Alpe di Siusi, un altopiano “stregato” e family

da | 27 Feb, 2019 | Lifestyle, Viaggi

Seiser Alm è un termine che suona straniero, ma se la chiamiamo in italiano la conoscete di sicuro: è la famosa Alpe di Siusi. Non solo l’altopiano in sé, il più ampio d’Europa, ma anche i paesi ai suoi piedi, in una sorta di comprensorio dove vacanza fa rima con sport e relax.

Alpe di Siusi, Siusi allo Sciliar, Fiè allo Sciliar, Castelrotto e Tires al Catinaccio, detti tutti assieme sembrano una filastrocca e ai bambini si presentano proprio come una fiaba, con streghe sugli sci e mascotte che segnalano le piste di pattinaggio.

Ghiaccio e neve sono ovviamente i protagonisti della stagione invernale e le località sono perfette per una full immersion sportiva in grado di accontentare sciatori di ogni tipologia: fondo, alpino, snowboard, ma anche chi ama discese folli in slittino o chi vuole provare l’ebbrezza di pattinare su laghi alpini ghiacciati.

Oppure non amate nulla che riguarda lo sci, perché siete “semplici” camminatori? O perché i vostri piccoli sono fuori misura per lame e lamine? Fantastico!
Perché in questa zona ci sono bellissimi sentieri, piste tracciate sulla neve lungo le quali non è necessario avere le racchette da neve e bastano semplici scarponcini caldi.

Le borgate distano tra loro da quattro a venticinque chilometri e formano un’anima sola anche grazie a un valido collegamento pubblico che le unisce e che, udite udite, è pure gratuito per chi pernotta in una qualsiasi struttura. All’arrivo viene fornita la tessera personale del “Sudtirol Alto Adige Guest Pass” che permette di utilizzare gli autobus per tutta la durata del soggiorno.

Alpe di Siusi

Già raggiungere l’Alpe è un’avventura per i piccoli escursionisti. Al bando le auto, all’Alpe la strada viene chiusa dalle 9 alle 17 e per accedervi è necessario avere una speciale autorizzazione.

Quindi a voi la scelta: autobus oppure ovovia? Il primo costa meno ma impiega più tempo; il secondo costa di più (è previsto un biglietto famiglia) e va avanti e indietro di continuo, permettendo di scegliere l’ora del rientro. E poi vuoi mettere l’emozione di viaggiare a volo d’uccello sopra le punte degli abeti?

Qualsiasi sia il mezzo scelto, la salita all’altopiano è una boccata di puro ossigeno: si arriva a una media di duemila metri di altitudine. In inverno la neve è sempre assicurata. Le cime del Sassolungo e del Sassopiatto e la sagoma inconfondibile dello Sciliar aprono gli occhi a un paesaggio grandioso.

Una curiosità? L’erba che in inverno riposa sotto la candida coltre è da sempre considerata di pregio. Un metro quadrato di prato ospita fino a ottanta erbe diverse. Questa caratteristica è così antica da essere citata persino in un documento del Seicento.

Oggi l’Alpe mantiene una sua vocazione agricola, ma a far da padrone è il mondo degli sportivi. Per i piccoli c’è uno snow park dove esercitarsi con i primi sci. Per gli amanti dello slittino ci sono undici piste.

Chi ama camminare ha uno spettacolare giro circolare verso il Bullaccia, un percorso ad anello ben battuto che porta prima al rifugio e poi alla piattaforma panoramica Engelsrast da cui si apre la vista verso le Odle (il percorso è di sette chilometri, con un dislivello di 270 metri e richiede circa 3 ore).

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Siusi allo Sciliar

È la località più prossima all’altopiano, la sua vera porta d’ingresso. Fa quasi un po’ paura per via della posizione all’ombra dello Sciliar, ma il centro è molto carino e ha una pista di pattinaggio.

Chi ama passeggiare può spingersi verso la chiesetta di San Valentin posta in posizione dominante e in cui ammirare curiosi affreschi del Quattrocento. Proseguendo oltre la chiesetta si arriva alla vicina Castelrotto (un percorso di meno di tre chilometri, con pochissimo dislivello, che richiede circa un’ora per la sola andata).

Bellissima è la passeggiata Oswald von Wolkenstein, tutta addobbata di pannelli che raccontano storie di Castelvecchio e Castel Salegg, le cui rovine si possono vedere emergere dal bosco alle pendici dello Sciliar. Prima di avventurarsi, però, meglio chiedere all’ufficio informazioni: il sentiero potrebbe essere ghiacciato, senza contare che in inverno è tutto all’ombra e piuttosto freddo.

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Castelrotto

È la borgata adatta a chi ama la storia. Ogni casa, palazzotto o dimora si presenta con meravigliosi affreschi guardando i quali si possono inventare fiabe e storie per affascinare i bambini. Grande esercizio di osservazione è rintracciare sulle facciate il piccolo cartello che racconta la storia vera, spesso risalente al Quattrocento. Incredibile il campanile così grande da ospitare alla sua base addirittura una cappella.

A piedi si può salire in cima al Monte Calvario per poi effettuare un giro ad anello attorno al Colle di Castelrotto. La passeggiata è facile e adatta a tutti (un chilometro, quaranta minuti).

Fiè allo Sciliar

Altra località in posizione panoramica, per ammirare lo Sciliar da un’altra angolazione, è Fiè allo Sciliar, una cittadina piacevole per passeggiare. Non mancate di fare la salita al Colle di San Pietro, dominato dalla più antica chiesa della zona. Qui abbraccerete con lo sguardo tutto il panorama (un chilometro e mezzo di cammino).

La vera chicca è un poco staccata dal centro: si devono seguire i cartelli marroni di “Laghetto di Fiè” che portano entro i confini del Parco Naturale Sciliar-Catinaccio. Il parcheggio è a pagamento, ma in pochi passi si arriva a uno straordinario lago che in estatebalneabile e in inverno si ghiaccia diventando una naturale pista sulla quale pattinare in libertà (con tanto di affitto pattini presso il ristorante).

In cinque minuti di cammino si sale a un secondo lago, l’Huber, che d’estate è riservato alla pesca ma nel freddo dell’inverno diventa un angolo incontaminato di pace e natura.

Proseguendo si arriva fino a Malga Tuff, seguendo una pista da slittino che, non c’è bisogno di dirlo, è un’ottima alternativa per la discesa! (2,6 chilometri; 240 metri di dislivello; un’ora di cammino solo andata).

Per avere ulteriori informazioni, consultate il sito www.seiseralm.it.

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