Sono mamma, e ora? Come affrontare il post parto

da | 15 Mag, 2022 | Libri, Lifestyle

Il post parto è un periodo allo stesso tempo meraviglioso e delicato, a cui non sempre si arriva preparate. Ne parliamo con la ginecologa Chiara Gregori

Fino a ieri c’ero io con il mio pancione, adesso c’è questo bebè che richiede cure, attenzioni, energie, e non sempre ci si sente all’altezza. Il post-parto è un momento meraviglioso e delicato, che per moltissime mamme e anche molti papà può essere difficile.

Nei giorni dopo la nascita spesso i genitori provano un senso di disorientamento e di inadeguatezza: finite le visite al piccolo si ritrovano soli con i loro dubbi e la tanta fatica, senza un supporto che renderebbe più facile e liscia la vita. Ne abbiamo parlato con Chiara Gregori, ginecologa milanese che ha una grande sensibilità per questo tema tanto da aver scoperto in Francia e tradotto in italiano una magnifica graphic novel che racconta con lievità, humor ed empatia questo argomento: “La sostituta”.

“Ho voluto portare questo libro in Italia perché narra in un modo molto onesto la discrepanza che c’è tra la madre proiettata, immaginata, idealizzata e quella reale. In Italia ogni anno circa 50.000 donne (il 10-15% delle partorienti) soffrono di depressione post partum, ma il dato che abbiamo è quasi certamente sottostimato, sebbene altissimo, perché molte mamme non chiedono aiuto. È un momento in cui le donne si sentono un po’ sole: io stessa, come ginecologa, mi sono accorta che seguiamo con mille attenzioni la gravidanza, che è fondamentale portare a buon fine. Dopo la nascita, l’attenzione si focalizza tutta sul bebè la cui salute è osservata con cura dal pediatra. Ma al benessere della mamma chi ci pensa?”.

Un’altalena emotiva

Nei giorni che seguono il parto le mamme (e i papà) hanno bisogno di tranquillità e del supporto giusto. In altri paesi europei, ad esempio in Francia e in Olanda, sono previste una serie di visite post-parto dell’ostetrica, per osservare come va e dare un aiuto, non solo nell’allattamento, ma anche nel riassettare la casa o fare la spesa. E al contempo assicurarsi che le mamme stiano bene. “È un servizio davvero utile, perché le donne dopo il parto possono sentirsi emotivamente sconquassate. Il brusco calo ormonale dopo il parto ha delle finalità precise (come favorire l’arrivo della montata lattea), ma è un terremoto per le emozioni.

Le neomamme vivono spesso una sorta di altalena emotiva, un giorno si sentono le regine del mondo, il giorno dopo tristi e spaesate. È importante accettare l’idea che serve un aiuto, sia dal punto di vista pratico che psicologico, perché non è possibile fare tutto da sole. Le donne devono concedersi il tempo che serve per recuperare le energie, accettare i propri limiti, abbandonando aspettative irrealistiche di super efficienza e di corpo performante. Non è questo il momento”.

Uscire dall’isolamento

Molte coppie dopo la nascita del figlio hanno il mito dei “due cuori e una capanna”, e non vedono l’ora di ritrovarsi da soli con il bebè.

“Ma non sempre è la cosa giusta da fare. Io consiglio di pazientare, che ci sarà un tempo per vivere così, ma che invece nel post-parto è importante evitare di idealizzare l’isolamento. I genitori hanno bisogno di energie e di riposo per recuperare: l’aiuto della famiglia e degli amici più fidati è provvidenziale.

Osate chiedere: ‘Fatemi la spesa, riempitemi il freezer, passatemi l’aspirapolvere’. Quando mai vi capiterà di nuovo di poter fare queste richieste così liberanti? E poi, nell’ottica di uscire dall’isolamento, le donne possono cercare consultori attrezzati, centri per l’allattamento, circoli per neo-genitori, tutti luoghi fondamentali per scambiarsi consigli, informazioni utili, trovare il tempo per una tisana e qualche risata”.

Sintonizzarsi con il bambino

Aiutati nella quotidianità dalla loro rete, mamma e papà possono trovare le risorse, il tempo e lo spazio per sintonizzarsi emotivamente con il bebè. “I piccoli sono solo emozioni, bisogna mettersi in ascolto e imparare a conoscerli guardandoli negli occhi, riconoscendone i bisogni.

È impossibile farlo se si è sopraffatti dalla stanchezza e dall’ansia. E poi, piano piano, trovare l’equilibrio tra i propri bisogni e quelli dei figli: è importante e sarà il lavoro di una vita, oggetto di continui aggiustamenti”, raccomanda Chiara Gregori. E quale può essere il ruolo dei compagni in questo periodo? “Il papà dovrebbe riuscire a dedicarsi a mamma e bebè ma senza stressare. Permettere alla compagna di stare male senza minimizzare. Essere presente, con un abbraccio e un sorriso. In ascolto, partecipe. Un bell’equilibrismo anche per lui, in effetti”.

La sostituta

“Alcune cose si vedono meglio con occhi che hanno pianto”. È il proverbio ivoriano citato all’inizio di questa graphic novel francese che racconta il brusco passaggio da una maternità idealizzata alla realtà. Le fatiche del parto, lo spaesamento del puerperio e lo sconcerto di fronte alla discrepanza tra quel che ci si era immaginate e quel che si prova in realtà si svelano delicatamente, pagina dopo pagina. Da un lato c’è un’idea di donna pienamente appagata e a suo agio nel ruolo di madre, la sostituta, e dall’altra una donna reale, spaventata e colma di senso di inadeguatezza. “È del tutto normale sentirsi così: nessuna donna deve sentirsi meno degna di essere madre a causa dei sentimenti contrastanti che sperimenta sulla sua pelle. La tristezza può essere accolta e coccolata. E condivisa”.


Di Sophie Adriansen & Mathou. A cura di Chiara Gregori
Becco Giallo Edizioni

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