Mercurio in pensione

da | 11 Ago, 2013 | Lifestyle

Gentile dottore, faccio molta fatica a misurare la febbre ai miei bambini di 1 e 3 anni: con i termometri nuovi non mi ritrovo e quelli vecchi non ci sono più. Cosa consiglia? 

Lo scorso aprile, una direttiva dell’Unione Europea ha mandato in pensione i vecchi termometri al mercurio. Fermo restando che le famiglie che hanno ancora uno di questi termometri non devono buttarlo, ma semplicemente sostituirlo se si rompe, i nuovi termometri non piacciono ai consumatori. È un dato che emerge da una indagine del Codacons (associazione dei consumatori): l’80% degli intervistati rimpiange il mercurio perché ritiene che i nuovi sistemi siano imprecisi e complicati (e non hanno tutti i torti). Qual è il termometro giusto per i bambini? L’alternativa più tradizionale, a mio parere la migliore, è un termometro al gallio: in vetro, da poggiare sotto il braccio o nell’incavo della coscia, per 5-10 minuti. In vendita si trovano anche i termometri digitali: si accendono e appena c’è l’ok si mettono sotto l’ascella (asciutta e senza maglietta) per due minuti. Sono comodi e veloci, ma hanno il problema di “perdere la tara” spesso, se cadono o prendono una botta. In questo caso vanno sostituiti. I termometri a raggi infrarossi da usare a contatto con la pelle si mettono nell’orecchio (attenzione che non ci sia un tappo di cerume, che abbassa la temperatura o un’otite, che la alza) o sulla fronte, che deve essere pulita e asciutta. Il tempo di misurazione è minimo (un secondo o due) ma il bambino deve essere a riposo: se si è mosso o ha mangiato bisogna aspettare un quarto d’ora. Sono comodi di notte, perché non danno fastidio. Stesso discorso per i termometri infrarosso a distanza: qui ci vuole mano ferma e velocità e con un bambino non è sempre facile. Da tener presente che tutti i termometri tecnologici, per una misurazione ottimale, richiedono di provare la febbre almeno tre volte, facendo la media della temperatura.

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