I super poteri della Mindfulness, anche per i bambini

da | 12 Apr, 2023 | Lifestyle, Salute e Benessere

Mindfulness: che cos’è e perché fa bene a tutti, bambini compresi, intervista con Sara Bertorello

Si può descrivere in tanti modi la mindfulness: la capacità di portare l’attenzione al momento presente e di ascoltare il proprio corpo e le proprie emozioni, in modo non giudicante. Ma anche l’abilità di stare nel qui e ora. Ne parliamo con Sara Bertorello, educatrice, insegnante di yoga e Mindfulness per adulti e bambini.

“Mi sono avvicinata alla mindfulness per capire che cosa fosse in un momento di difficoltà: mi ha conquistata e mi sono resa conto di quanto potesse essere utile non solo nella mia vita ma anche nel mio lavoro.

Ho seguito vari corsi di specializzazione e ho iniziato a praticarla, innanzitutto per me stessa e poi mettendola in pratica nel mio lavoro, senza dirlo esplicitamente. Semplicemente proponevo ai bambini delle attività focalizzate sulla presenza mentale e osservavo cosa succedeva”.

Stare nel qui e ora

Saltare da un impegno all’altro, correre da un’attività all’altra, senza mai fermarsi, rallentare, godersi l’attimo. “La mindfulness aiuta a riportare il pensiero a quello che si sta vivendo: attraverso esercizi e pratiche di meditazione si riabitua la mente a stare nel presente.

Per me ha significato un profondo mutamento del modo in cui mi rapporto alle situazioni e alle persone. E così ho iniziato a portarla sul lavoro in un modo più formale, attraverso corsi per i genitori e per le colleghe educatrici e insegnanti. Questi corsi hanno un taglio decisamente pratico – si identificano quali sono i modi e gli strumenti concreti per praticare la mindfulness e gestire le difficoltà quotidiane”.

Partire da se stessi

Perché i corsi per i genitori? “Secondo me è fondamentale: se non sappiamo noi mamme e papà prenderci cura di noi stessi come possiamo prenderci cura dei nostri figli?

Prima reimpariamo noi, poi loro, perché adulti felici crescono bimbi felici, mentre adulti stressati riversano, anche inconsapevolmente, il loro stress sui figli. Nel ruolo di genitori dobbiamo porre attenzione a una comunicazione consapevole, gestire le crisi emotive, contenere gli eccessi di rabbia, per esempio.

Allenandoci riusciamo a fermarci un istante prima – e attraverso il nostro esempio riusciamo a trasmettere questa capacità ai bambini. Ai genitori propongo attività di meditazione come allenamento della mente, ma anche giochi o attività da fare insieme ai figli una volta a casa. Ma una buona pratica di mindfulness passa anche attraverso la quotidianità, la condivisione di momenti vissuti in modo diverso.

Ad esempio, il pranzo e la cena gustati senza fretta, seduti tranquilli, stando insieme, concentrandosi sui cinque sensi, su quel che mangiamo, in modo giocoso. L’idea di base è quella di riappropriarsi di un tempo di qualità in cui tutti cercano di stare nel presente”.

La respirazione consapevole

E per i bambini invece cosa proponi? “Quando sono davvero piccini le pratiche di mindfulness passano attraverso il contatto: ad esempio, con la respirazione consapevole i genitori adagiano i piccini sul petto in modo che i respiri si sincronizzino, così i bebè si calmano e dormono meglio.

I bambini intorno ai 2-3 anni la capacità di stare nel presente ce l’hanno naturalmente: un bambino o una bambina che gioca è totalmente assorbito da quello che fa. Da questa età possiamo usare la mindfulness per accompagnare i bambini a riconoscere le proprie emozioni e scoprire il respiro.

Con i più grandicelli si allenano attenzione e concentrazione, ma anche le capacità relazionali e di autoregolazione emotiva. Il focus con gli adolescenti è il consumo consapevole (anche della tecnologia) la gestione delle emozioni, in particolare dell’ansia – che colpisce sempre più spesso e sempre prima, purtroppo.

Attraverso la mindfulness ragazzi prendono consapevolezza di alcune dinamiche e sono in grado di non subire più le situazioni difficili ma imparano ad affrontarle utilizzando alcuni strumenti che hanno fatto propri. Come il respiro: per superare lo stress prima di un’interrogazione fare respiri profondi e concentrarsi su quello aiuta. La mindfulness non elimina completamente l’ansia, ma aiuta a riconoscerla e gestirla”.

L’importanza della gentilezza

“Alle mamme e ai papà non ripetiamo mai abbastanza che è importante prendersi cura di sé per prendersi cura degli altri. I figli che stiamo crescendo sono gli adulti di domani: mettiamo buone basi per adulti felici. E ancora, coltiviamo la gentilezza non solo nei confronti degli altri ma anche verso noi stessi.

Una gentilezza attiva che accoglie gli errori: si può sbagliare e migliorare. Spesso insegniamo le parole gentili da dire agli altri ma non le usiamo con noi stessi”. Hai un libro da consigliare per avvicinarci alla gentilezza e alla presenza mentale? “Sicuramente ‘Il miracolo della presenza mentale’ di Thich Nhat Hanh, che introduce in modo illuminante la pratica dell’attenzione meditativa, per trasformare ogni azione quotidiana in un’esperienza gioiosa”. 

www.sarabertorello.com  IG: @sara.mindfuleducation

“Non dobbiamo raggiungere l’illuminazione, ma possiamo scegliere di vivere più serenamente”

mindfullness

 

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