Bonus latte artificiale: è già polemica

da | 9 Dic, 2019 | Lifestyle, Soldi e Diritti

Nella Legge di Bilancio 2020 si propone il Bonus latte artificiale da 400 euro annui per quelle mamme che per motivi di salute non possono allattare e sono costrette ad acquistare latte formula.

Il Bonus latte artificiale sta già scatenando ire e perplessità, nonostante l’obiettivo fosse quello di sostenere le famiglie nelle prime spese da affrontare dopo la nascita di un bebè.

Bonus latte: la proposta

Nella Legge di Bilancio 2020 c’è un emendamento presentato dal viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, che prova a integrare le agevolazioni alle famiglie con un bonus latte da 400 euro annui. Si tratta di un contributo destinato alle mamme che per problemi di salute accertati non possono allattare e devono ricorrere al latte formula per l’alimentazione del neonato. L’emendamento è ancora in fase di lavorazione.

A chi spetterebbe

Il Bonus latte sarebbe destinato alle madri con patologie accertate e certificate, che quindi non possono per motivi di salute allattare al seno. Saranno beneficiarie le famiglie con reddito basso o mamme disoccupate. Al momento si sono discusse due forme di sostegno: la detraibilità totale o l’acquisto gratuito. Il contributo di 400 euro annui serve a coprire il fabbisogno di latte formula per i primi sei mesi di vita del bambino.

Le polemiche

“Bisogna trovare una soluzione affinché il latte artificiale venga garantito a chi non può permetterselo. In generale, è importante non lasciare indietro nessuno”, ha commentato il viceministro alla Salute Sileri. Ma le polemiche non hanno tardato ad arrivare. L’Associazione Culturale Pediatri (Acp) ha immediatamente divulgato una nota in cui manifesta grandi perplessità rispetto all’emendamento. Intanto ci si chiede quali sono le malattie che davvero possono compromettere l’allattamento e da chi sarebbero certificate. Il timore, più di ogni altra cosa, è che il contributo possa demotivare le mamme nel proseguire con l’allattamento al seno, soprattutto in caso di difficoltà, dolore o stanchezza. Acp ricorda che la proposta va contro le indicazioni di tutte le società scientifiche e dell’Oms che promuovono gli sforzi a favore del latte materno. Inoltre è in evidente contrasto con lo spirito del Codice internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno.

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