Alessandro Borghese

da | 24 Nov, 2017 | Lifestyle, Persone

Intervista al papà chef rock’n’social

Conduttore televisivo, autore di libri, chef e imprenditore eclettico, Alessandro Borghese è anche marito felice e padre di due deliziose bambine, Arizona e Alexandra. Racconta a GG come si conciliano la vita di famiglia con la passione per la cucina e un lavoro impegnativo.

Quando è nata la tua passione per la buona cucina e il cibo?
“Avevo cinque anni quando, ogni domenica mattina, mi svegliavo col profumo del ragù in casa. Mi alzavo molto presto e andavo in cucina per osservare le mani di mio padre muoversi in assoluta sicurezza tra fornelli, piatti e coltelli. Quei momenti hanno il sapore indimenticabile del ragù che inonda la fetta di pane per la colazione domenicale. Sono atmosfere segnate dal calore e da un’emozione indimenticabile. Il sorriso di mio padre nel descrivermi una ricetta, i suoi consigli come un regalo speciale, hanno sviluppato oggi il mio essere chef e il desiderio di rifare quel piatto con la stessa emozione della prima volta. E c’era sempre la musica: dalla radio al mio walkman, con cui ascoltavo le mie prime playlist create sul nastro delle musicassette. Dopo il diploma mi sono imbarcato sulle navi da crociera dove ho fatto gavetta per tre anni, tra fornelli e piatti da lavare. La sveglia suonava alle 5.30 del mattino e fin dall’inizio ho capito che gli ordini del capo chef dovevano essere eseguiti senza sgarrare. Mi sono beccato tante padellate in testa per un errore commesso! Solo oggi mi rendo conto di quanto fosse giustificata la disciplina che pretendeva. La nave è stata la mia casa e la mia scuola in movimento. Un mondo fatto di tante storie. Di amori di una sera. Di ricette sbagliate. Di successi prelibati. Di incontri inaspettati. Di luoghi incredibili. Di sorrisi sinceri. Di racconti tra amici. Di sguardi con cui dividere la birra e la musica. Di notti sdraiato a letto con le mani dietro alla nuca, immaginando un giorno la lettura del menu di: chef Alessandro Borghese. Ricordo bene il discorso di benvenuto del capo chef basato sull’umiltà, il talento accompagnato dallo studio, dalla passione e dal rispetto per le materie prime; sono parole che ancora oggi accompagnano il mio percorso lavorativo nella società nata dopo l’incontro con mia moglie. Quando ci siamo incontrati, Wilma lavorava per una multinazionale: insieme abbiamo deciso di dare una svolta al mio lavoro, che è diventato il nostro. La nostra società, AB Normal – Eatertainment Company, ha sede a Milano e si occupa di ristorazione, catering, food consulting e produzioni televisive”.

 

Come riesci a conciliare la tua intensa attività lavorativa con quella di papà? “I programmi televisivi si registrano in pochi mesi. Il tempo si può organizzare grazie alla condivisione, al gioco di squadra – e io lavoro con un’incredibile team di professionisti in brigata e in azienda. I colleghi con cui ho iniziato questo lavoro erano gli amici di allora e ancora oggi sono al mio fianco: la massima fiducia reciproca è fondamentale per ottenere sempre il meglio. E poi ‘Home, Sweet Home’: a casa, ci sono le persone migliori e ci tengo a essere un papà presente: con le bambine gioco, canticchio, disegno e racconto delle storie. E viaggiamo molto insieme: per me è importante poter condividere ogni momento libero con loro”.

Come è cambiata la tua vita da quando sono nate le bambine?
“Wilma, mia moglie, è stata la vera fortuna della mia vita, è cambiato tutto con lei. Ora che sono diventato papà di Arizona e Alexandra, più le vedo crescere e più ho voglia di rimanere a casa con loro, ma ovviamente come ogni genitore sento molto la responsabilità di impegnarmi per dare loro tutto quello di cui potrebbero avere bisogno”.

Quali sono i piatti preferiti di famiglia? “Dopo l’allattamento al seno, le bambine hanno iniziato lo svezzamento mangiando le pappe preparate da me con la collaborazione del pediatra. Quando si cucina per i più piccoli ci vuole molta fantasia per trovare la ricetta, giusta dal punto di vista nutrizionale, che incontri il loro gusto. Ora che sono più grandi, posso sbizzarrirmi di più nelle preparazioni. Come per la cucina del mio ristorante anche a casa non ci sono menu fissi, mi piace seguire la stagionalità delle materie prime. Quando usciamo in famiglia, per il momento andiamo al mio ristorante, inaugurato da poco. Qui i bambini sono benvenuti e abbiamo anche avviato dei corsi di cucina per piccoli”.

Come trascorri il tempo libero? “Con la famiglia, sempre! Ci sono due piccoli angeli nella mia vita ed è un caos continuo, ma lo adoro. Arizona quando mi vede in cucina sale sul suo sgabellino, per arrivare più facilmente al piano di lavoro: prima guarda cosa faccio e poi mi chiede se può aiutarmi. Per ora impasta la pizza e si diverte, ma ha un’ottima manualità e soprattutto un ottimo senso del gusto… promette già di diventare più brava di me! Alexandra è ancora piccola per aiutarmi, ma quando è il momento di mangiare tira fuori un palato da intenditrice!”.

Che tipo di papà sei e cosa cerchi di trasmettere alle tue figlie?
“Cerco di essere un papà semplice, gentile e soprattutto presente. Dalle mie figlie imparo in ogni momento, mi sento molto fortunato ad averle nella mia vita. E non c’è dubbio che, da quando ci sono loro, sono un uomo felice!”.

Il lusso della semplicità

Il nuovo ristorante di Alessandro Borghese si trova in centro a Milano. “Da tempo sentivo il desiderio di aprire la mia cucina a tutti. Volevo essere trasparente, per questo abbiamo un’enorme cucina a vista sulla sala in un ambiente caldo e piacevole. Cucinare è un atto d’amore, voglio trasmettere un’emozione, far felici i miei ospiti. Cuciniamo solo materie prime di stagione e verifico con minuziosa pignoleria i prodotti per domandarmi cosa posso prepararci. È l’istinto, la fantasia, unita all’esperienza a far cambiare i miei piatti ogni giorno. E se volete provare gli spaghetti cacio e pepe più buoni di Milano, Il lusso della semplicità si trova in viale Belisario 3!”.
www.alessandroborghese.com

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