Influenza, mal di stagione

da | 26 Ago, 2013 | Lifestyle

A scuola ci hanno detto che se un bimbo si ammala di influenza, non deve tornare in classe prima di 24 ore dallo sfebbramento. Mi sembra una giusta precisazione, ma che dire degli inizi della malattia? Da che momento un bimbo viene considerato contagioso?

In caso di influenza, il malato si considera contagioso già nelle 24 ore precedenti l’inizio dei sintomi. Il periodo di incubazione, cioè il tempo che passa fra il contagio e l’inizio dei disturbi, varia da uno a tre giorni. La fase acuta della malattia dura in genere quattro o cinque giorni. Normalmente i sintomi scompaiono completamente nel giro di una o due settimane. Qualche informazione sui metodi di contagio: il virus influenzale si trasmette da una persona all’altra attraverso le microscopiche goccioline di saliva che ciascuno di noi emette quando parla o tossisce. Fra bambini piccoli, un ruolo importante può avere lo scambio di ciucci, giocattoli o indumenti da poco insalivati. Quindi il contagio avviene esclusivamente dal malato al sano: non è possibile ammalarsi per interposta persona o semplicemente per essere stati in un ambiente dove è passato qualcuno ammalato. Il freddo o i colpi d’aria non hanno un ruolo nella trasmissione del contagio: al massimo indeboliscono l’organismo e favoriscono la proliferazione dei virus. I luoghi caldo-umidi favoriscono invece la persistenza del virus nell’ambiente.

 

 

Gentile dottore, mi toglie un dubbio? Una mamma ammalata, magari della famosa influenza stagionale, può continuare ad allattare al seno?  Fabrizia

Il latte materno è l’alimento perfetto per il neonato, ma è anche il miglior strumento per combattere le malattie del bambino. È di estrema importanza nei primi mesi di vita, perché il sistema immunitario, cioè la naturale difesa dell’organismo contro batteri e virus, non è pienamente sviluppato nei bambini appena nati. La cosa migliore da fare, anche in caso di malattia, è continuare ad allattare. Magari sarà utile prestare un poco di attenzione a non tossire o starnutire sul viso del bambino e adottare le solite misure igieniche, per esempio lavarsi le mani con abbondante acqua calda e sapone. Se la mamma si sente troppo debole o sta troppo male, potrebbe usare il tiralatte e lasciare che il bimbo sia nutrito con il biberon da un’altra persona. Anche quando è il bimbo ad ammalarsi, una delle cose migliori è continuare ad allattare al seno. Anzi, occorre dare al piccolo molte occasioni di nutrirsi dal seno durante la malattia. I bambini necessitano di più liquidi quando sono malati. Il liquido che assumono dal latte materno è meglio di qualsiasi cosa. Se il bambino sta troppo male per succhiare dal seno, può bere il latte da un biberon, da una siringa o un contagocce.

Pubblicità
Pubblicità

I più letti

I più letti

Criticare e correggere: è proprio necessario? 

Focalizzarsi sull’errore, criticare e giudicare non aiuta a crescere. Esiste un metodo alternativo per relazionarci con i nostri figli? L’intervista a Carlotta Cerri, creatrice di La Tela ed Educare con calma

100 cose da fare con i bambini

Si chiama “toddler bucket list” e serve tantissimo quando c’è tempo libero e manca l’ispirazione. Una lista di cose da fare con i bambini a casa e all’aperto

Pavimento pelvico: guida all’uso

Dallo stato di salute del nostro pavimento pelvico dipende il benessere fisico, psicologico e sessuale delle donne, come ci ha raccontato l’ostetrica specializzata Laura Coda