Sessualità in coppia: i consigli della sex coach

da | 12 Feb, 2021 | da non perdere, Lifestyle, Salute e Benessere

La sessualità con i figli cambia inevitabilmente, ma non va trascurata, e bellezza e desiderio possono essere riconquistati

La sessualità cambia continuamente a livello individuale, sociale e culturale, e sta cambiando tanto, in un periodo di relazioni poco fisiche, di grandi virtualità, di paure e restrizioni (imposte e autoimposte). Sta cambiando perché ci stiamo imbruttendo e impaurendo, perchè siamo insicuri e strapieni di cose da fare e a cui pensare, di equilibri precari, di conciliazioni inconciliabili. Abbiamo chiesto a Elisa Caltabiano, Sex & Sensuality Coach di raccontarci cosa è la sessualità oggi. 

Sessualità per il benessere

Il sesso è gioco e scambio, ma è anche e soprattutto benessere, individuale e di coppia. “Il piacere, quello sessuale, è il mezzo per conoscersi, per connettersi alla parte più profonda di noi. Inoltre, benessere sessuale vuol dire anche benessere di coppia. Fare l’amore bene, inteso come capacità di lasciarsi andare e unirsi nella coppia, permette di arrivare al vero benessere, fisico e di anime”, commenta Elisa Caltabiano.

“La capacità di incontrarsi come coppia vede il suo culmine  nell’atto sessuale: di fronte al partner, nudi (in tutti i sensi), si amplificano le emozioni. Anche le emozioni più profonde, che fanno paura, riescono a essere affrontate ed esplorate meglio in un momento di intimità e verità come quello sessuale. Spesso il sesso aiuta a sanare ferite personali che altrimenti farebbero fatica a venire a galla”.

Il sesso ai tempi del Covid-19

“Il Covid-19 e le conseguenti restrizioni hanno cambiato moltissimo la sessualità”, afferma decisa Elisa, che ha preso parte a #DONNEDACOPRIFUOCO, un progetto dedicato all’amore nato guarda caso in tempi di isolamento, ideato da  Elisa Sevino, fondatrice di Lovever, che propone incontri in diretta Instagram con psicoterapeute, giornaliste, designer e tante altre. Innanzitutto perché ha vietato gli incontri a tutte quelle coppie non conviventi, o che vivono distanti. Chi invece non aveva un partner non ha avuto modo di trovarne di nuovi; anche se ho esempi di coppie nate prima di tutto telematicamente, per cui comunicare è stato l’unico modo per amarsi almeno per i primi tempi”. Per le coppie conviventi invece c’è il paradosso del tempo, troppo insieme, e la vera difficoltà diventa quella di trovare dei momenti di qualità da dedicarsi l’un l’altro.

“Questa situazione di clausura forzata ha causato una forte diminuzione del desiderio, di certo accentuato dall’avere sempre i figli intorno, o dallo smartworking. L’eccesso di tempo porta a rimandare a “dopo”, un dopo che spesso non arriva mai. Il mio consiglio in questo caso è di inserire il partner “in agenda”; programmare e organizzare un momento esclusivo per la coppia. Sembra una cosa assurda, ma in realtà è molto efficace perché permette di dedicare davvero quel momento all’altro”.

Le “difficoltà” tra le lenzuola

Ma cosa non ci convince della nostra sessualità? “Il problema più comune tra le persone con cui lavoro (principalmente donne) è la mancanza di tempo. La giornata è così piena, intensa, che quando ci si ritrova la sera si è stanchi, esausti, e il desiderio sessuale scema di fronte agli impegni della giornata.

L’altra difficoltà è la fatica di ritrovarsi con il proprio partner, l’incapacità di concentrarsi solo sull’altro e l’intimità di quel momento, lasciando fuori dalla testa e dalla porta tutti gli impegni e le preoccupazioni. Questo è un problema tanto femminile quanto maschile. Allora l’atto sessuale viene vissuto come un dovere, come qualcosa da fare per evitare che il partner vada a cercare altro da un’altra parte. In questo caso si perde la spontaneità, la bellezza e il desiderio, travisando quello che è veramente l’atto sessuale, ovvero l’apoteosi dell’unione e dello stare insieme”. A livello individuale c’è la difficoltà a lasciarsi andare, senza tabù o inibizioni.

“Aggiungo ancora una cosa: la noia. In questo caso uscire dalle abitudini e concedersi qualche eccezione e deviazione dal percorso conosciuto diventa fondamentale”.

La consulenza sessuale

La sex coach è una consultente specializzata in sessualità e ci si può andare per chiedere consigli, per provare a comprendere dinamiche o difficoltà.

