Un mese in più per la maternità, da sei a nove mesi per il congedo parentale: cosa cambia per i genitori nel 2023
Anche se lentamente, le misure promesse dal governo a favore dai genitori migliorano. Il congedo facoltativo si estende da 6 a 9 mesi, anche se, con la retribuzione al 30% resta ancora appannaggio per pochi, specialmente in un periodo di crisi economica.
Poco o niente invece ancora per quanto riguarda il rientro al lavoro, relativamente a servizi, asili nido e bonus babysitting.
Congedi parentali: da 6 a 9 mesi
Il congedo parentale non va confuso con i congedi di maternità e paternità, che sono obbligatori, non cedibili, e retribuiti al 100%.
Si tratta di un congedo che può essere richiesto dopo quello di maternità e paternità, entro i 12 anni di vita del bambino e con un’indennità pari al 30% della retribuzione.
Tale congedo, già esistente, viene quindi esteso di 3 mesi: si passa dai 6 attuali ai 9 mesi previsti. Questo periodo può essere continuativo oppure frazionato di almeno tre mesi.
Ciascun genitore ne ha diritto per la durata di 3 mesi: i restanti spettano a entrambi, in alternativa tra loro.
In caso di genitore single, questo può usufruire sempre di un periodo massimo di 9 mesi.
Ma attenzione: l’astensione facoltativa spetta al padre lavoratore dipendente, anche se la madre non lavora. E in caso di parto gemellare, i genitori hanno diritto ad un periodo di 10 mesi per ogni bambino.
Un mese in più per la maternità
Grande novità del 2023: le madri avranno diritto all’indennità dell’80% per un mese in più.
Il congedo obbligatorio oggi copre un arco di tempo totale di 5 mesi, durerà 6. Può sempre essere chiesto a partire da due mesi prima oppure, se le condizioni di salute e lavorative lo permettono, dopo il parto.
Soltanto 10 giorni per i papà
Il congedo obbligatorio, per i papà, retribuito al 100%, rimane fermo a 10 giorni. Sicuramente ancora troppo poco, anche se sono stati fatti passi da gigante se si pensa che il congedo di paternità è stato introdotto solo a partire dal 2012 e prevedeva un solo giorno.
L’esigenza sempre più urgente sta spingendo una misura che, si spera a breve, potrebbe arrivare.
Se l’emendamento in bozza dovesse essere approvato, oltre ai 10 giorni di congedo i papà potrebbero finalmente godere di un mese facoltativo retribuito all’80%.
Shared parentale leave e situazione negli altri paesi europei
Nonostante la maggiore attenzione verso le necessità dei neogenitori , rispetto ad altri paesi europei l’Italia resta ancora indietro, in particolare per quanto riguarda le misure a favore dei papà.
I Paesi più generosi verso i padri che richiedono il congedo ci sono Svezia, Spagna, Finlandia, Austria e Portogallo.
Seguono la Francia, con 4 settimane, e il Belgio, con 3 settimane.
In testa a tutti, a nostro parere, resta modello del shared parental leave, adottato in Gran Bretagna: qui è possibile cedere in toto o in parte al padre il congedo obbligatorio al 100%, che altrove spetta soltanto alla madre. Un importante passo verso la parità dei futuri genitori in ambito lavorativo.