Houseboat: dormire al porto senza avere una barca

da | 3 Nov, 2020 | Lifestyle, Viaggi

Il Floating Resort propone case galleggianti, attrezzatissime e comode per tutta la famiglia. Consentono di dormire al porto e di godere di tutto il suo fascino, pur senza possedere una barca. Finalmente le houseboat anche in Italia

Il porto è uno dei luoghi più suggestivi di sempre. Romantici per la coppia; capaci di stupire e affascinare i piccoli viaggiatori. Ci si perde a curiosare tra le imbarcazioni ormeggiate, specie coi riflessi della prima mattina o del tramonto. Ma che ne direste di passare una notte al porto in mezzo a barche a vela e lussuosi yacht? Il Floating Resort riprende un modello ricettivo molto conosciuto nel Nord Europa, e consente di vivere i Marina e le darsene pur senza avere la barca. Si tratta infatti di case galleggianti, comode, attrezzate e ben rifinite, che possono essere ormeggiate in un porto turistico o in qualsiasi altro specchio d’acqua protetto. Finalmente le houseboat sono arrivate anche in Italia, grazie ad un progetto ideato e voluto da Omar Angeli.

Le houseboat: un po’ casa e un po’ barca

Belle e perfettamente rifinite, le case galleggianti di Floating Resort (primi ideatori e produttori di houseboat in Italia) sembrano fatte a posta per stare lì dove stanno. Occupano un lato della darsena, tra barche a vela e piccoli yacht. Si tratta di abitazioni su piattaforma galleggiante, certificate come unità da diporto e quindi esenti da permessi comunali e risultanti beni mobili non registrati. Rifinite in ogni dettaglio, la struttura galleggiante è realizzata dalla slovena Adria Group che produce caravan, autocaravan e case mobili e dall’italiana Crippa Concept, Leader nel settore Glamping. Con i suoi quattro brevetti, le case galleggianti sono costruite con materiali resistenti e che non necessitano di grande manutenzione, pensate per durare almeno 15 anni. Sono dotate di una cucina piuttosto spaziosa, di una camera matrimoniale con oblò, di un angolo con letto a castello che si chiude con porte a scomparsa e di un bagno con doccia. Alcune sono dotate di piscine esterna. Ma soprattutto c’è una bellissima vetrata che permette di stare dentro ma completamente immersi nell’atmosfera del porto.

L’idea: riqualificare le darsene

Il progetto Floating Resort sta avendo un grande successo e la notte in una casa galleggiante in mezzo al porto sta piacendo tantissimo a chi la ha provata. All’origine un obiettivo chiaro: “ho sempre vissuto il porto e amato la sua vita – racconta Omar Angeli, il giovane ideatore del progetto- e ho pensato fosse necessario un intervento accattivante e innovativo per fronteggiare la grave crisi del settore della nautica del nostro Paese. Da qualche anno le darsene si sono svuotate e i grandi yacht si sono spostati nelle coste dell’Est Europa, lasciando grandi spazi vuoti, che andavano assolutamente ripopolati e valorizzati”. Così l’idea di offrire una nuova soluzione di ospitalità all’interno del porto, accessibile anche per chi non ha la barca. Le piattaforme hanno costi accessibili e non necessitano di permessi specifici o di concessioni edilizie. “Le case galleggianti sono amiche del mare e dell’ambiente e sono pensate per essere a basso impatto ambientale. Il sistema WoWflush installato a bordo per la depurazione delle acque reflue è certificato e innovativo e permette lo scarico diretto in acqua. Il tetto è piatto, a terrazza, e può essere ricoperto di pannelli fotovoltaici”.

Che successo le houseboat!

Il decreto del 2014 ha rilanciato le darsene quali luoghi ricettivi e allora quel sogno di Angeli ha visto una possibilità di concretezza. Ci sono voluti due mesi soltanto dalla progettazione alla realizzazione, e nell’ottobre 2018 sono state installate le prime piattaforme a Lignano Sabbiadoro. Oggi i Floating Resort hanno sei postazioni nel porto di Rimini (che presto raddoppieranno); sei casette a Lignano Sabbiadoro; quattro a Giulianova in Abruzzo e da poco ne sono state inaugurate due a Bisceglie, in Puglia. Le houseboat sono aperte tutto l’anno, chiuse e ben riscaldate. “Hanno avuto un successo immediato che non avevamo previsto”. I turisti sono soprattutto stranieri, perché gli italiani sono ancora scettici rispetto a questa vacanza alternativa, seppure confortevole in tutto e per tutto. Sono famiglie o gruppi di amici che prenotano durante tutto l’anno, principalmente originari di Austria Svizzera e Germania. Spesso arrivano professionisti, soprattutto durante le fiere o gli eventi. “Questa formula ricettiva si sta diffondendo e sono diverse le regioni che si stanno muovendo per accogliere le case galleggianti: hanno capito il grande potenziale e la valorizzazione che portano”.

Una vacanza accessibile

Lo possiamo immaginare l’entusiasmo dei bambini a dormire in mezzo alle barche e nel porto, magari con la bellissima ruota panoramica di Rimini che si vede dall’oblò della camera da letto. Non c’è pericolo di cadere in mare perchè le piattaforme sono protette (ecco, magari per i bimbi che gattonano bisogna avere un occhio di riguardo!) e sono stabilizzate, quindi anche il rischio di mal di mare è bassissimo. I posti letto sono cinque, quindi ideale per accogliere le famiglie. Ogni casa ha a disposizione un motoscafo per la gita in mare. I prezzi? L’acquisto di una houseboat è di circa 60mila euro; la notte può costare invece tra i 150 e i 350 euro a seconda di dove si trova e del periodo dell’anno. L’esperienza però li vale tutti: è sensoriale, intima, originale e confortevole.

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