Matrigna #10. Posso far funzionare tutto?

da | 19 Set, 2023 | Lifestyle, Persone

“Ero certa che sarebbe bastato amare moltissimo per riuscire a far quadrare tutto”,credeva la protagonista della rubrica Matrigna di questo mese. Sì, ci vuole impegno, coraggio, ma anche un pizzico di fortuna

A volte pensiamo di avere energie, amore e pazienza sufficienti per fare tutto quello che “bisogna” fare. E non solo: per essere completamente soddisfatte e contente di noi stesse dobbiamo anche farlo con un gran sorriso sulle labbra e l’energia di cuccioli di leoni. Un po’ irrealistico, no?

In questi mesi di rubrica, ho spesso incontrato matrigne che mi hanno detto: “pensavo di farcela a organizzare ogni cosa perfettamente”, oppure  “ero certa che sarebbe bastato amare moltissimo per riuscire a far quadrare tutto”.

Non è facile vivere un’esperienza per cui non esistono traiettorie già segnate, strade spianate su cui immettersi o tante altre persone che ci sono passate prima. Ogni matrigna interpreta il ruolo a suo modo, sperando di fare bene.

Ricordandosi, però, che non c’è un lieto fine e che, come per ogni cosa, ci sono momenti, esperienze, è tutto in movimento. Ci sono momenti che sembrano insormontabili, altri più semplici. Che non c’è una brava matrigna o perlomeno non c’è un solo modo di esserlo.

Ci vuole impegno, coraggio e un pizzico di fortuna qua e là. La nostra matrigna di questo mese, Vanessa, ha messo in campo tutte le sue qualità, e la fortuna — per fortuna — le ha dato una mano.

La storia di Vanessa

Quando Vanessa e Matteo hanno cominciato a frequentarsi lei conosceva già le due figlie di lui, ma soprattutto tutti i loro figli si conoscevano tra di loro. 

Vanessa aveva aperto qualche anno prima un asilo nido privato e lui le portava la più piccola delle due figlie.

Quando poi Vanessa e Matteo hanno cominciato a frequentarsi hanno preso le cose con grande calma. Solo dopo qualche tempo hanno deciso di unire le due famiglie, ma è stato un avvicinamento graduale, paziente.

Ormai i figli di Vanessa sono grandi, si gestiscono in maniera abbastanza autonoma. La maggior parte del tempo lo passano a casa con lei, mentre d’estate vanno dal papà. L’equilibrio è simile anche per quanto riguarda le figlie del suo compagno: la madre è un’infermiera, e tra impegni e turni non è facile districarsi, dunque le ragazze passano la maggior parte del tempo in casa con loro.

“Credo che aver avuto tutti i ragazzi in casa contemporaneamente abbia aiutato la nostra relazione. I nostri figli sono cresciuti insieme, e io sono cresciuta con loro.”.

Non ci sono quasi mai dei litigi tra i figli di uno e dell’altra, sono più che altro i due maschi di Vanessa a bisticciare tra loro.

Un ruolo nella famiglia allargata

“Non sono una matrigna. Sono un punto di riferimento”, dice Vanessa. “Lucia, la più grande, chiama me se ha un problema a scuola”. Vanessa si è ritrovata e ritagliata un ruolo di cura nella sua famiglia allargata. “Loro per me non sono solo le figlie del mio compagno, non riesco a fare differenze”.

A rendere le cose ancora più mescolate e vicine c’è che la figlia più grande di Matteo va a in classe con il figlio minore di Vanessa. I ragazzi sono cresciuti insieme e hanno un legame molto forte. “Adesso con la preadolescenza si sono persi un po’, ma continuano a cercarsi”.

Vanessa e Matteo hanno pensato a lungo a un figlio loro, ma si sono chiesti se non ci fosse già abbastanza casino, in quell’appartamento. “Ogni tanto avverto la stanchezza”.

Ricalibrare le distanze

Una delle regole che Vanessa si è data con Matteo è che entrambi possono intervenire a livello educativo sui figli dell’altro. Quando c’è qualcosa che non va, insomma, Matteo può sgridare i suoi figli, o consigliarli nel momento del bisogno, e così vale anche per Vanessa.

“Succede, ogni tanto, che i ragazzi tornino a casa, e io sia sola, perché magari Matteo è fuori per lavoro, o con gli amici. Sola con tutti e quattro. Io non chiedo niente, ma finisce sempre che mi raccontano tutto quello che è successo durante la giornata”.

Avere rapporti così onesti e chiari è sicuramente un bellissimo traguardo. Alle volte però ci si ritrova a dover gestire delle domande che non ci si aspettava. E bisogna ricalibrare la distanza.

“La figlia grande mi ha chiesto il motivo per cui i suoi genitori si erano separati. Le ho detto che quella non era una risposta che potessi darle, che ne doveva parlare con papà e mamma”. 

Madre naturale e figlia sono molto legate, ma non ne hanno ancora parlato. Il consiglio di Vanessa però è rimasto, la ragazza deciderà quando parlarne.

Impegno, dicevamo, e coraggio

Per lavoro Vanessa aiuta altre donne a comprendere se il proprio matrimonio stia andando bene, se possa essere salvato o se sia necessario prenderne le distanze. Per lei, che ha affrontato una separazione difficile, è importante che le persone che assiste abbiano le idee chiare su quello che le aspetta, e sulle sfide che si incontrano quando si hanno figli.

Vanessa e Matteo dopo tanti anni hanno deciso di sposarsi. Perché il sentimento è rimasto lo stesso del primo giorno, certo, ma soprattutto perché la legge italiana non tutela le persone che convivono. A cambiare tutto è stato un incidente che ha avuto Matteo. Li ha fatti ripensare molto a quello che sarebbe potuto succedere se non fosse andata bene.

“Non voglio più procrastinare le cose belle. Voglio viverle”.

Hanno organizzato tutto nel giro di due mesi. Poche persone, cose semplici, sulla spiaggia. Un aperitivo. “Vorrei che mi accompagnassero i miei figli, e che le ragazze portassero le fedi”.

E un pizzico di fortuna.

Hai anche tu una storia da raccontare? Scrivi a: silvia.cannarsa@gmail.com

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