Pigiama party: istruzioni per l’uso

da | 22 Feb, 2017 | Lifestyle

Che l’entusiasmo dei bambini per i pigiama party sia inversamente proporzionale a quello dei loro genitori è un dato di fatto, dimostrato dall’esperienza: chi ne ha organizzato uno, non ne vuol più sentire parlare. Per anni. Eppure sono poche le feste che riscuotono tanto entusiasmo nei nostri bambini e perché privarli dell’esperienza inebriante di un festeggiamento che dura una notte? Il pigiama party può non essere traumatico, per tutti i partecipanti, seguendo qualche indicazione di buon senso.

• Le scorciatoie proibite. Vietato somministrare pozioni di tranquillante o impacchi di camomilla concentrata per sedare gli entusiasmi. Vietato altresì chiuderli in una stanza insonorizzata e andarsene a farsi gli affari propri.

• Gli scivoloni naif. I genitori più sprovveduti commettono l’errore di eccessi di entusiasmo e piccole ingenuità che poi pagano nel corso della notte. Come la somministrazione di bevande gassate contenenti caffeina (e poi chiedersi perché non chiudono occhio), la proposta di film troppo eccitanti o racconti spaventevoli (e poi richiedersi perché non chiudono occhio), fino alle proposte davvero sconvenienti “Dai, facciamo la notte bianca!”.

• Il minimo sindacale. 7 ore di sonno per tutti e una cena dal valore nutrizionale minimamente adeguato. Tutto il resto è party!

• Il giusto andamento. Il successo di una festa in pigiama sta nei ritmi. Come saggi direttori di orchestra dobbiamo passare da un allegro con fuoco a un andante moderato fino a un adagissimo. Quindi si inizia a tutto coriandoli e trombette, si procede spumeggianti e a fine serata si smorzano luci, volumi, ritmi. Insomma, dopo aver mangiato l’impossibile, ballato come pazzi e fatto battaglia di cuscini, si crolla davanti a un film incantevolmente soporifero sorseggiando una bibita calda.

• I segreti dei pro. Azzeccare il numero giusto degli invitati, che sta tra 4 e 8, selezionarli in base all’indole e alla propensione al sonno. Chiedere ai partecipanti di portarsi dietro il loro doudou o altro oggetto da notte. Separare i più vivaci in varie stanze se l’unione li rende ingestibili.

Modalità di restituzione. La mattina si consegnano i piccoli ai genitori con un sorriso, vari strati di copriocchiaie e le giuste rassicurazioni: è stato bellissimo, i bambini angelici, lo rifaremo di sicuro!

[Elena Brosio]

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