Storie di donne che salvano la terra

da | 23 Mag, 2024 | Green, Libri, Lifestyle

Dieci racconti con al centro donne consapevoli di agire nel giusto per dare un futuro al nostro pianeta terra

Forse non fanno niente di straordinario. Perché, forse, fuori dall’ordinario purtroppo agisce chi pensa di dominare la natura, piegarla al suo volere e alle sue esigenze, non ne riconosce i tempi e il valore. Donne che salvano la terra, iniziativa di Slow Food Italia con il patrocinio e il contributo della Regione Piemonte, racconta le storie di donne, dieci, che nel loro quotidiano fanno bene il proprio lavoro, legato al cibo, in armonia con il prossimo e l’ambiente. Hanno storie differenti, svolgono professioni distanti tra di loro, sono di generazioni diverse ma sono unite da un unico obiettivo: lavorare al raggiungimento del buono, pulito e giusto, caro a Slow Food. Donne consapevoli che ciò che saremo domani (e le risorse che avremo a disposizione in futuro) dipendono da quello che facciamo oggi. Un esempio contro l’indifferenza, vero pericolo di questi anni. Proviamo a conoscerle.

Custodire il territorio

Irene Calamante è fornaia a Cabella Ligure (Al) e Cuore di Pane è il suo laboratorio di panificazione artigianale fondato sul lavoro di recupero e promozione del territorio rurale di appartenenza e a metodi di panificazione tradizionali. Ha contribuito alla realizzazione di filiere produttive corte, creando un’economia locale importante. Sta lavorando per la costruzione di un forno comunitario e di un mulino a pietra a utilizzo dei produttori agricoli della zona.

Alice Cerutti produce riso a Crova (Vc). La filosofia che ispira le scelte agronomiche aziendali è la volontà di creare un sistema di coltivazione che unisca la qualità delle produzioni alla tutela dell’ambiente, non coltivando tutta la sua terra, ma lasciando spazi per la vita degli animali: ha piantato 5000 alberi ad alto fusto e arbusti su argini e fontanili.

Bruna Ferro da San Marzano Olivetto (At) è vignaiola o meglio contadina, come ama definirsi. Infatti Carussin non è solo una cantina. È un luogo di amore, di cura, di tutela e salvaguardia della biodiversità, di accoglienza. È un ecosistema perfetto: non solo viti, ma anche alberi, campi, prati, un grande bosco, tanti animali. Compresi i suoi amati asini che l’aiutano nella fattoria didattica che ha ideato per trasmettere ai bambini affetto e attenzione per la natura.

Scelte consapevoli

Elisa Mosca è una giovane pastora di Sordevolo (Bi). L’amore per la montagna e gli animali hanno avuto il sopravvento su una vita d’ufficio alla quale sembrava destinata dopo la laurea in amministrazione aziendale. Alleva 30 vacche e 15 capre alle pendici del Monte Mucrone: una dedizione tramandatale dai nonni materni, con i quali viveva ogni estate in alpeggio, che le hanno insegnato a mungere, produrre formaggi, curare gli animali. E con l’aiuto dei suoi genitori ha dato vita all’Alpeggio Fontanelle.

Ariele Muzzarelli fa l’apicoltrice a Torino. Lascia il teatro dove progettava scenografie per realizzare il sogno di creare un modello agricolo circolare, innovativo e sostenibile, per salvare i paesaggi e nutrire gli insetti impollinatori. Con l’aiuto della Comunità Impollinatori Metropolitani sta rigenerando 8 ettari di terreni in Piemonte.

Paola Naggi è cuoca dell’osteria Impero di Sizzano (No) fondata dalla famiglia nel 1932. Lavora con i produttori locali ed è attiva educatrice nelle scuole primarie.

Maria Cristina Pasquali fa la divulgatrice a Verbania (Vco). Educa, forma, sensibilizza i giovani e i meno giovani affinché possano fare scelte consapevoli, salubri e sostenibili.

Una fonte di ispirazione

Elena Rodigari di Traversella (To) fin da piccola seguiva la nonna nella sua baita. Amava stare con lei e prendersi cura delle sue capre. La sua formazione di pastora e casara inizia da lì e quando la nonna, ormai anziana, abbandona, Elena non ha dubbi: di quella passione, maturata dall’infanzia, vuole fare il proprio mestiere.

Rita Tieppo ha dedicato la sua vita all’insegnamento nelle scuole materne di Moncalieri (To) distinguendosi per l’entusiasmo, la passione e l’impegno con cui ha implementato il progetto dell’Orto in Condotta di Slow Food, integrando quotidianamente l’educazione alimentare nella didattica, coinvolgendo i suoi bambini nella coltivazione dell’orto, contribuendo a creare attorno all’orto una comunità.

Miranda Tomatis di Torre Mondovì (Cn) è custode dei castagneti delle Alpi Liguri, sempre presente e attiva nell’organizzazione di eventi per valorizzare le “sue” piante e nelle attività didattiche ed escursionistiche con gli studenti.

Podcast, video e interviste a loro dedicate su www.slowfood.it/donne-che-salvano-la-terra/.

Non sono e non dobbiamo considerarle eroine, ma esponenti del genere umano intelligenti e tenaci, consapevoli di agire nel giusto per dare un futuro al nostro pianeta. Le loro storie dovrebbero essere fonte di ispirazione per tutti noi e ci ricordano l’importanza di proteggere la terra per le generazioni future.

Di Valter Musso
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