Addominali e pavimento pelvico dopo il parto

Preparazione, cura, attenzioni e riabilitazione del pavimento pelvico e degli addominali prima e dopo il parto

Durante la gravidanza, il corpo delle donne subisce un continuo cambiamento, trasformandosi lentamente per adattarsi e fare spazio a una nuova vita. È soprattutto a livello addominale che avvengono i cambiamenti più importanti: l’utero si allarga, gli organi si spostano e le fasce muscolari si espandono per accogliere il bambino che cresce giorno dopo giorno. Durante la gravidanza l’utero aumenta di circa venti volte la sua dimensione iniziale, di conseguenza anche i muscoli addominali si distendono per permetterne la crescita. A volte capita che l’estensione sia eccessiva e se i muscoli addominali profondi non sono abbastanza forti potrebbero non riuscire a contenere correttamente gli organi interni. In questo caso può accadere che i fasci dei muscoli retti addominali si distanzino tra loro, creando quella che nel post parto viene definita diastasi addominale, una condizione che può comportare dolori alla schiena e problemi posturali e digestivi.

Preparare i muscoli prima e dopo il parto

Per avere addominali forti che prevengano dolori alla schiena durante la gravidanza a evitare la diastasi dei retti addominali, è fondamentale farsi seguire da una figura professionale specializzata, in grado di scegliere il tipo di allenamento più corretto.

In gravidanza e nel post-parto, le tecniche ipopressive sono ideali: si tratta di movimenti che riducono la pressione addominale e pelvica, migliorando la postura e la tonicità dei muscoli profondi. È anche consigliato eseguire allenamenti specifici per agevolare la POF, cioè la posizione ottimale del feto. Assolutamente da evitare esercizi addominali come i crunch. Il motivo? Aumentano la pressione addominale e quindi la possibilità di apertura dei muscoli retti e la spinta sul pavimento pelvico. Il rischio è il prolasso degli organi interni.

Attenzione dopo il parto

Subito dopo il parto, i muscoli addominali sono molto distesi e l’utero pesa ancora sui legamenti, che si sono allungati durante la gravidanza. Se si trascorre troppo tempo in piedi, magari con il bambino in braccio, o si riprende l’attività fisica troppo presto, il recupero dei muscoli addominali può essere ritardato. Attività come sollevare pesi o fare esercizi addominali non corretti subito dopo il parto possono rallentare il ritorno alla normalità. Meglio fare attenzione e lasciare all’utero e ai legamenti il tempo di riprendersi.

Come rimettere in forma gli addominali

Sei settimane dopo la nascita del bambino, è bene fare una valutazione dei muscoli perineali, che sono strettamente collegati agli addominali. In questo modo è possibile valutare quando e come iniziare un percorso di rieducazione che includa anche la cura della postura, il rinforzo dei muscoli addominali profondi e la riabilitazione del pavimento pelvico.

Non trascuriamo il pavimento pelvico

Sebbene ormai se ne parli più spesso, per molte donne il pavimento pelvico resta ancora qualcosa di sconosciuto. Eppure da un pavimento pelvico in buona salute dipende non solo il nostro benessere fisico, ma anche quello psicologico e sessuale. Prendersi cura di questa parte del nostro corpo e intervenire per porre rimedio e curare eventuali disfunzioni, significa riappropriarsi della propria libertà di muoversi e di avere una vita sociale e di coppia serena e soddisfacente.

Un gruppo di muscoli fondamentale

Il pavimento pelvico è l’insieme di muscoli e legamenti situato nella parte inferiore del corpo, che supporta e chiude la regione genito-urinaria-anale come una sorta di “amaca”. Svolge funzioni vitali: sostiene gli organi come vescica, utero, intestino, vagina e uretra, facilita la minzione e la defecazione e contribuisce a una soddisfacente vita sessuale. Durante la gravidanza, sostiene anche il peso del bambino. Essendo una zona delicata, risente delle pressioni intra-addominali che si verificano quando solleviamo pesi, tossiamo o facciamo attività fisica. Per funzionare correttamente, soprattutto in gravidanza, il pavimento pelvico deve mantenere elasticità.

Pavimento pelvico e gravidanza

Gravidanza e parto sono due eventi che mettono a dura prova il pavimento pelvico. Per questo è utile capirne lo stato di salute con una figura professionale abilitata, in grado di valutare cosa sia meglio fare. Solitamente si tratta di tecniche di automassaggio accompagnate da esercizi di contrazione e rilascio muscolare abbinati alla respirazione che aiutano il tono muscolare. La visita dopo il parto è fondamentale ed è importante non rimandare.

Le problematiche principali

Nel corso della vita, i muscoli del pavimento pelvico possono indebolirsi o irrigidirsi anche in modo importante. Quando si verifica un ipotono, possono esserci incontinenza urinaria o rettale, perdita involontaria di gas o feci e riduzione della sensibilità sessuale. Tutti sintomi debilitanti a livello fisico, sociale e psicologico.

Allo stesso modo, anche un ipertono può avere effetti poco piacevoli. L’eccessivo irrigidimento muscolare, infatti, ha come effetto dolore o bruciore durante i rapporti sessuali, sia a livello superficiale che più profondo, fino al collo dell’utero e può causare stitichezza. A livello strutturale, infine, ci può essere un “abbassamento” di questa parte del corpo, con conseguente prolasso.

Le cause dei problemi al pavimento pelvico

Le alterazioni del pavimento pelvico possono derivare da fattori fisici, tra cui gravidanza e parto – che procurano una sovradistensione naturale dei muscoli – ma anche da squilibri ormonali legati a menopausa, obesità o anoressia. Anche interventi chirurgici nella zona pelvica, radioterapia e chemioterapia possono influire, provocando ipertono e infiammazione, così come il dolore pelvico cronico dovuto a patologie ginecologiche come l’endometriosi o a quelle colon-proctologiche come fistole anali, ragadi, emorroidi o patologie urologiche.

Conoscere è la miglior prevenzione

Il primo passo per mantenere il proprio pavimento pelvico in buona salute è confrontarsi con professionisti competenti e specializzati che siano anche in grado di insegnarci a conoscere e ascoltare il nostro corpo. E infine è fondamentale superare i tabù culturali e sociali, poiché questa parte del corpo, nascosta e spesso poco considerata, ha un ruolo cruciale per il benessere psicofisico delle donne e non è pensabile non prendersene cura.

L’importanza della riabilitazione

Prendersi cura del pavimento pelvico attraverso la riabilitazione è essenziale. I problemi derivanti dalle sue disfunzioni possono compromettere seriamente la qualità della vita, causando dolore, imbarazzo e influendo negativamente sul benessere psicologico e sessuale. La riabilitazione può aiutare a ristabilire il benessere fisico e psicologico, restituendo la libertà di vivere serenamente. È però importante rivolgersi a professionisti sanitari specializzati.

Come avviene la riabilitazione

Il primo step è l’anamnesi da parte del professionista, che ascolta la donna, la visita e fa una valutazione complessiva e personale della situazione. È bene sottolineare che la riabilitazione del pavimento pelvico si avvale di un insieme di tecniche, presidi, strumenti ed esercizi – da svolgere sia in ambulatorio che a casa – che coinvolgono il corpo, ma anche la mente e viene sempre studiata ad personam, anche con il coinvolgimento di altri specialisti, se necessario, come il nutrizionista, lo psicologo o il sessuologo.

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