Cinque consigli per educare alla parità di genere

da | 7 Mar, 2024 | da non perdere, Lifestyle

Educare alla parità di genere: sradicare gli schemi nei quali siamo cresciuti per un’educazione libera da stereotipi

Come possiamo educare i nostri figli e figlie in una maniera più rispettosa della parità di genere per gettare i semi di una società e cultura più egualitarie? 

Il punto di partenza è innegabile: dobbiamo mettere in gioco prima noi stessi, se vogliamo sradicare gli schemi dentro i quali siamo cresciuti.Perché per trasmettere un’educazione priva di stereotipi, noi per primi dobbiamo liberarcene. Serve tanta apertura iniziale, perché tutti e tutte, inutile negarlo, abbiamo una spontanea resistenza al cambiamento. 

Solo in un secondo tempo possiamo ragionare insieme, in famiglia, su quello che siamo oggi e sollevare il velo sugli stereotipi nascosti. Ecco alcuni consigli, o punti fermi, apparentemente banali, oppure non sempre facili da applicare per fornire ai nostri figli e alle nostre figlie i giusti strumenti per prendere scelte in libertà e con consapevolezza, essere autentici e loro stessi, senza sentire il peso dell’obbligo di conformarsi. 

Lontani dagli stereotipi

L’esempio che diamo è alla base di tutto: se predichiamo bene e razzoliamo male i bambini se ne accorgono. Ricordiamoci che imparano molto di più dagli esempi. 

Attenzione quindi a ciò che trasmettiamo in merito a “ruoli” tradizionali di mamma e papà. Raggiungere un buon equilibrio e una distribuzione dei compiti più paritaria all’interno della famiglia e della responsabilità di tutto ciò che riguarda i figli – il cosiddetto carico mentale – è fondamentale per l’equilibrio della coppia ma anche nell’educazione dei figli i quali, a discapito del proprio sesso, impareranno l’autonomia in tutti gli ambiti della vita quotidiana. 

Evitiamo inoltre quei giudizi su maschi e femmine, infondati e dalle radici prettamente culturali. Apprezzare le bimbe per la calma e l’aspetto fisico e i bimbi per le prestazioni fisiche sono le più diffuse tra queste abitudini, ma ce ne sono tante altre: ricordiamoci sempre che attitudine e comportamento non hanno sesso e che ognuno di noi, nessuno escluso, deve essere libero di esprimere le proprie emozioni e personalità. 

Le emozioni di bambine e bambini sono ancora controllate dagli stereotipi molto più di quel che pensiamo. Per questo motivo è importante insegnare sin da piccoli, che le emozioni non hanno sesso.

Vari studi dimostrano che tutti noi abbiamo dei bias cognitivi legati a questi stereotipi, che ci portano a compiere degli errori di valutazione dei nostri bambini proprio in base al loro genere. Ad esempio, se una bambina si arrabbia dà  più fastidio e lo accettiamo meno. Al contrario, in un bambino facciamo più fatica ad accettare emozioni come la paura e la tristezza.

Usare un linguaggio inclusivo non è ideologia 

Scegliere, quando è possibile, un linguaggio inclusivo, è semplicemente più rispettoso verso la parità di genere. Non è inutile, ma richiede sforzo.

Se diciamo maestra e commessa, non dovrebbe essere strano rivolgerci all’ingegnera, perché non dimentichiamo che la mancanza della declinazione al femminile riguarda solo certi tipi di mestieri. Tante declinazioni di mestieri al femminile prima non venivano usate semplicemente perché si trattava di mestieri dalla prerogativa esclusivamente maschile. Usarle, significa diffondere la consapevolezza di un mutato stato di cose. 

Adottare un linguaggio in linea con la parità di genere è importante, perché il linguaggio è lo specchio della nostra società, ed è veicolo di stereotipi e pregiudizi. Non si tratta di una presa di posizione ideologica: alcuni studi di psicolinguistica hanno dimostrato che usare i femminili professionali aiuta a sradicare gli stereotipi.

No alla segregazione di genere

Incoraggiamo bambine e bambini a giocare insieme. Apprezzare e apprendere dalla diversità ha sempre i suoi vantaggi.

La scuola ha un grande ruolo, senza dubbio, ma anche i genitori possono fare la loro parte. Rimarchiamo i punti comuni, proponiamo loro giochi da fare in compagnia ed evitiamo di etichettare, sin da piccoli, alcuni giochi come prettamente maschili o femminili. 

Intorno ai 4 o 5 anni, età in cui i bambini e le bambine iniziano ad assorbire i primi stereotipi, proviamo a mettere in questione la sua idea “per maschi e per femmine”. Non è troppo presto per stimolare il pensiero critico: se sentiamo nostro figlio dire “ma è un film per bambine!” chiediamogli perché lo pensa. 

Difendere la libertà di scelta

I bambini e le bambine devono coltivare le proprie qualità e interessi: iniziamo col proporre loro esperienze diverse, come nel gioco o nello sport; non senza escludere nulla che potrebbe loro piacere. Educare alla libertà di scelta, a seguire la propria indole senza influenze esterne, è forse la più grande sfida. 

Ricordiamo però che, al contrario, anche chi predilige scenari più classici deve essere rispettato e non criticato. Se la bambina sceglie la cameretta tutta rosa con unicorni ed è felice, questo non deve essere messo in discussione. Se la mamma rinuncia alla carriera per dedicarsi completamente alla cura e non sente alcuna frustrazione, perché no? 

L’importante è che si tratti di una scelta fatta con consapevolezza. “Farsi andare bene certe cose” a lungo andare viene a galla. Dobbiamo crescere adulti aperti ad accogliere sia chi sceglie di conformarsi sia chi sceglie di agire diversamente. 

Scegliere le giuste letture

Un bel libro, magari da leggere insieme la sera, può aiutare a sradicare, inconsapevolmente, quegli stereotipi che perpetuano gli adulti attraverso i ruoli di genere, a scuola e soprattutto a casa. Molti libri, purtroppo, influiscono nella creazione degli stereotipi, perché le letture sono come la lingua, un sedimento delle nostre tradizioni.

Semplici storie che possono aprirci a nuove possibilità, e insegnarci che le bambine possono diventare pompieri o scienziate, i papà occuparsi dei bambini e le mamme lavorare, che le principesse non vogliono essere baciate senza permesso e che non ci sono cose da maschi e cose da femmine. 

E per i più grandicelli, possiamo affrontare il percorso delle conquiste femminili e della società, dal matrimonio paritario ai diritti delle lavoratrici; si parla ancora troppo poco della storia che ha visto le donne come personaggi secondari, della lotta di donne che si sono distinte nei secoli e di quella delle donne comuni.

 

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