Spiegare la sessualità ai bambini e alle bambine 

da | 12 Apr, 2023 | Libri, Lifestyle

Come spiegare la sessualità ai bambini e alle bambine in modo naturale, semplice e chiaro? I consigli della ginecologa e sessuologa Chiara Gregori

Concettualmente lo abbiamo tutti presente, che la sessualità non dovrebbe essere un argomento tabù, e vorremmo parlarne tranquillamente con i nostri bambini. Ma i dubbi sono tanti: come, quando, con quali parole?

A volte le risposte alle nostre domande le troviamo da un libro illuminante, come “La sessualità spiegata ai bambini e alle bambine” scritto dalla ginecologa Chiara Gregori e illustrato in modo incantevole da Juls Criveller – Becco Giallo editore.

Un libro accogliente, perché “non c’è sessualità senza un abbraccio”, ma anche un libro preciso, che affronta il tema in modo semplice e diretto, attraverso parole e le immagini giuste. Per non provare e non trasmettere paura, imbarazzi, vergogna. 

Coniugare correttezza e poesia

Come ti è venuta l’idea di questo libro? “Avevo creato e pubblicato un video su Youtube su come si fanno i bambini. Un video molto semplice che ha avuto negli anni tantissime visualizzazioni: mi sono resa conto che c’era tanta curiosità sul tema, sia da parte dei bambini che vogliono scoprire l’argomento, sia da parte dei genitori che desiderano trattarlo nel migliore dei modi.

È nata così l’idea di questo volume che ho fin da subito immaginato come un viaggio in quello che siamo, dalla partenza all’arrivo. Ci sono due cellule che si devono incontrare, una delle due si muove fino a incontrare l’altra. E tutte le parti del viaggio sono oggetto di esplorazione: il corpo femminile, il corpo maschile, il loro incontro. Un libro che racconta il viaggio in quell’avventura meravigliosa che è la vita”.

Un’avventura spiegata e illustrata in modo chiaro, con semplicità esaustiva: “Juls e io siamo partite dall’idea di un libro che fosse bello, un oggetto che si tiene in casa, che se lo vedi ti viene voglia di sfogliarlo – sia i grandi che i piccoli. Desideravamo che testo e illustrazioni non fossero né freddi né infantilizzati, non troppo astratti né eccessivamente didascalici. È stata questa la sfida più impegnativa: trovare una lingua e delle immagini morbide, mettere insieme la correttezza scientifica con la dolcezza, realizzando un viaggio che non trasmette reticenze o divieti, o errori, ma regala consapevolezza”.

chiara gregori

Superare il disagio

I bambini non sono per natura maliziosi ma curiosi, desiderano conoscere e i genitori vorrebbero dare le risposte nel tono e con il taglio giusto. Come fare? “I bambini sono tranquilli quando si parla di sessualità, l’agio o il disagio sono comunicati dai genitori e dalle figure adulte con cui entrano in contatto, come nonni e insegnanti. I piccoli colgono il malessere ma non sono in grado di decifrarlo e quindi se lo portano dietro, attribuendolo a se stessi o all’argomento.

Per cui il mio consiglio è di dichiararlo apertamente, questo disagio, così da liberare la conversazione da risvolti emotivamente difficili da districare. L’accettazione delle emozioni è importante. Mamme e papà non sono obbligati a essere disinvolti ed è meglio che non fingano di esserlo, ma siano sereni anche rispetto alle emozioni che provano. Il primo passo è: riconoscere e legittimare le emozioni che proviamo e poi modularle. A cuore aperto ammettere ‘questo è un argomento che mi mette in imbarazzo ma ve ne voglio parlare’. In questo modo evitiamo che si crei uno scollamento tra affettività e sessualità perché le pulsioni che proveranno avranno un nome, un senso.

Crescendo, sulla rete troveranno di tutto, ma è auspicabile che arrivino a queste informazioni un po’ casuali e non sempre di qualità dopo aver compreso e assorbito il messaggio nel modo giusto”. Un aspetto importante nel parlare di sessualità con i propri bambini e bambine, ad esempio, è utilizzare le parole giuste. “Per me è importante che gli organi sessuali si indichino con il loro termine corretto, quindi non ‘patata’, ma vulva.

O, per lo meno, avere bene chiaro che usiamo altri nomi per non turbare noi stessi, non certo i bambini. Imparando, in questo modo, a riconoscere il nostro disagio: un’occasione preziosa per conoscerci meglio e non dare per scontato di essere sessualmente sereni per il semplice fatto di essere adulti.

Di fronte a un bimbo o una bimba che si esplorano, a seconda dell’età, potremo chiedere cosa ha scoperto, cosa la/lo incuriosisce senza soffermarsi troppo a lungo e, se queste esplorazioni avvengono in pubblico, con calma invitarla/o a riconoscerla come cosa bella ma intima, da fare in luoghi e momenti protetti (come la tenda che Juls Criveller ha disegnato sul nostro libro). Possiamo davvero riuscire a non trasmettere un’idea negativa o sporca del sesso ai nostri figli e figlie, se ci fermiamo un po’ ad ascoltare il nostro reale sentire. È una grande sfida ma ne vale la pena perché possiamo cambiare il mondo a partire da bimbe e bimbi tranquilli della propria sessualità”.

chiara Gregori

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