Da solo non riesco

da | 11 Ott, 2013 | Lifestyle

Buongiorno, sono una mamma vostra abbonata. Mio figlio più grande ha 8 anni e mezzo ed è molto insicuro dei propri mezzi. Le maestre mi dicono che ha sempre bisogno di conferme. Per esempio, a scuola la maestra spiega un argomento nuovo e lui non lo capisce. La maestra lo rincuora (cosa che faccio anch’io: “Vedrai che piano piano, esercitandoti, lo capirai meglio”) ma lui si ostina: “No, non capisco! Sbaglierò sempre! Mi tirerei dei cazzotti in testa”. Oppure piagnucola mentre gioca perché non riesce a vincere o a fare quello che si era prefissato. Come posso fare per aiutarlo? Grazie. Katia

Cara Katia, tuo figlio ha sicuramente bisogno di una bella iniezione di fiducia in se stesso. “Facile a dirsi – risponderai tu – ma come si può trasmetterla?”. Una ricetta vera e propria non esiste, tuttavia, per raggiungere l’obiettivo è necessario agire un po’ come si fa quando i bambini iniziano a camminare: li si sostiene, poi si trova coraggio di lasciare la manina e loro procedono da soli senza accorgersi della nostra assenza. Tuo figlio deve imparare a camminare da solo. Più che rincuorarlo dovreste spronarlo: “Se ti chiediamo di farlo è perché siamo certi che tu sia in grado di farlo, prova e poi vedremo”. Se lo accudite troppo è come se continuaste a tenergli la mano senza lasciarlo andare, è come se gli confermaste la sua incapacità. Non c’è nulla di meglio che spingerlo a sperimentarsi da solo e a raggiungere, da solo, risultati sempre migliori, ovviamente complimentandosi con lui per ogni traguardo raggiunto. Il fatto che tenda ad attirare l’attenzione dell’adulto anche nei momenti di gioco mi conferma l’impressione che abbia bisogno di imparare a cavarsela da solo. Sdrammatizzate i suoi malumori aiutandolo a capire che è grande abbastanza.

 

Vi scrivo per uno sfogo. Sono mamma di due bimbi, una femminuccia di due anni e mezzo e un maschietto di due mesi. Mi affligge particolarmente in questo momento (ma non solo) l’atteggiamento educativo di noi genitori in special modo verso la bambina. Mio marito è molto attento, presente e scrupoloso e non riesco a immaginare un padre migliore per loro; ha però  un atteggiamento autoritario più che autorevole, tipo: “Non fare questo”, “Quest’altro non si fa”, “Obbedisci o sono guai”. Questo atteggiamento di rimprovero è sicuramente dettato dalla stanchezza. Spesso mi trovo d’accordo con lui, (pur rimproverandolo del fatto che c’è modo e modo di porgersi) perché vorrei crescere dei bambini “educati”… Credo che una bimba serena e moderatamente vivace come la nostra abbia anche bisogno di spazio per esprimersi. Quindi ultimamente avendo il piccolino da seguire e non potendole dedicare tutto il tempo che avevamo prima per giocare insieme tranquillamente o per andare al parco, le ho concesso, sempre chiedendo il permesso e sotto mia stretta sorveglianza, di saltare sul letto e scavalcare il divano. Sarà sciocco forse da parte mia pormi questi problemi, ma mi chiedo: è così sbagliato lasciar fare a una bimba di due anni e mezzo queste “monellerie pericolose” senza essere accusata di essere troppo permissiva? E’ preferibile una bimba tranquilla ma frustrata (soprattutto adesso a due mesi dalla nascita di un fratellino) o vivace e stancante? Grazie per avermi ascoltata. Eleonora, una mamma permissiva

Cara Eleonora, comprendo la tua stanchezza, vista la presenza di due bimbi così piccoli in casa. Permettimi però una domanda: saltare sul letto o scavalcare il divano, secondo te, sono modi per potersi esprimere? Non è questione di cosa sia giusto o sbagliato o se tu sia permissiva o no: per te e tuo marito va bene che i vostri figli saltellino qua e là per la casa? Perché se così non è non sarà facile riprendere le briglie in un secondo momento. Come si fa a spiegare a una bimba che oggi una cosa va bene e domani no? Sono certa che la nascita del fratellino ha tolto un po’ di tempo alla bimba. Provate a trovare momenti per portarla al parco o in ludoteca, magari alternandovi con il papà o con i nonni. Correre e giocare liberamente, nei contesti appropriati e senza paura di essere rimproverata, le permetteranno di sfogarsi e di essere meno stancante in casa. Ricordati sempre che le regole non sono frustranti: per i bambini è importante sapere dove sono i confini e quali sono i no che devono rispettare. Credo che tu e tuo marito possiate trovare un punto d’incontro per trasmettere i vostri principi educativi senza eccessi. Parlatene e confrontatevi, magari davanti a una pizza (talvolta una pausa dai figli aiuta a ritrovare la serenità). E ricorda che non esistono mamme permissive o autoritarie, ma solo mamme che fanno del loro meglio per i figli.

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