È l’ora del bagnetto!

Non solo igiene: un momento di coccole piacevole e rilassante. Dall’orario alla temperatura, tutto quello che c’è da sapere

Meglio non subito: ritardare il primo bagnetto ha tanti vantaggi, tra cui un migliore avvio dell’allattamento. È quanto è emerso da uno studio della Cleveland Clinic Hillcrest Hospital (Ohio) e confermato dall’OMS che ha inserito nelle sue linee guida il consiglio di aspettare almeno 24 ore dopo la nascita prima di lavare il bebè, prediligendo il contatto mamma-bimbo immediato. Pare infatti che l’allattamento al seno sia più facile per i bimbi che, invece di essere allontanati per essere lavati, vengono subito messi a contatto con la mamma.

Un momento di relax

Per i neonati il bagnetto è un momento importante, che mette insieme pulizia e il piacere delle coccole di mamma e papà.

Per questo è importante dedicare al bagno il giusto tempo e la giusta attenzione: create un ambiente calmo e piacevole, parlate al vostro cucciolo, cantate una canzoncina.

Ma come si fa il bagnetto a un neonato? Ogni quanto? Si può fare prima che sia caduto il cordone ombelicale? Meglio una bacinella, una vaschetta o il lavandino? 

Sono tante le domande dei neo genitori: ecco qualche consiglio indicativo, anche se solo voi sapete davvero e capirete con l’esperienza cosa è giusto e soprattutto cosa preferisce il vostro bebè.

Il “battesimo dell’acqua”

Per la prima immersione si può aspettare la caduta del cordone ombelicale. Alcuni pediatri e ostetriche oggi consigliano il bagnetto anche prima che questo avvenga, ma a patto di avere l’accortezza che il moncone non si bagni (cosa che potrebbe tardarne l’essiccamento e la caduta), magari lavando il bimbo a pezzi, con una spugna naturale imbevuta di acqua tiepida. 

Se è possibile e gradito, fate il bagnetto tutti i giorni, alla stessa ora. Iniziate con brevi immersioni e poi, poco per volta, se notate che si diverte a contatto con l’acqua, prolungate questo momento. Se invece protesta, piange, si irrigidisce, non significa necessariamente che non ami l’acqua, ma che avverte qualche elemento di disagio (temperatura, schizzi o insicurezza da parte di chi lo sostiene). In questo caso cercate di comprendere le ragioni del suo malessere e provate di nuovo dopo qualche giorno. In caso, fatelo insieme a qualcuno che vi trasmette fiducia e tranquillità, come una nonna o un’ostetrica.

L’ora giusta

Il momento migliore per il bagnetto dei bebè è quello che precede l’ultimo o il penultimo pasto ed è la giusta preparazione per una notte serena. Prima di mettere la piccola o il piccolo a mollo ricordatevi di preparate tutto l’occorrente, così da non dover correre alla ricerca di ciò che vi serve.

Potrete fare il bagnetto direttamente nella vasca di casa ma è meglio (e si consuma molta meno acqua!) in una vaschetta per bambini, mettendo sul fondo un tappetino di gomma per ridurre il rischio di scivolamento del bimbo o della bimba. Se usate la vaschetta per bambini, sistematela su un piano stabile e grande. 

Unica regola ferrea e inderogabile: non allontanatevi mai e non lasciate il piccolo o la piccola da soli nell’acqua neanche per un secondo! 

A parte il rischio di annegamento, che può verificarsi anche con qualche centimetro d’acqua, il pericolo è che si spaventino o si ribaltino. Stategli sempre vicino, anche se sanno già star seduti da soli.

Acqua e ambiente

Se non fa già caldo a sufficienza, scaldate la stanza con una stufetta e chiudete porte e finestre per evitare correnti d’aria. La temperatura ideale dell’acqua è 32/35 gradi. Attenzione: 35 gradi significa che l’acqua non è affatto calda, anzi! Potete controllarla immergendo il gomito oppure utilizzare un termometro da bagno (si trova al supermercato, in farmacia o nei negozi specializzati). 

