Libri, zaini, materiale didattico: quanto costa mandare un figlio a scuola?

da | 23 Set, 2021 | Lifestyle, Soldi e Diritti

La spesa del materiale didattico è sempre più elevata, sin dalla tenera età

Secondo Codacons, quest’anno il rientro a scuola sarà un salasso, a causa dei rincari del materiale didattico e non solo. Anche le famiglie decise a  stringere  la  cinghia,  che evitano  l’acquisto  di  astucci  e  zaini  nuovi,  hanno  speso  450  euro  per  due  figli, se almeno uno dei due è alle medie o superiori.

Su questa spesa grava l’ombra nera della DAD: lo scorso anno, molte famiglie hanno speso circa 1000 euro in più per computer e tablet adeguati. 

Eppure, lo dice la Costituzione Italiana: la scuola è aperta a tutti, è obbligatoria e gratuita.

Ma quanto costa mandare un figlio a scuola, dai primi anni di nido al primo giorno di scuola primaria, passando per le superiori e l’università? Oltre alla mensa e all’iscrizione, quanto costano i libri di testo, i materiali didattici e le erogazioni liberali in favore degli istituti?

La risposta mette un po’ paura: la cifra necessaria a garantire un elevato livello di istruzione per ogni figlio si aggira intorno ai 40.000 euro per tutta la carriera scolastica. 

Una cifra piuttosto alta, se si considera che la scuola dell’obbligo è gratuita dai 6 ai 16 anni e che il pagamento per proseguire l’istruzione varia in relazione al reddito.

È bene precisare che le soglie per il diritto all’esenzione sono veramente basse rispetto al reddito medio delle famiglie italiane.

In molti casi quindi, gli esoneri non sono una misura di sostegno efficace e sono poche le famiglie con basso reddito che riescono ad accedere, ad esempio, ai bonus per l’acquisto dei libri. 

Prima della scuola

Anche se la frequenza non è obbligatoria, il primo servizio necessario a due genitori che lavorano è l’asilo nido.

Le strutture non sono onnipresenti, soprattutto nel Sud Italia, sono mal distribuite. Ci si consola sapendo che per l’accesso ovunque sono previste rette differenziate in base al reddito, anche se, la tariffa per una famiglia di reddito medio resta piuttosto alta.

In alcune regioni ci sono agevolazioni particolari, come la misura “nidi gratis” della Lombardia o casi virtuosi in Emilia Romagna. A livello nazionale, invece, i genitori dei nati dopo il 2016 possono richiedere il bonus asilo nido erogato dall’Inps

Inoltre già all’asilo nido, i genitori devono preventivare la spesa di inizio anno. Oltre al corredino per l’asilo, creme varie, salviette e scorta annuale di fazzoletti, vengono richiesti pennarelli, fogli, colle, tempere e qualsiasi materiale utile per le attività didattiche.

Anche nella scuola dell’infanzia la spesa del materiale didattico viene fatta a inizio anno con ulteriori acquisti in primavera perché il materiale non basta mai.

A differenza del nido, è invece gratuita, tuttavia è previsto il pagamento delle quote contributive per i servizi di refezione e di trasporto scolastico.

Il Comune di Torino, ad esempio, chiede un contributo mensa che supera i 150 euro al mese. e la riduzione sulla base degli indicatori della situazione economica variano da una regione all’altra

Elementari e medie

Alle scuole elementari la spesa per i libri di testo della classe prima e seconda è in media di circa 22 euro l’anno, per la terza è di circa 29 euro, per la quarta di 48 euro e per la quinta i libri costano 50 euro l’anno.

A queste cifre si devono tuttavia aggiungere almeno circa 200 euro l’anno per materiali scolastici (zaino, grembiule, cartella, astuccio e cancelleria).   E ancora: la mensa costa in media in Italia 860 euro annue.

In prima media la spesa annua media è di 680 euro, di cui circa 300 euro per i libri di testo e i primi dizionari, 200 euro per la cancelleria e 180 euro circa per zaino, diario, astuccio, vocabolari e tutto quel che serve a scuola.

In seconda la spesa dell’anno si riduce ai soli libri: circa 121 euro. In terza è di circa 116 euro annui, ai quali bisogna aggiungere 200 euro di cancelleria.

Alle superiori

Per quanto riguarda le scuole secondarie, secondo le stime del Sindacato Italiano Librai che ha condotto un’indagine su cinquantadue istituti scolastici superiori in trentanove città, il prezzo medio per l’acquisto dei libri per ogni anno di liceo classico è di 307 euro.

Il liceo scientifico costa un poco meno: 275 euro l’anno. Al costo dei libri vanno aggiunti 160 euro l’anno per l’acquisto del materiale scolastico e in media 150 euro l’anno tra contributo volontario e spese di assicurazione.

Metti la laurea in tasca

Il salasso finale è rappresentato dalle spese universitarie: in primis le tasse, per almeno tre anni (cinque anni per la laurea specialistica). Senza parlare dei costi dei corsi di laurea in medicina.

Si aggiungono poi le spese relative a libri, circa 700 euro annue. Materiale didattico, pasti e trasporti, costano circa 1.000 euro all’anno.

Per gli studenti fuori sede, bisogna prevedere i costi di affitto, le bollette e i pasti che da Nord a Sud possono consistere in media in 6.000 euro all’anno.

L’importo delle rette universitarie varia a seconda dell’ateneo e del corso di studi e dipende dalla fascia di reddito. Gli scaglioni reddituali, calcolati in base all’Isee, sono di norma cinque.

Secondo gli ultimi dati di Federconsumatori il costo medio annuo delle tasse universitarie italiane va dai 478 euro annui per la prima fascia, che comprende un reddito fino a 6.000 euro, ai 2.265 euro annui, per la quinta fascia di chi ha un reddito superiore a 30.000 euro.

Chi appartiene alla quarta fascia, quella di maggiore affluenza (visto che, secondo il Dipartimento delle Finanze, il reddito medio degli italiani è di 20.690 euro) deve pagare 1.198 euro all’anno.

Per garantire il diritto alla frequenza dell’università è prevista l’erogazione delle borse di studio, assegnate per condizione economica e merito. Tuttavia, sia l’importo dei contributi, sia soprattutto il numero delle borse, è decisamente più basso del bisogno reale.

Quanto costa un figlio, tirando le somme

Possiamo dire che in Italia mandare un figlio a scuola costa in media 40.000 euro, dal nido fino al giorno della laurea. A fronte di una spesa così consistente quali possono essere le misure per garantire il diritto allo studio di tutti i ragazzi, diminuendo i costi a carico dei genitori?

“Creare una biblioteca scolastica con i libri di testo e i volumi di approfondimento in prestito per tutti gli studenti sarebbe una prima buona idea – suggerisce Francesca Campidoglio, ex insegnante e preside – abbatterebbe in parte la spesa del materiale didattico.

Anche i corsi di sostegno per i ragazzi rimasti indietro con la didattica dovrebbero essere gratuiti. Oltre a ciò, controlli più rigidi sui tetti di spesa per i libri e l’incentivazione dell’editoria elettronica potrebbero essere espedienti utili per tutti.

L’assunto fondamentale rimane tuttavia che le istituzioni per prime, ma anche le famiglie, non dovrebbero mai smettere di credere e investire nel fondamentale ruolo educativo della scuola”.

 

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