Cos’è la maternità surrogata

da | 7 Mag, 2016 | Lifestyle

Il tema della maternità surrogata ha occupato le prime pagine dei giornali. Favorevoli o contrari, “l’utero in affitto” è un argomento da capire bene. Non vogliamo entrare nel merito, ma fare chiarezza su un argomento che riteniamo di estrema delicatezza e complessità.

Maternità surrogata: cos’è

La surrogazione di maternità (o gestazione per altri o gestazione d’appoggio, o ancora GDA) è il procedimento per cui una donna mette a disposizione il proprio utero e porta avanti la gravidanza per conto di altri, i cosiddetti committenti. Questi possono essere single o coppie, etero o omosessuali. La surrogazione si divide in due tipi. Quella tradizionale prevede l’inseminazione artificiale dell’ovulo della madre surrogata, che è quindi anche madre biologica del bambino. Quella gestazionale prevede l’impianto nell’utero di un embrione realizzato in vitro, che può essere geneticamente imparentato con i genitori o provenire da donatori e la madre surrogata “si limita” a portare avanti la gravidanza.

La maternità surrogata in Italia è legale?

Nel nostro paese è vietata: l’articolo 12 della legge 40 del 2004 afferma che il ricorso a pratiche di surrogazione di maternità è un reato punito con la reclusione fino a due anni e con una multa fino a un milione di euro.

E nel resto d’Europa?

È vietata in Francia, Germania, Spagna e Finlandia. Diverso il caso di Belgio, Paesi Bassi e Danimarca, in cui la maternità surrogata è tollerata attraverso la procreazione medicalmente assistita e si usa l’adozione per stabilire una filiazione successiva, ma è richiesto un legame genetico con uno dei genitori committenti. Spesso il contratto di gestazione prevede che la madre portatrice non sia costretta a dare il bambino ai mandatari. In Austria e Norvegia è vietata quando l’ovocita non appartiene alla donna che mette a disposizione il proprio utero. In Grecia la pratica è consentita, non prevede compensi ma “rimborsi” e vi si può ricorrere solo nel caso in cui non ci sia alcun tipo di vincolo genetico tra la gestante e gli embrioni, dietro certificazione medica che indica che l’aspirante madre è impossibilitata a portare a termine una gravidanza, se entrambe le madri sono residenti nel paese. La pratica della maternità surrogata è lecita anche nel Regno Unito, ma solo gratuitamente. Il certificato di nascita è a nome della gestante e solo in un secondo momento, dopo specifico procedimento, può essere ordinato l’annullamento e la redazione di un nuovo atto che indichi come genitori quelli biologici.

E negli Stati Uniti e in Canada?

Qui la pratica della surrogazione di maternità è consentita e regolamentata in modo chiaro. Negli USA alcuni Stati consentono la maternità surrogata a tutti, altri solo a coppie eterosessuali; qualche stato richiede un collegamento biologico dei committenti con il bambino e qualche altro ancora vieta qualsiasi forma di ricompensa. In Canada, invece, a eccezione del Québec, la pratica è consentita: la madre surrogata però non può essere pagata, ma solo rimborsata per le spese sostenute e legate alla gravidanza.

Nel resto del mondo?

In Russia e in Ucraina è consentita la maternità surrogata gestazionale, anche dietro compenso. In India la pratica è legale dal 2002, anche se è stata limitata a partire dal 2013. Stessa cosa in Thailandia, dove tuttavia il governo ha introdotto alcune restrizioni vietando agli stranieri, per esempio, di pagare le donne per portare avanti gravidanze surrogate.

Quanto costa la maternità surrogata?

I costi della pratica per una maternità surrogata variano da paese a paese. Ci sono legislazioni che vietano alla madre surrogata di ricevere compensi e altri in cui al contrario riceve dei soldi, altri ancora dove ne riceve solo per i rimborsi medici. Quello che c’è da sapere è che nei paesi in cui la pratica è legale esistono agenzie che seguono l’iter passo dopo passo, affidandosi a cliniche specializzate.

A livello di cifre si parla di 150 mila dollari negli Stati Uniti, dove la madre surrogata riceve tra i 20 mila e i 30 mila dollari, contro gli 8 – 22 mila euro circa necessari in India per l’intero processo, comprese anche spese mediche e tasse. Nel febbraio 2016 a Parigi associazioni femministe patrocinate dallo stesso parlamento francese hanno organizzato un convegno cui hanno partecipato ricercatrici, giuriste, medici, attiviste e attivisti per i diritti umani di tutto il mondo per chiedere l’abolizione universale della surrogazione di maternità. È una pratica ritenuta “disumanizzante” e contraria alla dignità e ai diritti delle donne e dei neonati.

[Tea Terzo]

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