Arrivano i dentini! E’ tempo di igiene e di prevenzione

da | 7 Dic, 2018 | Lifestyle, Salute e Benessere

Non è ai troppo presto per una corretta igiene orale. I consigli del dentista per non aver problemi, a partire dai primi dentini

Mangiare troppi dolci, fare poca igiene orale, usare il ciuccio sbagliato, avere il vizio del dito in bocca sono cattive abitudini che arrivano presto nella vita dei bambini.

Di prevenzione, errori e consigli in campo di dentizione parliamo con Biagio Patané, medico specialista in ortodonzia e odontostomatologia che è anche il papà di tre bambini.

Niente tisane o biberon prima di dormire

“Partiamo da un errore classico. La sera, dopo aver lavato i denti, diamo ai nostri figli un biberon con latte e miele? Oppure una tisana zuccherata? È una pessima abitudine: provate a immaginare se un adulto andasse a dormire dopo aver spennellato i denti con acqua e zucchero. Nessuno si distruggerebbe la bocca così!” 

Altra cattiva abitudine, quando c’è un dentino cariato, è decidere di non curarlo. “La convinzione che tutto si risolverà quando il dentino cade è sbagliata. Un dente da latte può restare in bocca anche fino ai 13 anni e se c’è una carie non va bene”.

Scegliere il ciuccio giusto

L’uso di un ciuccio sbagliato può interferire negativamente con la muscolatura della cavità orale, con la lingua e con le basi ossee che regolano la posizione dei denti, con relative malocclusioni, problemi di fonazione e di respirazione.

Al tempo stesso, un ciuccio giusto può diventare uno strumento terapeutico.

“L’attenzione all’uso corretto del ciuccio (o meglio a quelle che si chiamano ‘abitudini viziate’, mi è nata molti anni fa” continua il dottor Patané. “Ero a Miami per un corso tenuto da Daniel Garliner, uno dei padri riconosciuti della terapia miofunzionale, il cui obiettivo è la rieducazione degli squilibri muscolari della cavità orale”.  

Cosa bisogna sapere sulla scelta del ciuccio? 

Alcuni consigli: dovrebbe avvicinarsi il più possibile al capezzolo della mamma che allatta. Deve essere elastico, morbido e flessibile.

Soprattutto deve occupare meno spazio possibile nella cavità orale ed essere proporzionato all’età del bambino.

“Lo stesso vale per la tettarella del biberon. Ovviamente per una scelta consapevole può aiutare molto l’occhio clinico di un pediatra, un odontoiatra infantile o un logopedista che conosca la materia”.

Il dito in bocca è un male?

“Ci possono essere dei casi in cui la suzione del dito non determina problemi, ma nella maggior parte dei bambini che mettono il dito in bocca si verifica poi una deformazione del palato. 

“Quasi sicuramente il palato andrà corretto più avanti nell’età, a partire dai 6 anni. Si mette l’apparecchio con tutte le conseguenze del caso: fastidio, costi e difficoltà. Prevenire è sicuramente la migliore strategia”.

Il primo spazzolino da denti

La rivoluzione dello spazzolino è avvenuta alla fine degli anni ’60, quando si è passati dalle setole animali a quelle sintetiche, più igieniche e più dure.

“Bisogna sapere che i denti del bambino sono a rischio di carie non appena escono – dice il dottor Patané – anche se il bimbo ha solo 6 mesi. A quell’età i dentini si puliscono con una garzina piegata avvolta sul dito”.

Appena il bimbo acquisisce manualità si passa allo spazzolino che per prima cosa deve essere di misura adeguata. Se usiamo uno spazzolino troppo grande in una bocca piccola, faremo più fatica a pulire le zone critiche dove si arriva meno facilmente.

Subito il dentifricio

E’ sempre meglio associare all’uso dello spazzolino quello del primo dentifricio, meglio se al fluoro.

Di dentifricio ne pasta poco: un chicco di riso. È importante lavare i denti tutte le sere prima di andare a dormire. Il genitore deve essere convinto e convincente e non mettere mai in discussione l’abitudine, perché durante la notte viene prodotta meno saliva, che contiene il lisozima, un enzima che ci aiuta a proteggere i denti dalle carie. E soprattutto non dare zuccheri o miele prima di dormire! Se proprio il bambino vuole succhiare, meglio il latte e basta”.

La carie arriva dai dolci

La carie è un problema odontoiatrico della società moderna, collegata all’alto consumo di zuccheri. Noi genitori e ancor più i nostri nonni, eravamo meno istruiti sull’igiene, ma consumavamo alimenti meno cariogeni.

“I denti dei nostri figli sono più a rischio. Per evitare la carie bisogna pulire i denti spesso e bene ed evitare gli zuccheri. Esiste anche un fattore ereditario, ma su questo non si può intervenire”.

La grandissima buona abitudine che bisogna prendere, grandi e piccini, è quella di lavare i denti tutte le volte che si mangia qualcosa di dolce. “È un’abitudine che deve diventare automatica, come quella di lavarsi le mani”. 

Lavare spesso i denti aiuta il bambino a imparare a sentire i denti sempre puliti. “Se il bambino si abitua a sentire in bocca la patina di placca, non si rende conto di averli sporchi”.

Attenti alle bombe batteriologiche

Un consiglio da tenere presente: se ho voglia di mangiare alimenti che contengono zucchero, è meno dannoso consumarli tutti assieme, piuttosto che diluirli nella giornata. “Mangiare zucchero significa tenere alto il livello di zuccheri nella cavità orale. Mangiare zuccheri spesso significa tenere un livello alto per un lungo periodo”

E poi sono i batteri del cavo orale. I batteri di un genitore passano spesso nella bocca del figlio. Come? “Quando il ciuccio del bambino cade per terra, noi genitori pensiamo di succhiarlo ie così di pulirlo. E’ un errore. In realtà lo stiamo trasformando una bomba batteriologica che esploderà nella bocca del bambino”.

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