“Le equilibriste” è il report annuale di Save the Children che presenta la situazione della maternità in Italia. Nel report il Mother’s Index 2019 analizza, attraverso diversi indicatori, lo stato di benessere e il rispetto dei diritti delle donne nel nostro Paese, con un focus sulle mamme straniere, sulla conciliazione famiglia-lavoro e sulle politiche a sostegno della famiglia.
La situazione demografica
L’ISTAT registra un calo delle nascite in Italia. Nel 2018, infatti, si contano circa 449 mila nascite, 9 mila in meno rispetto al 2017, e quasi 128 mila in meno rispetto al 2008. Il tasso di fecondità risulta di 1,32 figli per donna, in costante diminuzione (era 1,46 nel 2010). Sono grandi però le differenze nel territorio nazionale: l’area più prolifica del Pese è il Trentino Alto Adige con 1,63 figli per donna. All’opposto emerge la Sardegna con un tasso di 1,06. L’Italia comunque rimane uno dei paesi con il più basso tasso di fecondità in Europa. Si alza ancora l’età media del parto, giunta a 31,9 anni. “La lettura dei dati demografici dell’Italia di oggi -è scritto sul report- va necessariamente accompagnata ad una lettura critica delle misure e politiche insufficienti messe in campo a tutela dei genitori, a incentivo della conciliazione tra vita professionale e personale”.
L’occupazione
Il report di Save the Children rimette in luce quanto già osservato dall’Istat. “Il tempo impiegato dalle donne nel lavoro non retribuito domestico e di cura limita la possibilità di dedicarsi ad altre attività, come l’istruzione e il lavoro retribuito. Secondo i dati relativi a 90 Paesi, le donne occupano nel lavoro non retribuito domestico e di cura quasi il triplo delle ore rispetto agli uomini”. Cambiano anche le percentuali di occupazione tra le donne madri e quelle senza figli. Nel 2018 tra le donne 25-49enni il 64,3% di quelle senza figli era occupata, mentre aveva lavoro il 56, 8% di quelle con bambini.
La conciliazione
Le difficoltà di conciliazione sono confermate dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro che, con riferimento al 2017, sul totale delle quasi 40mila dimissioni e risoluzioni consensuali dei rapporti di lavoro, ha dichiarato che 8 su 10 riguardavano lavoratrici madri. Eppure la conciliazione pare un elemento sempre più importante nella valutazione della propria occupazione. Secondo i risultati dell’ “Indagine per i bisogni degli Under 35” condotta da Jointly con la collaborazione dell’Università Cattolica di Milano, che ha esaminato le risposte di circa 3.200 lavoratori di 18-35 anni impiegati in 10 diverse realtà aziendali, tra i Millennial le attrattive di un maggiore equilibrio tra vita privata e professionale sarebbero maggiori di quelle dei servizi che generano vantaggi economici individuali.
Focus: mamme straniere
Nel 2017 le donne straniere residenti in Italia erano il 52% del numero di stranieri totale, più di 2.672.000 persone, l’8,6 della popolazione femminile complessiva. Il 20,3% dei nuovi nati nel 2018 – 91mila bambini- ha una mamma straniera. Sono circa mille in meno rispetto al 2017. Anche per le donne straniere il tasso di fecondità scende, ma si attesa a 1,98 figli per donna, a conferma che le donne straniere sono maggiormente propense al secondo figlio. L’età media del parto delle donne straniere è di 28,9 anni, quasi tre anni e mezzo in meno dell’età media delle madri italiane.