Su smartphone, tablet, in tv. E ancora su YouTube, Netflix, Infinity, YoYo, Gulp, Boing, Cartoonito, Cartoon Network, Disney Channel, Junior, XD e chi più ne ha più ne metta: ammettiamolo, orientarsi tra i mille modi di vedere una serie animata per bambini (o un video in generale) è un’impresa. C’è sempre uno schermo a portata di mano e una connessione a portata di clic. Serie animate e cartoni sono diventati accessibili in qualunque luogo a qualunque ora e diventa fondamentale fare un po’ di ordine tra le tante possibilità, per tenere il peggio a debita distanza e il meglio a portata di mano.
Un tempo tutto era diverso: quando il televisore monolitico era piazzato nel salotto buono, quando Internet nemmeno esisteva e la videocassetta sembrava una tecnologia del futuro, i cartoni erano merce rara: si potevano vedere nelle trasmissioni per bambini del pomeriggio (qualcuno ricorderà Paolo e Licia di Bim Bum Bam), attorno alle sette di sera, ma solo nelle famiglie più progressiste, nell’attesa della cena. Poi sono comparsi i primi videoregistratori e i salotti si sono riempiti di videocassette da guardare e riguardare all’infinito. Per la prima volta avevamo libertà, eravamo noi a scegliere cosa vedere e quando.
Infine è arrivata la triplice alleanza digitale “Internet, smartphone e wi-fi” e i contenuti video sono diventati un flusso ininterrotto e accessibile dovunque ci si trovi: guardo quello che voglio, quando voglio e dove voglio, una bella differenza rispetto alla liturgia della tv dei ragazzi in onda dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 18! La questione che tutti i genitori devono affrontare è come contenere senza proibizionismi, come regolare, senza strilli e musi lunghi, l’accesso a un flusso di contenuti progettato per essere inesauribile e incredibilmente irresistibile.
Prodotti belli ma tanta pubblicità
Di fronte a un’offerta digitale così aggressiva viene da pensare che la televisione abbia ormai poca importanza, uno dei tanti schermi che ci circondano e pure il più ingombrante. Eppure il successo di Peppa Pig o Masha & Orso dimostra il contrario. Sì, ci sono tante alternative, ma il potere di uno schermo al centro di casa è ancora tutto lì, più forte che mai. La tv ha un elemento che fa la differenza rispetto al web: la presenza di un responsabile del palinsesto, vale a dire di un curatore che definisce i livelli di qualità sotto i quali non scendere e sceglie quali serie acquistare e mandare in onda. Questa presenza è di importanza fondamentale quando si tratta dei canali per i più piccoli come Rai YoYo: la differenza si vede e si apprezza.
Un problema non da poco è la presenza della pubblicità, invadente a livelli imbarazzanti. Non è trascurabile se pensiamo che si deve aspettare il compimento dei 7 anni perché un bambino inizi a distinguere tra il contenuto di una produzione, fiction o serie animata e quello di una pubblicità. Ecco perché non possiamo che apprezzare la scelta di Rai YoYo che da maggio 2016 ha deciso di trasmettere senza pubblicità. Per scegliere i programmi c’è una guida tv in formato web app: si chiama Tv4Kids.it ed è nata dall’esperienza di due genitori perduti nel mare del troppo da scegliere. Tv4Kids raccoglie tutti i programmi per bambini e ragazzi sul digitale terrestre, è accessibile da pc, smartphone e tablet e permette, con un veloce colpo d’occhio, di tenere sotto controllo i trailer, le fasce d’età e una speciale etichetta che consiglia le migliori serie in base a criteri educativi, contenuti e gradevolezza.
Web, il buffet e senza filtro
Viviamo nell’epoca dell’abbondanza di informazione e il problema non è più reperire i contenuti che vogliamo, ma saper scegliere tra le mille fonti possibili quelle che producono contenuti di qualità. In questo banchetto infinito siamo noi genitori a dover imparare per primi la capacità di consumare con moderazione, per insegnare ai nostri figli a fare altrettanto. Quando si parla di contenuti per bambini le alternative sono fondamentalmente due: la curatela delle tv digitali come Netflix e Infinity e l’infinito di YouTube.
