Giochiamo a fare gli ingegneri

da | 16 Nov, 2015 | Lifestyle

Diciamolo: il binomio tecnologia/giocattolo è un campo minato. Tra app mangiasoldi e app progettate per imbambolare i bambini davanti a uno schermo, è difficile scovare qualcosa di buono. Eppure di cose belle ce ne sono, basta sapere dove cercarle.

In Polybridge (http://polybridge.drycactus.com) l’obiettivo è costruire ponti che stiano in piedi. Semplice? Solo all’apparenza! A ogni livello il giocatore riceve una quantità determinata di risorse (cemento, legno, acciaio) e una missione (costruire un ponte pedonale o uno in grado di reggere un flusso continuo di carri attrezzi) e man mano che il gioco procede le condizioni si complicano: il guado si fa sempre più largo, nel mezzo del fiume compaiono rocce e rapide, o ancora il fiume è solcato da ingombranti navi da crociera. Il bello di Polybridge è l’accuratezza della simulazione e la libertà assoluta del giocatore: se vogliamo costringere auto e moto a un salto avvitato per arrivare dall’altra parte, liberissimi di farlo! L’importante è che i veicoli arrivino, magari con qualche ammaccatura, ma sani e salvi. Polybridge è disponibile per Windows, Mac e Linux su Steam o su Humble.

Un gioco per ingegneri dei trasporti in erbaMini Metro, nel quale siamo tutti chiamati a creare e gestire le linee della metropolitana di una città immaginaria. Il gioco è utile per avvicinare i bambini alla complessità di una macchina che diamo troppo spesso per scontata: le stazioni devono avere tutte la stessa dimensione? E i passeggeri, dove vanno con maggiore frequenza? Anche Mini Metro è disponibile su Steam per Windows e Mac.

Un’app per iPhone e iPad, Le macchine semplici, insegna ai bambini a sperimentare in prima persona i principi della meccanica e scoprire le regole nascoste della fisica. È disponibile solo sull’App Store.

Per chi invece ne ha abbastanza di app e mondi virtuali e preferisce cimentarsi con quello reale, ci sono i pacchetti di Kiwi Crate (www.kiwicrate.com), un’azienda americana che spedisce ogni mese direttamente a casa una scatola con tutto il necessario per costruire un gioco o realizzare un vero e proprio esperimento scientifico. Ci sono diversi percorsi (Koala per i bambini dai 3 ai 4 anni, Kiwi dai 4 agli 8 anni, Tinker dai 9 ai 16) e sono tutti talmente ben progettati e realizzati che sarete tentati dalla voglia di collezionarli senza nemmeno toccarli. E invece no: giocateci insieme ai figli e non ve ne pentirete! Unico ostacolo: spediscono solo negli Stati Uniti e in Canada, ma esistono numerosi siti che si occupano della rispedizione dagli USA al resto del mondo, Italia compresa, e può valere la pena farci un pensierino.

Chiudiamo con Kano (http://kano.me), il kit a misura di ragazzina e ragazzino per costruire un computer perfettamente funzionante partendo praticamente da zero. Nulla di complicato e tutto molto chiaro: ci sono i pezzi e una guida che spiega a cosa servono e come metterli insieme. E poi il divertimento continua, perché una volta assemblata la tua macchina puoi creare musica con il codice, programmare giochi come Pong e Snake, giocare a Minecraft, disegnare, scrivere documenti e siti web, il tutto con l’opzione controllo parentale sempre a portata di mano.

[Davide Gomba e Massimo Potì]

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