Congedo parentale all’80%: cosa prevede la misura 2025

Per sostenere le famiglie nei primi tre mesi di vita del bambino, arriva il congedo parentale all’80%: ecco come funziona

Nel 2025, il congedo parentale facoltativo è stato potenziato grazie alla legge di bilancio, che ha innalzato l’indennità economica per i primi mesi successivi al congedo obbligatorio. In particolare, i genitori lavoratori dipendenti possono usufruire di tre mesi di congedo parentale retribuiti all’80% dello stipendio, a condizione che il periodo di maternità o paternità si sia concluso dopo il 31 dicembre 2023 o il 31 dicembre 2024.

Questa misura non è automatica per tutti: l’accesso dipende dalla data di fine del congedo obbligatorio e dalla corretta presentazione della domanda all’INPS. La circolare INPS n. 95 del 26 maggio 2025 ha chiarito i requisiti e le modalità operative. L’obiettivo è favorire una maggiore presenza dei genitori nei primi mesi di vita del bambino, sostenendo il legame affettivo e riducendo l’impatto economico dell’astensione dal lavoro.

Le altre misure economiche a sostegno delle famiglie

Oltre al congedo parentale potenziato, sono stati confermati o previsti una serie di interventi a favore delle famiglie con figli. Tra le principali misure:

Assegno unico universale

È una misura strutturale che riunisce e semplifica i precedenti bonus e detrazioni per figli a carico. Viene erogato mensilmente a tutte le famiglie con figli fino a 21 anni (senza limiti di età in caso di disabilità), con importi variabili in base all’ISEE. Sono previste maggiorazioni per nuclei numerosi, figli con disabilità, madri giovani (under 21) e genitori entrambi lavoratori. L’assegno è compatibile con altre forme di sostegno e rappresenta un pilastro della politica familiare italiana.

Bonus nido

Contributo economico destinato al pagamento delle rette degli asili nido pubblici e privati. L’importo massimo può arrivare fino a 3.600 euro annui per le famiglie con ISEE più basso. È pensato per favorire la conciliazione tra vita lavorativa e genitorialità, sostenendo l’accesso ai servizi educativi per la prima infanzia. Il bonus può essere richiesto anche per forme di assistenza domiciliare in caso di bambini con gravi patologie.

Detrazioni fiscali per figli a carico

Pur integrate nel sistema dell’assegno unico, alcune detrazioni fiscali restano attive per specifiche fasce di reddito o situazioni familiari. Ad esempio, le spese scolastiche, sportive o sanitarie possono essere detratte in dichiarazione dei redditi. Queste agevolazioni fiscali contribuiscono a ridurre il carico economico delle famiglie, soprattutto in presenza di più figli o di spese straordinarie.

Sgravi contributivi per le madri lavoratrici

Introdotti per incentivare il rientro al lavoro dopo la maternità, consistono in una riduzione dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri. L’agevolazione può durare fino a tre anni e si applica anche in caso di part-time. L’obiettivo è favorire la continuità professionale delle donne, contrastare il gender gap e promuovere una cultura del lavoro più inclusiva e sostenibile.

 

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