Attenzione a non lasciare la bimba o il bimbo vicino ai rubinetti, soprattutto quelli che si aprono con facilità. Il getto dell’acqua potrebbe inavvertitamente aprirsi con le relative conseguenze.

Se scegliete di utilizzare la vasca, pulitela bene e fate attenzione a tenere saldamente il bebè. Se volete, potete entrare in vasca anche voi, a contatto con mamma o papà anche i piccoli più timorosi si calmano. In questo caso meglio essere in due per farvi aiutare quando dovrete uscire. Se avete la doccia potete sedervici dentro utilizzando una sedia apposita e tenendo il piccolo in braccio. Esistono infine delle vaschette pieghevoli o gonfiabili, molto pratiche anche quando siamo in viaggio. 

In acqua con delicatezza

Immergete il vostro bimbo o la vostra bimba delicatamente in acqua, in modo che il braccio sinistro faccia da sostegno, il pollice sia sulla sua spalla sinistra e le altre dita sotto l’ascella; la testa si appoggerà comodamente sul vostro avambraccio. Ricordate che i bambini percepiscono la vostra insicurezza, non fatevi prendere dall’ansia! All’inizio vi sembrerà difficile, ma dopo due o tre volte avrete la sicurezza necessaria.

Lavate il viso solo con l’acqua e, se volete, insaponate il corpo con un prodotto specificamente formulato per i neonati. In commercio c’è un’ampia possibilità di scelta ma va benissimo anche solo l’acqua. Infine sciacquate bene in modo che non vi siano residui di sapone sul corpo.

Shampoo senza lacrime

Per lavare la testolina meglio usare shampoo specifici che non seccano la cute e possono aiutare nella rimozione della crosta lattea. Dopo averli lavati, spazzolate i capelli con delicatezza con una spazzola morbida e se fosse necessario rimuovere la crosta lattea aiutatevi con qualche goccia d’olio.

Tamponare, non strofinare

Finito il bagnetto fate in modo di avere già pronto l’asciugamano o l’accappatoio, magari messo a scaldare un po’ sul termosifone in modo che sia un abbraccio ancora più piacevole per il piccolo o la piccola. 

Asciugate tamponando con cura soprattutto le pieghe inguinali e ascellari, senza strofinare. Se volete, potete fare un piccolo massaggio con una crema emolliente o un olio. Non utilizzate nessun tipo di profumo: gli odori sono un veicolo di comunicazione importante per i neonati, da non ostacolare!

Il primo bagnetto: meglio aspettare. La ricerca

Lo studio della Cleveland Clinic Hillcrest Hospital (Ohio) ha preso in seguito nel 2013 alla decisione dell’ospedale di modificare i suoi protocolli sul post nascita. Invece di lavare i neonati entro le due ore di vita, avevano deciso di ritardare questo passaggio di 12-24 ore e di confrontare le due situazioni.

I risultati

Dall’osservazione dell’interazione dei neonati con le madri è emerso che l’avvio dell’allattamento materno esclusivo è risultato più facile con il bagnetto tardivo, addirittura del 68% rispetto al 60% dei bimbi lavati subito. È stato inoltre osservato che con questa nuova pratica e tempi più lunghi di contatto esclusivo, le probabilità di allattare al seno possono aumentare del 49% e le donne si sono dimostrate anche più attente all’allattamento esclusivo dopo le dimissioni.

I motivi 

Il bagnetto immediato, oltre ad allontanare fisicamente il bebè dalla mamma, elimina la vernice caseosa del neonato, una sostanza grassa che ne protegge la pelle quando è immerso nel liquido amniotico e che, dopo la nascita, ha proprietà protettive e cicatrizzanti, evita la dispersione di calore e mantiene idratata la pelle in attesa della montata lattea. Per questo è fondamentale che questa sostanza rimanga sulla pelle del bebè. Inoltre, dato che possiede lo stesso odore del liquido amniotico e delle ghiandole che si trovano attorno al capezzolo, aiuta l’attaccamento al seno.

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