L’hai mai fatto il Forest Bathing?

da | 28 Mag, 2017 | Green, Lifestyle

A fregarci, diciamo la verità, è stata Cappuccetto Rosso. I bimbi e i boschi, nell’immaginario collettivo, non sono mai andati troppo d’accordo: nonne, focacce, cestini, lupi. Un luogo pieno di insidie, portatore sano di magagne. Meglio evitare. E invece no, per stare meglio non c’è niente di meglio – pare – che una bella passeggiata tra gli alberi. Per rilassarsi. Per passare del tempo in famiglia e divertirsi. Addirittura per curarsi. Con l’imbarazzo della scelta a seconda della tipologia di alberi di cui ci si circonda. Un percorso di ritorno alla natura che, manco a dirlo, rimbalza dall’Estremo Oriente fino alle nostre latitudini, sotto la definizione di “Shinrin-yoku”. O anche un più occidentale “Forest bathing”: letteralmente, fare il bagno nel bosco.

 

Dal Giappone, una medicina preventiva

Ma qual è il principio alla base di questa tendenza che sta diventando sempre più una filosofia di pensiero e che rappresenta, per chi ha dei bambini, un’interessante attività da fare tutti insieme nel tempo libero? Trovarsi un luogo di pace, circondato da piante e alberi e camminare lentamente, respirando in maniera profonda. In Giappone, questo non è soltanto un hobby, ma è considerato uno dei pilastri della medicina preventiva. Nel paese più tecnologico del mondo, i medici hanno iniziato a consigliare ai propri pazienti di mollare tablet e smartphone e di prendersi un’ora per farsi un bagno di bosco. E a ben vedere c’è molto di più di una parentesi di relax per staccare dalla vita di città: numerosi studi scientifici hanno dimostrato che una passeggiata rilassante abbatte lo stress e diminuisce la pressione alta, ma non solo. Gli alberi rilasciano sostanze buone dalle foglie, oli essenziali che rinforzano il sistema immunitario. E allora per stare bene basta stare nel posto giusto: il bosco, appunto. Un luogo magico per i grandi, ma anche per i piccoli, il cui sistema immunitario e il cui benessere non sono mai abbastanza soddisfatti. Passeggiando, nei luoghi adatti, si riducono stress e depressione, si abbassano la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca e si potenzia il sistema immunitario.

Ogni bosco, il suo effetto benefico

Come detto, infilarsi in un bosco serve, ma non è sufficiente a centrare l’obiettivo. Ci sono posti e luoghi speciali, ognuno con caratteristiche proprie. Uno diverso dall’altro, ciascuno con effetti benefici diversi sulla persona che si sottopone a questo particolare tipo di trattamento. E l’Italia, come una sorta di menu all’interno di una pizzeria, propone soluzioni, situazioni, luoghi e “ingredienti” speciali. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. A ogni località un tipo di albero diverso; per ogni albero, un beneficio specifico. A seguito di un turismo che si è già fatto portatore di un certo genere di domande e di necessità, ci sono strutture ricettive che abbinano alle normali offerte di ospitalità anche percorsi e itinerari pensati proprio per gli appassionati del forest bathing. Dalle Alpi fino al Centro Italia, ci sono cornici e situazioni per tutti i gusti e a portata di chilometraggio per tutti. Gite in giornata oppure weekend lunghi, ma anche un’idea per le vacanze estive, in alternativa al mare e alla spiaggia.

I faggi curativi del Piemonte

Per chi vuole conoscere questa particolare tendenza, la prima meta di riferimento è il Piemonte. A Bielmonte (in provincia di Biella, Alta Valsessera), si trova l’Oasi Zegna, zona incontaminata e sito considerato di interesse a livello comunitario. Uno specifico studio fatto sulla vegetazione locale dimostra che la sua faggeta ha una elevata capacità di rilascio di sostanze volatili dal fogliame, i “monoterpeni”, efficaci nello stimolare positivamente le difese immunitarie. Proprio in questa faggeta sono stati elaborati tre sentieri di Forest Bathing, tre cammini che si possono seguire liberamente, particolarmente ricchi di sostanze benefiche, sostando o camminando nei boschi, godendo delle bellezze naturali, ascoltando e osservando ciò che ci circonda. Il periodo migliore va da giugno a settembre, quando la foliazione è massima. I benefici migliori si ottengono facendo una passeggiata di quattro ore nel bosco (per almeno cinque chilometri di camminata) alternando il movimento a soste lungo i sentieri. Il massimo beneficio, dicono gli esperti, si ha con 3 o 4 ore al giorno per tre giorni consecutivi. (Informazioni su www.oasizegna.com, tel. 015 7591460).

L’Appennino di Parma, tra duchesse e colazioni bio

Querce e faggi si trovano insieme ai castagni sulle colline parmensi: Appennino rigoglioso, insomma. E a circa quindici chilometri da Parma, proprio nei sentieri del bosco che una volta erano tra i preferiti della duchessa Maria Luigia, sorge il Parco Regionale dei Boschi di Carrega. Al suo interno, a Sala Baganza, si trova il Bed & Breakfast Il Richiamo del Bosco, dove le famiglie trovano a propria disposizione un’enorme cucina con vetrata che si affaccia sul bosco, due amache sotto un grande portico, colazione bio, biciclette per escursioni in zona, una piccola biblioteca. E’ possibile partecipare a corsi di cucina naturale, ma anche effettuare passeggiate guidate nei boschi. Qui i bambini fino a 12 anni soggiornano gratis. E a loro disposizione c’è anche un tappeto elastico nel giardino. (Informazioni su www.ilrichiamodelbosco.it, tel. 0521 338699).