“Ci sono generalmente due categorie di persone che si rivolgono alla sex coach: c’è chi considera la propria vita sessuale soddisfacente ma piatta, ordinaria, e vorrebbe riuscire ad esplorare il sesso e vivere l’atto sessuale in modo più profondo e completo. Poi c’è chi non riesce ad apprezzare, vivere e godersi le gioie del sesso”, spiega Elisa. Una sessione con la sex coach serve a individuare i blocchi da sciogliere e trasformare per tornare a godere del proprio corpo e del sesso.

“Si lavora molto sul corpo, perché è proprio nel corpo che si annidano i traumi, le imposizioni dell’educazione, i dogmi religiosi: il corpo si porta dietro tutto questo e blocca anche la mente”. La sessione può essere in presenza o virtuale e unisce diverse pratiche, dal coaching alla neuroscienza, dal tantra alla respirazione o alla danza. “È un processo di conoscenza estremamente affascinante, capace di stupire”. 

Il sesso dopo il parto

La sessualità dopo la nascita di un figlio cambia profondamente, si è travolti dalla stanchezza, per le cose da fare e per l’attenzione che un neonato richiede costantemente. Poi c’è un corpo percepito dalla donna come trasformato, in cui non si sente a suo agio e che spesso la imbarazza.

“Come consiglio direi di rispettare i propri tempi senza però accantonare il problema: è sempre importante indagare su cosa c’è sotto, anche a livello di conoscenza di sé. Quello che è fondamentale è parlarsi, spiegare le proprie necessità, dirsi di cosa si ha (o non si ha) voglia; capire ciò che frena ma anche ciò che accelera il piacere;  spiegare chiaramente “non ce la faccio ma vorrei un abbraccio”. E poi chissà che da un abbraccio non si sfoci, naturalmente, ad altro. Poi, di nuovo: mettersi in agenda e dedicarsi del tempo”. 

La sessualità dopo una delusione amorosa o una separazione

Cosa succede alla sessualità a seguito di un grande dolore, di una separazione o di una delusione amorosa? “In questi casi – continua la sex coach- il sesso è spesso l’ultima cosa a cui si pensa, travolti da altre emozioni. La sessualità viene persa di vista e spesso accompagnata da una sensazione di inadeguatezza e incapacità.

Di contro, altre volte invece è la prima cosa da cui si riparte. In ogni caso, dopo una separazione o un evento traumatico, il primo e più importante step è quello di tornare ad amarsi e ad amare il proprio corpo. Bisogna ricominciare da sé, rimettersi al primo posto, riavere fiducia in se stessi e nell’amore. Per permettere agli altri di amarci è indispensabile amare noi stessi/e”.

Parlare di sessualità sicura, sana e rispettosa ai propri figli 

La sessualità è quella dei genitori, ma anche quella dei figli una volta cresciuti. Il ruolo dei genitori è fondamentale nella creazione di un’idea di sessualità sana e rispettosa delle nuove generazioni. “È importantissimo che il genitore si dedichi al dialogo su questi temi, che affronti il tema del consenso, del rispetto reciproco, della possibilità di dire (e accettare) un “sì” ma anche un “no”.

Durante l’adolescenza il corpo viene scoperto, esplorato; è il tempo dei primi incontri tra corpi, dei primi giochi. È tutto fisiologico e giusto, ma è fondamentale far capire ai figli e alle figlie che nella scoperta il proprio corpo va protetto e rispettato, da sé e da chi si ha davanti. Bisogna ascoltare se stessi e non il gruppo, non bisogna emulare. In questo senso è fondamentale insegnare ai propri figli ad ascoltare il proprio corpo e le proprie sensazioni: bisogna sempre fidarsi di chi si ha davanti.

Inoltre va tramessa l’importanza di un sesso sano, sicuro, e quindi affrontare il tema dell’uso del preservativo e degli anticoncezionali”, conclude Elisa. 

Nel nostro comodino

C’è qualcosa però che può aiutare la nostra intimità, un po’ spenta. Elisa Sevino, ideatrice di Lovever e esperta, ci ha dato qualche consiglio su cosa tenere nel cassetto del comodino. “Il migliore coadiuvante, immancabile, è un buon lubrificante naturale a base di acqua o di aloe, perché il piacere viene raggiunto più facilmente se non ci sono “attriti”, specialmente nei primi mesi dopo il parto, quando le zone intime femminili si stanno riassestando.

Un altro prodotto molto divertente è il gel eccitante. Ce ne sono di molti tipi, ma il principio che li guida è sempre lo stesso: il gel è da applicare esternamente sulle zone erogene per aumentare sensibilità, turgore e la naturale lubrificazione. E poi naturalmente il vibromassaggiatore, da utilizzare come meglio si crede: per un massaggio alla cervicale, una stimolazione esterna o un seducente massaggio sulla schiena abbinato ad un olio profumato o commestibile”.

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