Alle volte le emozioni che si provano dopo la nascita possono essere il segno di qualcosa che non va: la depressione post parto è una condizione da non sottovalutare
Ci si commuove facilmente, si è più sensibili, si piange tanto, spesso senza motivo o anche solamente per l’incredulità e la gioia: è lo strano mix di emozioni che tutte le donne provano dopo il parto.
Sensazioni che normalmente tendono a sparire nel giro di pochi giorni ma che talvolta possono essere il segnale di qualcosa di diverso, che non va sottovalutato. Un parto difficile, la stanchezza fisica, il poco riposo, il crollo ormonale: tante sono le cause della particolare forma di depressione post parto che può colpire le neomamme.
Un’altalena emotiva
Nei giorni dopo la nascita spesso i genitori provano un senso di disorientamento e di inadeguatezza: finite le visite al piccolo si ritrovano soli con i loro dubbi e la tanta fatica, senza un supporto adeguato. In Italia ogni anno circa 50.000 donne (il 10-15% delle partorienti) soffrono di depressione post partum, un dato probabilmente sottostimato perché molte mamme non chiedono aiuto. Il brusco calo ormonale dopo il parto ha delle finalità precise (come favorire l’arrivo della montata lattea), ma è un terremoto per le emozioni. Le neomamme vivono spesso una sorta di altalena emotiva, un giorno si sentono le regine del mondo, il giorno dopo tristi e spaesate.
Il sostegno giusto
Fondamentale in questi casi è il sostegno della famiglia. Il papà è la prima persona deputata ad accorgersi che nella propria compagna c’è qualcosa che non va e a correre ai ripari offrendole momenti di riposo. Se però non si tratta di tristezza ma ci sono i primi segnali di depressione è importante chiedere subito l’aiuto di un professionista.
Anche l’occhio esperto di chi ha a che fare con la mamma come l’ostetrica, l’infermiera pediatrica o il ginecologo può cogliere segnali di allarme e indirizzare la famiglia a prendere in mano la situazione per tempo rivolgendosi a uno psicologo specializzato o ai centri deputati presso le strutture ospedaliere.
Un consiglio di lettura: La sostituta
“Alcune cose si vedono meglio con occhi che hanno pianto”. È il proverbio ivoriano citato all’inizio di La sostituta, la graphic novel che racconta il brusco passaggio da una maternità idealizzata alla realtà. Le fatiche del parto, lo spaesamento del puerperio e lo sconcerto di fronte alla discrepanza tra quel che ci si era immaginate e quel che si prova in realtà si svelano delicatamente, pagina dopo pagina. Da un lato c’è un’idea di donna pienamente a suo agio nel ruolo di madre, dall’altra una donna reale, spaventata e colma di senso di inadeguatezza. Ma nessuna donna deve sentirsi meno degna di essere madre per i sentimenti contrastanti che sperimenta sulla sua pelle. La tristezza può essere accolta e coccolata. E condivisa.
Di Sophie Adriansen & Mathou. A cura di Chiara Gregori, Becco Giallo Edizioni