Se piangi come una fontana, di Noemi Viola e edito da Corraini edizioni, è un libro che racconta il pianto e il piangere sotto un nuovo punto di vista
Un libro illustrato per bambini funziona ed è riuscito se tratta alcuni temi, anche importanti, con leggerezza. Se coinvolge, facendo ridere e sorridere, anche i più piccoli. Se alla fine, più o meno direttamente, dice – tra parole e illustrazioni- il messaggio che vuole passare.
“Se piangi come una fontana”, scritto da Noemi Viola e edito da Corraini edizioni, strappa più di un sorriso ad adulti e bambini. Parte lentamente, con un tono quasi da rimprovero a chi piange; per poi rifarsi in ritmo e accoglienza: “Bene, perché piangere non serve a niente”, viene detto al protagonista piagnucolone. Ma visto che la reazione non è quella desiderata, ci si spiega immediatamente meglio: “Oh no! Ma che cosa ho detto, devi aver capito male, volevo dire che piangere serve a moltissime cose, però devi piangere meglio”.
Così partono tante pagine meravigliosamente disegnate e colorate con situazioni divertenti e incredibili in cui le lacrime diventano una risorsa utile e gradita. C’è il serpente che piange nel secchio per pulire il pavimento; c’è il canguro che usa le lacrime per fare la pasta di sale; ci sono le lacrime usate dai pompieri per spegnere gli incendi!
E poi, tutti piangono, ed è meglio piangere in compagnia che da soli. Non c’è da vergognarsi dunque. Anche perché il pianto e le lacrime sono un linguaggio universale: “Quindi, se ti capita di piangere molto lontano da casa, non preoccuparti: ti capiranno”.
Insomma, piangere serve e fa benissimo, altroché. Piangiamo, piangete, perché poi si sta molto meglio e qualcuno, oltre a noi, potrebbe pure beneficiarne!