La crosta lattea del neonato: cos’è e come trattarla

da | 14 Gen, 2019 | Lifestyle, Salute e Benessere

La crosta lattea si manifesta nelle prime settimane di vita del neonato. Non è fastidiosa e non lascia traccia. Qualche consiglio per favorire la guarigione

La crosta lattea è un problema della pelle del bambino che si manifesta nelle prime settimane di vita. Non è fastidiosa e non lascia traccia. Le crosticine tendono a scomparire da sole, ma se non riusciamo ad aspettare, ecco qualche consiglio per favorire la guarigione.

Cos’è la crosta lattea

La crosta lattea si può manifestare a poche settimane dalla nascita e si presenta con squame gialle che compaiono sulla pelle e sul cuoio capelluto del neonato. Oltre alla testa, le crosticine si possono estendere anche su fronte e sopracciglia, oppure dietro le orecchie e vicino al naso. Non provoca fastidi o pruriti, non è contagiosa e tende a scomparire da sola intorno al quinto-sesto mese di vita. La crosta lattea si chiama così perché un tempo si pensava che fosse causata dal latte, l’alimento base nella vita del bebè.

Le vere cause della crosta lattea

La crosta è causata da una iperproduzione di sebo. Il sebo è una sostanza grassa prodotta da ghiandole per proteggere la pelle e il cuoio capelluto. La comparsa della crosta lattea avviene presto e, nonostante sia uno dei primissimi disturbi dei bebé, non è ancora sicura la causa che la provocano. Gli studiosi hanno dimostrato che non esistono legami con il latte (materno o formulato). Per questo motivo oggi, più che dicrosta lattea, si parla semplicemente di dermatite seborroica infantile. Alcune ipotesi sostengono che faccia parte di un processo fisiologico di rigenerazione della cute. Altre ipotesi sostengono che siano gli ormoni materni entrati nell’organismo del feto, durante la gravidanza, che lentamente vengono smaltiti. C’è anche chi sostiene che sia un fungo normalmente presente sulla pelle.

La cura

La crosta lattea non va curata o trattata. E’ un problema di tipo estetico che non lascia tracce e non crea disturbi. Scompare da sola quando la produzione di sebo si regolarizza. Alcuni suggerimenti possono favorire la guarigione delle crosticine.

Primo: lavare i capelli ogni due-tre giorni con un detergente a base oleosa o un detergente arricchito da sostanze emollienti

Secondo: dopo il bagnetto, passare un batuffolo di cotone impregnato di olio di olivasulla pelle in cui compare la crosta. In alternativa si può usare olio di mandorle o di calendula, per lubrificare il cuoio capelluto e ammorbidire le crosticine. Quando l’olio sarà assorbito, si può pettinare i capelli del bebé, delicatamente, con un pettine a punte arrotondate per rimuovere le squame attaccate ai capelli

Terzo consiglio (il più importante). Anche se la tentazione è forte, le crosticine non vanno mai grattate. Men che meno “a secco”, con le dita o con il pettine, perché la cute potrebbe irritarsi.

Il ritorno in età adulta

La comparsa della crosta lattea è molto frequente per i neonati, ma come abbiamo visto non deve assolutamente preoccupare. E’ solo un fattore estetico. 

Compare meno frequentemente durante la crescita del bambino. A volte però ritorna (o compare) dopo i quattro anni o in età adolescenziale, quando gli ormoni creano nuovi squilibri.

Se compare con insistenza, anche in zone atipiche del corpo, può essere un primo segnale di allarme per un rischio di psoriasi o di dermatite atopica. E’ bene parlarne con il medico e un dermatologo.

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