La mascherina per i bambini è fastidiosa ma non è rischiosa. Lo dice la Società italiana di pediatria (Sip)
I bambini che indossano la mascherina per più ore al giorno non rischiano una carenza di ossigeno. La mascherina, inoltre, non indebolisce il sistema immunitario e non altera la flora intestinale.
I pediatri della Società italiana di pediatria evidenziano che l’uso prolungato della mascherina nei bambini non porta ad alcalosi, in quanto “la quantità della propria anidride carbonica respirata da un bambino sano che indossa la mascherina chirurgica è pressoché impercettibile”.
Solo dai 6 anni in su
E’ obbligatorio portarla per tutti i bambini? No: sono esentati i bambini sotto i 6 anni e i bimbi affetti da disabilità non compatibile con un uso prolungato mascherina.
Il decreto del 26 aprile ha reso obbligatorie le mascherine solo negli spazi confinati. All’aperto si utilizzano quando non è possibile mantenere il distanziamento fisico.
Alcune regioni hanno esteso l’uso della mascherina in altri contesti, ma comunque mai per i bambini sotto i 6 anni.
Attenzione a evitare le mascherine troppo grandi e scomode per il viso dei piccini. La mascherina deve coprire dal mento fino al di sopra del naso.
E’ possibile utilizzare mascherine chirurgiche monouso o quelle “di comunità”, lavabili, anche autoprodotte. Per assicurarsi che la mascherina fornisca una barriera adeguata e, al contempo, garantisca comfort e respirabilità, si può fare un esperimento: soffiare attraverso la mascherina su una fiamma (per esempio di un fiammifero o di un accendino). Se la fiamma si spegne, la mascherina non va bene.
Né ipossia né infezioni
La Sip sottolinea che “i bambini sani che indossano la mascherina chirurgica per più ore al giorno non rischiano la carenza di ossigeno né la morte per ipossia”.
La mascherina non indebolisce il sistema immunitario, anzi “previene il diffondersi delle infezioni. Non ci sono evidenze scientifiche inoltre che un corretto utilizzo della mascherina possa comportare un’alterazione della flora batterica o disbiosi intestinale”.