Gli interrogativi sul sonno sono un classico dei genitori ed è ovvio, perché i problemi notturni coinvolgono tutta la famiglia e sono piuttosto frequenti: in Italia le statistiche indicano che un bambino su tre presenta disturbi di questo genere fino ai sei anni di età.
Il ritmo sonno-veglia, nei primi mesi di vita, è molto diverso da quello dell’adulto. Il bimbo non fa differenza fra giorno e notte e il suo sonno è regolato dai bisogni interni legati soprattutto alla fame. Il trucco per risposare tutti bene, almeno fino al quarto mese, è adattare i ritmi degli adulti a quelli del bambino e non viceversa. Non prendete questo cambiamento come una limitazione: è un periodo di emozioni intense, da godere con lo stesso spirito di una lunga vacanza in un paese molto diverso. Dopo i quattro mesi, gradualmente, il bambino comincia ad adattarsi ai ritmi esterni e a prendere abitudini regolari. È una tappa fondamentale e ne giova anche il sonno, che comincia a concentrarsi nelle ore notturne. Per quanto riguarda il luogo in cui dormire, nei primi mesi il bambino in genere sta in una culla accanto al letto dei genitori, perché la cameretta è troppo lontana e i risvegli per le poppate sono frequenti. Esistono diverse scuole di pensiero sul fatto di far dormire il bambino nel letto dei genitori: molti hanno paura di fargli del male involontariamente durante la notte, ma ricerche recenti suggeriscono che il dormire insieme alla madre, a stretto contatto, migliori lo sviluppo psicofisico e prevenga le morti bianche. Nei primi mesi il bambino va messo a dormire su un fianco o sulla schiena, evitando la posizione a pancia in sotto, a meno che non ci siano indicazioni specifiche. Tra il quarto e il settimo mese il bambino avrà la capacità di muoversi e girarsi e sceglierà da solo la posizione più giusta per lui. Il letto non deve essere troppo grande, perché il bambino va a cercare spontaneamente un bordo per appoggiarsi e perciò, contrariamente a quanto si dice, non si sveglia perché sbatte contro le sbarre del letto. I paracolpi sono inutili e anche controindicati: si riempiono di polvere e non permettono al bambino di esplorare e controllare l’ambiente quando è sdraiato. La stanza deve essere tranquilla, silenziosa e poco illuminata. La temperatura deve essere mantenuta a un livello confortevole (intorno a 20 °C) perché il caldo disturba il sonno. Resistete alla tentazione di coprire troppo il bambino e di usare il ciuccio o il biberon per farlo addormentare.
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