Perché ai bambini piace ripetere le parolacce e le cose che non devono dire? Non riesco a capire: è il gusto della sfida? È per sentirsi grandi?
Grazie! Nadia
Cara Nadia, tutte e due le ipotesi contribuiscono a rendere le parolacce appetibili ai bambini, che trascorrono gran parte della loro giornata a individuare ciò che li fa sentire più grandi e, soprattutto, ciò che può conquistare la considerazione dell’adulto. La parolaccia detta da un bambino cattura l’attenzione dell’adulto, la cui reazione, se si tratta del genitore, può essere molto intensa. Spesso i genitori percepiscono le parolacce dette dai propri figli come un segnale della loro scarsa capacità di educarli e pertanto le ascoltano con disagio: I bambini, che hanno lunghe antenne, non ci pensano due volte a mettere alla prova l’adulto quando colgono una sua difficoltà!
Buongiorno! Sono una vostra abbonata (nonché mamma di 3 bimbe piccole) e vorrei sapere se siete a conoscenza di libri che parlino di psicologia infantile, soprattutto relativamente all’analisi dei disegni dei bambini. Io ne ho già letto uno (Come interpretare gli scarabocchi) che non mi ha realmente soddisfatto. Non sono una psicologa, ma ho già letto qualche libro di psicologia e quindi anche testi un po’ più “tecnici” vanno bene!
Fabrizia
Carissima Fabrizia, spesso i libri sull’interpretazione dei disegni sono deludenti, come dici tu: è facile scoprire che alcune rivelazioni si sono già intuite, oppure ci si aspetta di capire qualcosa di più profondo del proprio bambino, ma l’interpretazione non è sempre così lineare. Un disegno è sicuramente una miniera d’oro d’informazioni per comprendere il mondo emotivo di un bambino: quello che sente, le sue aspettative, i suoi desideri e le sue paure. L’interpretazione però è complessa, poiché legata al contesto in cui è realizzato: un disegno fatto a scuola ha un significato diverso da un disegno fatto a casa, piuttosto che da quello fatto nella stanza di una psicologa. Ci sono anche altre variabili, per esempio la fase evolutiva, le persone presenti quando il bambino disegna, l’accadimento di eventi significativi che hanno coinvolto la famiglia. Avventurarsi in una interpretazione con l’ausilio di libri tecnici, rischia di portare a conclusioni che spesso sono solo parziali o inutilmente allarmanti. Il consiglio è utilizzare i disegni dei bambini per “fare una passeggiata” tra le loro emozioni: fatevi raccontare cos’hanno rappresentato, cosa stanno facendo i personaggi della scena, a cosa pensano, come si sentono, cosa desiderano: sarà un prezioso momento d’ascolto. I bimbi potranno familiarizzare con le emozioni e capire che possono raccontare anche quelle spiacevoli. Lavorare tutti insieme potrebbe essere anche un’occasione per ascoltarsi tra fratelli e sorelle e scoprire che un disegno è sempre bello perché permette di raccontare qualcosa di sé. Ecco alcuni titoli validi: Il significato del disegno infantile, di Anna Oliverio Ferraris (Boringhieri, 21 euro); Non sono scarabocchi. Come interpretare i disegni dei bambini di Evi Crotti e Alberto Magni (Mondadori, 11 euro), Colori. Come l’uso del colore rivela i sentimenti, i desideri, le paure dei bambini di Evi Crotti, Alberto Magni (Red Edizioni, 11 euro).