Mai dire… papà

da | 19 Mar, 2014 | Lifestyle

“Fate qualcosa per questi poveri papà con lo sguardo perso nel vuoto al fast food il sabato pomeriggio!” è una esortazione che giunge spesso in redazione: così ci siamo messi alla ricerca di un babbo in gamba che potesse elargire idee, consigli e strategie di sopravvivenza ad altri papà alle prese con la prole. Ci è stato indicato Giorgio Gherarducci, conduttore radiofonico, voce brillante e ironica della Gialappa’s, che in città gode della nomea di papà super in gamba. “Sono lusingato, ma sono un genitore normalissimo – si schermisce Giorgio, papà di Filippo Bruce che ora ha 17 anni e di cui si è occupato da padre separato e di Alessandro, 5 anni, di cui è papà a tempo pieno, da quando la mamma del bimbo è mancata due anni fa. “Ho fatto di necessità virtù, ma all’inizio ero anche io uno di quegli uomini con lo sguardo perso nel vuoto. Poi si impara, e un ottimo modo per destreggiarsi in città con i bambini è fare rete e prendere spunto dagli altri genitori. I miei orari di lavoro per fortuna sono elastici, per cui una volta accompagnati i bimbi a scuola posso fermarmi a prendere un caffè e fare quattro chiacchiere con altri mamme e papà. Così abbiamo sempre una vita sociale molto intensa e nel weekend non ci poniamo neanche il problema ‘e oggi che si fa?’. Gli altri genitori mi danno anche le dritte sui posti in cui andare e idee di cose da fare insieme”.
E quali sono le vostre mete preferite del sabato pomeriggio? “Come dicevo, ci piace molto incontrarci con altre famiglie, organizzare pomeriggi di giochi per i bambini e chiacchiere tranquille tra genitori. E andiamo volentieri al cinema: una volta al mese esce un film nuovo per bambini e non ce lo facciamo mancare! Di recente vicino a casa nostra ha riaperto il MUBA, il Museo dei Bambini, uno spazio molto bello per le famiglie”.
Il vostro angolo verde preferito a Milano? “Sicuramente i Giardini di Porta Venezia, sono molto belli e offrono davvero tanti spunti per le famiglie, diversi a ogni stagione: d’inverno si può pattinare sul ghiaccio, in primavera ci sono i pony. Ma è piacevole anche solo sedersi a guardare le anatre nello stagno. Noi abitiamo lì vicino e Alessandro ci arriva sul monopattino, beato. Certo, il clima di Milano non è il massimo per un pomeriggio al parco: lui ci andrebbe con ogni tempo, io patisco di più”.
Quali sono i vostri ristoranti preferiti? “A dire il vero non ci piace molto andare a cena fuori. Quando Alessandro era piccolo si addormentava solo con un rumore di sottofondo, così uscivamo molto spesso: la cena al ristorante era un ottimo modo di conciliare il nostro pasto con il suo sonno. Ma abbiamo un po’ abusato di questa soluzione e a un certo punto ci ha stufato. Poi lui non è particolarmente goloso, io invece amo la cucina giapponese e così spesso andiamo al ristorante jap: il suo piatto preferito è il sushi-senza-pesce. Il riso bianco, insomma, ma presentato benissimo!”.
E quando siete a casa, invece, che fate? “Alessandro adora disegnare e ci divertiamo molto a farlo insieme. E poi è pazzo per musica e ballo, così mettiamo su i video di YouTube e si scatena. Il mio primogenito, Filippo Bruce è più rocchettaro – sarà l’influenza del nome?, mentre Alessandro ama pop e dance, ma ora inizia a essere un po’ influenzato dai gusti, sicuramente migliori, del fratello!”.
E la televisione è consentita? “Non sono uno di quei genitori integralisti che vietano la televisione, e neanche uno di quelli che propongono solo documentari superimpegnati: un bel cartone giapponese non si nega a nessuno! La domenica mattina Alessandro si sveglia presto, e la tv della domenica mattina è una gran risorsa mentre io mi trascino fino al divano dove cerco di recuperare qualche ora di sonno. Quel che davvero non mi piace della televisione è il martellamento pubblicitario, e quello diretto ai bambini è particolarmente insidioso. Instilla nei bimbi già da piccoli la tendenza ad accumulare, creando dei bisogni che loro non hanno. La metà delle pubblicità per bambini finisce con la frase ‘Collezionali tutti!’. Ma perché? A me dà molto fastidio”.
Quali le destinazioni per un weekend fuori porta? “Quando inizia a fare caldo Milano è davvero invivibile. Così si scappa: abbiamo la fortuna di una casa di famiglia nel Piacentino e da aprile a settembre la sfruttiamo molto. Per una gita in giornata con il Safari Park di Pombia non si sbaglia mai: ci sono gli animali, una specie di luna park e niente code, soprattutto!”.
Per finire, qualche consiglio per un papà alle prime armi? “Noi genitori dobbiamo scendere dal piedistallo: la felicità e il benessere dei nostri figli non dipende esclusivamente da noi, non stanno bene solo se stanno sempre con noi. Anzi: i bambini fondamentalmente vogliono giocare e lo fanno benissimo con i coetanei. Quindi è un buona idea organizzare pomeriggi con gli amici, combinare con i compagni dell’asilo o di scuola. E poi, se proprio non si sa che fare, non ci sono scuse, basta aprire un giornale, cercare su un sito: a Milano sono tantissime le iniziative, gli eventi, i locali dedicati alle famiglie, basta cercarli! Poi, certo, è importante anche ritagliarsi qualche ora ogni giorno per stare insieme, parlarsi, ridere, giocare”.

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