Cos’è il progetto Io ascolto?

da | 26 Nov, 2016 | Lifestyle

Io ascolto si rivolge alle classi intere senza escludere nessuno, inizia presto, già a 5 anni, quando il cervello è più recettivo: il progetto “Io ascolto” è innovativo, inclusivo e si propone di aiutare i bambini con difficoltà di apprendimento.

Realizzato dal dipartimento di Neuroscienze dell’Università, dal Politecnico e dall’INRIM di Torino, è finanziato dalla Fondazione CRT. Io ascolto è stato avviato nel 2015 nelle classi della scuola primaria della direzione didattica Roberto d’Azeglio e nella scuola d’infanzia del comprensivo Manzoni. Dal 2016 viene sperimentato dai 5 ai 7 anni negli Istituti comprensivi D’Azeglio, Manzoni e Ricasoli. “Si tratta di un vero programma didattico da affiancare a quello tradizionale – racconta Tiziana Sacco, responsabile scientifica del progetto – che mira al potenziamento di alcune capacità importanti per il processo di apprendimento. Ma lo proponiamo a tutti i bambini: il nostro presupposto è lavorare con i piccoli che hanno difficoltà, senza isolarli, coinvolgendo l’intera classe. Si parte prima, già a 5/6 anni: le neuroscienze ci dicono che a quell’età il cervello è molto più plastico, più recettivo alle stimolazioni.

Il programma è elaborato su basi scientifiche, seguendo la letteratura e gli studi disponibili sull’argomento ed è calibrato per età: mira a stimolare precocemente le basi neurali dell’apprendimento. La sfida è quella di potenziare le capacità neurali in un periodo sensibile e capire se sia possibile prevenire difficoltà e disturbi dell’apprendimento. Il programma punta ad aiutare i bambini che hanno fragilità ed è comunque un allenamento che stimola e migliora le competenze di tutti. Solidificando le basi biologiche e lavorando con l’intera classe, si punta a diminuire i livelli di ansia e frustrazione tra i banchi.

Infine, grazie alla collaborazione del Politecnico, che ha ‘trattato acusticamente’ le pareti di alcune aule con pannelli fonoassorbenti, per ridurre rumore di sottofondo e riverberazioni sonore, abbiamo osservato una correlazione tra una buona acustica in classe e l’apprendimento degli alunni”. Il 2015-16 è stato l’anno pilota del progetto, nel 2016-17 la sperimentazione è avviata in tre comprensori didattici torinesi: “I primi risultati sono incoraggianti, le capacità cognitive, uditive e di lettura sono migliorate. Io ascolto piace anche agli insegnanti, per la sua inclusività e precocità. E se i risultati continueranno a essere positivi, ci auguriamo di portare il progetto in sempre più scuole”.

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