Giappone: a scuola eliminate le regole considerate discriminatorie

da | 28 Mar, 2022 | Lifestyle, News

L’obbligo di avere capelli lisci neri e quello di indossare biancheria intima bianca: ecco due delle tante regole assurde che le scuole giapponesi elimineranno entro la fine dell’anno scolastico

Il Giappone è una terra e cultura meravigliosa, di una tradizione gentile, precisa e ferma. Ci sono alcune regole non dette e non scritte che condizionano la vita di molti e molte. A partire da piccoli; fin dalla scuola. Ma è ora di cambiare qualcosa, e hanno tempo fino a fine anno scolastico le scuole, chiamate a eliminare alcune regole molto diffuse ma reputate anacronistiche e discriminatorie. Lo ha spiegato bene Il Post in un articolo di marzo 2022.

Le regole irragionevoli

Sono chiamate burakku kousoku (regole ingiuste/irragionevoli). Sono quelle regole imposte dai dirigenti scolastici tra gli anni Settanta e Ottanta per contenere e azzittire la liberalizzazione dei costumi che si stava diffondendo tra i giovani giapponesi. Oggi quelle stesse regole sono considerate vecchie, oppressive e alcuni educatori dicono che favoriscano discriminazioni sessuali e etniche. Nonostante questo, “secondo un’indagine dell’ordine degli Avvocati della prefettura di Fukuoka – si legge nell’articolo- è una regola in vigore in circa l’80 per cento delle scuole medie del Giappone”.

Capelli neri e intimo bianco

Una di quelle che verranno eliminate nella maggior parte delle scuole di Tokyo -scrive ancora il Post- richiede agli studenti e alle studentesse che hanno capelli naturali mossi o non neri di tingerli, visto che di norma è richiesto che a scuola abbiano capelli neri e lisci”. Una regola fortemente discriminatoria per chi ha caratteri fisici diversi da quelli tradizionali e stereotipati. “Un’altra riguarda il divieto di avere i capelli rasati sulla nuca e più lunghi sopra; un’acconciatura che nell’Asia orientale si è molto diffusa grazie al fenomeno musicale del K-pop. Un’altra ancora è quella che prevede di indossare biancheria intima bianca o di colori che non si possano distinguere facilmente guardando le divise”. Verrebbe da fare un sorriso a pensare al colore della biancheria, eppure pare che gli insegnanti controllino il colore dell’intimo negli spogliatoi della palestra prima delle lezioni di educazione fisica.

In tribunale

Regole che fanno discutere da anni. “Nel 2017 una studentessa di Osaka con i capelli castani scuri fece causa alla propria scuola superiore perché le era stato ripetutamente detto di tingerseli di nero per non rischiare di essere espulsa; oltretutto, secondo tre diversi insegnanti che avevano esaminato i bulbi dei suoi capelli, lei in realtà aveva i capelli neri ma li tingeva deliberatamente di castano”. Lei smise di frequentare e il suo nome fu tolto dal registro. La storia passò al trubunale, che all’inizio del 2021 sentenziò che “togliere la ragazza dal registro degli studenti era stato un provvedimento insensato, e ordinò alla scuola di pagarle l’equivalente di circa 2.500 euro a titolo di risarcimento”.

La decisione

Finalmente la decisione, condivisa dalle scuole stesse. Nell’aprile del 2021 l’organo amministrativo che si occupa di Istruzione a Tokyo si è interrogato su queste regole e ha interrogato 240 scuole dell’area metropolitana. Le regole sono antiquate o necessarie? è stata la domanda. 216 delle scuole coinvolte hanno risposto che era il caso di rivederle oppure toglierle del tutto.

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