reale per ciò che guardano, ascoltano o pensano. Solo così si può instaurare un dialogo costruttivo e non giudicante”.
Di fronte alla complessità dell’adolescenza, quindi, il ruolo degli adulti non è chiudere porte, ma aprire finestre: offrire strumenti, dare spazio ai dubbi, leggere insieme, suggerire storie che allargano lo sguardo. Perché non è vietando un libro che si elimina il rischio, ma affrontandolo insieme.
E poi, diciamolo sinceramente: chi tra noi, da adolescente, non ha mai cercato il fascino di un libro “proibito”? Leggere, in fondo, significa anche questo: calarsi in vite diverse, andare oltre i confini di ciò che conosciamo, vivere esperienze inaccessibili. I libri ci offrono la possibilità di trasgredire senza rischi, di esplorare emozioni nuove e portare avanti, pagina dopo pagina, la nostra personale rivoluzione interiore.