YouTube, praticamente una video roulette
YouTube lo conoscono e lo usano tutti: è gratuito e ci trovi caricato, più o meno legalmente da volenterosi utenti, praticamente tutto, dalle serie mute di Felix the Cat alle ultime puntate di Japan Got Talent, passando per le compilation di cadute più imbarazzanti del mondo. Quando si tratta di YouTube la prima questione da affrontare è come regolare l’accesso per evitare che i nostri figli pensino di scegliere una clip sui tirannosauri e si ritrovino a fissare inorriditi un documentario sulle atrocità perpetrate dai peggiori tiranni della storia. A prima vista non sembra un compito facile, perché YouTube è progettato per favorire esattamente i comportamenti che vogliamo limitare: finito un video ne parte automaticamente un altro mentre il motore di ricerca ne suggerisce altri sulla base della nostra cronologia. Il rischio di vedere i piccolini trasformati in “binge watcher”, cioè in spettatori inarrestabili di maratone televisive, alla ricerca del cartone animato definitivo è sempre dietro l’angolo. Eppure un margine di intervento, per fortuna, c’è. Prima di dare il tablet ai figli disattiviamo la riproduzione automatica (basta far partire un video qualsiasi e cercare sulla pagina “riproduzine automatica”) così quando finisce l’ennesimo video su Minecraft non ne partirà un altro in automatico e il bambino sarà costretto a chiedersi se davvero ha voglia di vederne un altro, o magari richiedere l’intervento dei grandi.
Resta il problema dei video suggeriti in automatico: la soluzione è attivare la modalità di protezione per eliminare contenuti e commenti non appropriati. Al fondo dell’home page di YouTube troviamo un menu a scomparsa chiamato “modalità con restrizioni”. Attiviamola e il gioco è fatto: YouTube non garantisce l’eliminazione di tutti i video non adatti ai più piccoli, perché si tratta di un sistema di selezione dei video gestito automaticamente e non il frutto di un lavoro di cura, ma almeno avremo la certezza di aver eliminato dalla navigazione i video segnalati dagli utenti come inappropriati o che hanno raccolto commenti negativi o molti “non mi piace”. Visto che i bambini imparano velocemente (di sicuro più velocemente di noi!) a muoversi tra impostazioni, tasti e simili, ricordiamoci di bloccare la modalità con restrizioni e ricordiamo che il blocco va ripetuto su tutti i nostri dispositivi digitali: solo in questo modo siamo sicuri che nessuno potrà modificare le impostazioni e tornare alla visualizzazione senza filtri.
Netflix, Infinity e Now Tv, la qualità si paga
Netflix è un servizio di streaming nato negli Stati Uniti nel 1997 e arrivato in Italia a fine 2015. Infinity è l’omologo servizio nato dalla “pancia” di Mediaset, così come Now Tv è nato dalla pancia di Sky. Sono tv on demand a pagamento: a differenza di YouTube non ospitano video prodotti dagli utenti, ma film e serie prodotti dalle case di produzione. Un quantitativo enorme di film, serie tv, documentari e animazione.
Su Netflix la navigazione è personalizzata: ogni volta che entro scelgo un’identità (io, mia moglie, il mio compagno, i bambini). L’interfaccia (e i suggerimenti) cambiano sulla base delle scelte fatte in passato. Quando si apre un nuovo account viene attivato in automatico un utente Kids, una sezione pensata apposta per i bambini, con contenuti selezionati e modalità di ricerca a misura dei più piccoli. Netflix Kids ha una modalità di navigazione divisa in categorie (avventura, video divertenti) e tipo di contenuti (animazione, serie tv, documentari) alle quali si aggiunge la selezione per personaggio, che permette di scegliere i video sulla base dei character preferiti (perfetta per gli innamorati di Peppa Pig o per gli appassionati di tutte le incarnazioni di Barbie). I video suggeriti cambiano sulla base delle scelte che facciamo e del modo in cui usiamo la piattaforma, che ricorda quali video vediamo, per quanto tempo, in quali orari. La piattaforma è bella e ben fatta, non perde colpi quando si passa dalla versione desktop a quella per smartphone o tablet, è possibile guardare le serie in italiano ma anche in altre lingue e l’algoritmo che suggerisce i contenuti è incredibilmente efficace. Inoltre, trattandosi di contenuti professionali, il rischio di incappare in video brutti è praticamente inesistente: al massimo capitano contenuti noiosi.
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Infinity offre una categoria “Family” con un’offerta dedicata specificatamente ai più piccoli: serie e film suddivisi per temi ed età. In termini di sicurezza c’è la funzione di parental control che permette di limitare preventivamente la visione di film o serie in cui è consigliata la presenza di un adulto. Comoda la funzione che permette di scaricare sui dispositivi mobili una serie animata che può essere visto in un secondo momento, senza che serva una connessione Internet.
Il prezzo delle nuove tv on demand? Un abbonamento mensile al costo di circa 8 euro, con un mese di prova gratuito per imparare a usarle e capire se è quel che fa per noi.
[Massimo Potì]