Cerri e ulivi lungo i sentieri umbri

Nel cuore dell’Italia, corrono sentieri antichi, ma recuperati con cura: fanno parte di questo mondo i venti chilometri che attraversano i verdissimi paesaggi umbri che nel Quattrocento furono dipinti dal Perugino e Piero della Francesca, tra Perugia e Gubbio. Oggi come allora, il panorama è scandito dagli stessi alberi di quercia e cerro secolari, vicino ai quali crescono anche piante di pini e salici. Lì si trova l’hotel Castello di Petroia, all’interno di una tenuta che si allarga per 250 ettari e custodisce anche antiche piante di olivo, da cui proviene un prelibato olio extravergine. La foresta, di dodici ettari con seimila piante diverse, si scopre seguendo a piedi i vari itinerari. I bambini si possono divertire giocando tra le strutture antiche del borgo medievale, magari facendo un salto al maneggio con cavalli frisoni e maestri di equitazione (dai 7 anni in su). I sentieri (dieci chilometri) sono segnalati con diversi colori nel grande parco naturale che avvolge il maniero. Come arguti esploratori, i bambini si immergono nei boschi per osservare gli uccelli e gli animali che qui vivono, ma anche per giocare a nascondino con Cunegonda e Montefeltro, i simpatici gatti mascotte del Castello. Appena fuori dalla cinta muraria, avvolta dagli ulivi, c’è la piscina a contatto con l’ambiente naturale. Fino a 3 anni i bimbi soggiornano gratis, dai 3 ai 9 anni pagano 10 euro al giorno (pernottamento e prima colazione), dai 9 ai 16 pagano 20 euro. (Per informazioni www.petroia.it, tel. 075 920287).

Tra gli abeti rossi e bianchi dello Stelvio

Si sale in quota per beneficiare dell’effetto degli abeti rossi, accompagnati magari da qualche esemplare di abete bianco, da larici e pino cembro. Questi sono gli abitanti del Parco Nazionale dello Stelvio, un popolo silenzioso che cresce in Trentino, dove la natura è regina custodita come un fiore raro e delicato. Tra le strutture che si propongono di ospitare famiglie con bambini si trova, nel cuore della Val di Sole, il Kristiania Leading Nature & Wellness Resort di Cogolo di Pejo. Là ogni attività è pensata per essere all’insegna dell’ecologia e del rispetto dell’ambiente e un ruolo cardine lo interpretano le erbe d’alta quota ai piedi dell’Ortles, la vetta più alta del Trentino, con portentosi ingredienti benefici e di bellezza. Per i bambini, c’è un miniclub dai 3 anni in su, da mattina a sera, che organizza giochi istruttivi e all’aria aperta, ma anche sport. In camera con i genitori i bambini fino a 2 anni non compiuti soggiornano gratis (si può avere una culla, affittandola a parte), dai 2 agli 8 anni c’è la tariffa scontata a metà prezzo. Dagli 8 ai 12 lo sconto è del 40%. (Informazioni su www.hotelkristiania.it, tel. 046 3754157).

I pini silvestri, amici degli aironi

Rimanendo in quota, si stagliano con le loro forme lineari i classici pini silvestri, con i tronchi alti e sottili su un tappeto di aghi morbidi. Sono loro i protagonisti intorno al lago naturale di Flötscher Weiher, dove gli aironi sostano nei percorsi di migrazione. E nel cuore della Valle Isarco si trova l’Hotel Seehof di Naz, a poca distanza da Bressanone. La struttura alberghiera, circondata dal bosco e nei pressi di un laghetto, si apre su un altipiano a 870 metri di altitudine (www.seehof.it, tel. 0472 412120).

Sempre in Alto Adige, in una cornice di pino mugo, larice, abete rosso, con un sottobosco di mirtilli e rododendri che resistono anche agli inverni del Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies, si trova l’Excelsior Dolomites Life Resort di San Vigilio di Marebbe, un hotel a pochi passi dalle distese di pini. Nell’aria pura di montagna, tra fiori ed erbe officinali, sorgenti d’acqua e la cornice delle imponenti Dolomiti, c’è spazio per i bimbi, con un parco giochi davanti al resort e tanto da fare anche al chiuso, se il meteo non aiuta. Giochi, scivolo, videogiochi, tavolo da ping-pong, calcetto, PlayStation, lettore dvd e una piscina per i bambini piccoli, a 32 gradi e 30 centimetri di profondità. A disposizione seggioloni, posate e menu baby, lettini e culle in camera, accappatoi e ciabattine, ma anche passeggini, zaini portabambini e mountain bike con seggiolini. Da non perdere, la Foresta delle Avventure con la capanna sull’albero, la teleferica e tutto lo splendore che le Dolomiti sanno regalare. (www.myexcelsior.com, tel. 0474 501036).

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