Le spezie secondo l’Ayurveda

da | 23 Ott, 2021 | Lifestyle, Tutto food

Secondo l’ayurveda le spezie hanno un potere curativo e ognuna di loro ha delle proprietà specifiche che è bene conoscere

Le spezie non servono solo a dare sapore a un piatto, ma hanno delle proprietà specifiche che è utile conoscere. Ce ne racconta Ilaria Palmas di Janani, la casa dell’Ayurveda, che promuove la cultura ayurvedica, anche con corsi e workshop di cucina e tematici. “L’origine delle spezie nasce dalla conservazione.  In passato venivano utilizzate per mantenere le proprietà dei cibi nel tempo. In India vengono anche utilizzate per proteggere dalle malattie”.

Le proprietà secondo l’Ayurveda

“Le spezie hanno un immenso potere curativo perché sono capaci di accendere e mantenere vivo il nostro agni (il fuoco digestivo) sul quale si basa tutto il concetto di salute nell’Ayurveda. Una corretta digestione è l’elemento fondamentale per mantenere la salute, perché ciò di cui ci nutriamo si trasformerà nei ‘tessuti’ del nostro corpo o, quando non sarà stato nutriente, in ama (tossina).

Le spezie sono il motore per regolare il nostro fuoco digestivo. Il cibo non dovrà quindi mai essere insipido, perché se manca la spezia manca il motore che fa sì che il nostro agni funzioni al meglio”. Quali sono le spezie che non possono mancare in casa? “Per l’Ayurveda la parola magica è ‘dipende’. Dipende da che persona abita quella casa. Nell’Ayurveda ci sono cinque elementi (etere, aria, fuoco, acqua e terra), che si combinano insieme dando luogo alle costituzioni corporee.

Ognuno nasce con un particolare dosaggio di questi elementi e deve mantenerlo in equilibrio”. Per fare qualche esempio concreto? “Le migliori spezie per chi ha una costituzione prevalentemente fatta di aria ed etere sono lo zafferano, lo zenzero fresco, il cumino, il finocchio.

Per una persona che ha come elemento dominante il fuoco (pitta) bisogna sempre scegliere cibi rinfrescanti come la menta, il cardamomo, il coriandolo fresco. Quando non si sa la propria costituzione o se in famiglia gli elementi predominanti sono diversi sarà bene utilizzare spezie che vanno bene per tutti. Esempio: il cumino, il fieno greco, lo zenzero (meglio fresco), il coriandolo, i semi di senape, la curcuma, l’assafetida, le foglie di curry”.

Speziato per tutti?

Le spezie vanno bene per tutti? “Ogni individuo è unico e irripetibile: di conseguenza per l’Ayurveda quel ‘tutti’ non esiste. La valutazione e la scelta di una spezia rispetto a un’altra va fatta sulla persona. Bisogna capire cos’è andato in squilibrio, come sta il suo fuoco digestivo per comprendere di quali e quante spezie ha bisogno, se ne ha bisogno, per riportare l’equilibrio.

Se si ha troppa secchezza nel corpo si andrà a bilanciare con qualcosa di oleoso, per esempio. Se c’è troppo calore nel corpo, si dovrà dare ‘freschezza’; o nel caso in cui ci sia troppa pesantezza bisognerà portare nel corpo la leggerezza, anche tramite le spezie.

Di solito i genitori si preoccupano che il cibo per i bambini non sia speziato. Esiste un’età o dei limiti per introdurle? E da quali iniziare? “In India lo svezzamento comincia senza l’utilizzo di spezie perché spesso il latte materno continua ad accompagnare anche per anni il processo che rende l’agni (fuoco digestivo) forte.

Quando l’allattamento non accompagna lo svezzamento, si possono introdurre piccole dosi di spezie per comprendere come reagisce l’organismo del bimbo. La curcuma è sempre ben accetta date le sue proprietà depurative, ma bisogna fare attenzione a quando introdurla nel cibo e in che quantità. Le spezie da evitare sono senz’altro quelle troppo riscaldanti, come il peperoncino.

Quello che spesso purtroppo non facciamo è gestire l’elemento aria nei bimbi. La formazione del loro fuoco digestivo è assolutamente in divenire e per far sì che non insorgano problemi di gas l’assafetida o il finocchio potranno essere buone spezie di accompagnamento. Sempre conoscendone il modo di utilizzo, senza improvvisare ma chiedendo consiglio ad un esperto, perché le spezie sono una cosa seria!”.

Tutti i sapori da subito

“In ogni caso è importante che i bimbi conoscano fin da subito tutti e sei i sapori in modo da non fermarsi solo a uno nei primi anni di vita. I sei sapori sono: dolce, salato, amaro, piccante, aspro, astringente.

Se limiterò la conoscenza unicamente al sapore dolce e salato per esempio, il bambino mangerà solo determinate cose portando fin dalla tenera età un disequilibrio nella sua alimentazione.

Gravidanza e allattamento: spezie sì o no?

“Anche qui l’Ayurveda non ha una risposta per tutte. Dipende dal trimestre della gravidanza, dalla salute della donna e del bambino. Nel primo trimestre è necessario procedere con cautela sull’utilizzo delle spezie e spesso sono le donne per prime a non desiderare cibi che hanno odori e sapori troppo forti.

Nella gravidanza, per l’Ayurveda la donna diventa “con due cuori” e farà quindi attenzione alle necessità del bambino, anche attraverso la percezione del gusto. Durante l’allattamento ci sono spezie che aumentano la produzione di latte e altre che la diminuiscono. Bisogna, come sempre, capire qual è l’obiettivo da raggiungere”. E infine, esistono spezie a km0?

“Esistono eccome! Sono per esempio lo zafferano, la curcuma, le foglie di curry, il finocchio, il coriandolo, il fieno greco, la menta. Teniamo sempre presente che per le spezie la regola importante è sempre: meglio una spezia fresca che una spezia che arriva da un viaggio fatto tre anni prima in Marocco. Le sue proprietà saranno minime se non nulle”.

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