Policarbonato

da | 16 Gen, 2014 | Lifestyle

Circola, tra Europa e Nordamerica, un allarme a proposito del materiale di cui si fa quotidianamente uso: il policarbonato. Una contea dello Stato di New York ha vietato la vendita di biberon e affini in policarbonato destinati all’alimentazione dei bambini minori di tre anni. Pare che il provvedimento non sia unico e che altre proposte siano allo studio in altri stati. Il divieto segue la proposta del Dipartimento della salute pubblica canadese per un’analoga messa al bando: questo ente in realtà vorrebbe un bando al solo scopo precauzionale, dato che i suoi esperti non giudicano al momento il policarbonato realmente pericoloso. Ma cosa c’è di così tremendo in questo polimero, di cui sono fatti molti oggetti di uso comune come i caschi da motocicletta, i cd, i dvd e le scocche di alcuni computer portatili? Il problema è che uno dei monomeri con cui il policarbonato viene prodotto è il bisfenolo-A, una molecola con una tossicità abbastanza elevata che agisce in maniera pesante sul sistema endocrino del corpo umano. Di conseguenza una esposizione prolungata potrebbe causare gravi problemi che, nel caso in cui parliamo, sono aggravati dal fatto che i soggetti sono bambini con una massa corporea molto inferiore a quella degli adulti e pertanto l’effetto di una stessa quantità di sostanza, se fosse certo, sarebbe quindi molto più pronunciato. Come si può immaginare i problemi potrebbero esistere se il policarbonato, in determinate condizioni, rilasciasse il monomero con cui viene prodotto. Le “determinate condizioni” sono sostanzialmente quelle di una temperatura sufficientemente elevata da permettere la decomposizione del polimero. Questa potrebbe avvenire, secondo alcuni studi, già a temperature che si avvicinano a quella di ebollizione dell’acqua.

Cosa dobbiamo fare con i nostri biberon? Naturalmente allo stato attuale delle cose non esistono certezze, nessun ente ufficiale (nemmeno la FDA statunitense) ha preso provvedimenti ufficiali e le iniziative sono per ora sporadiche. I produttori, non esistendo norme che vietano in alcun modo l’utilizzo di policarbonato, non hanno deciso di interrompere la produzione. Anche la EFSA (European Food Safety Authority, l’Ente comunitario per la sicurezza alimentare) stima sulla base dei dati attuali che la dose di bisfenolo-A che può passare nei cibi sia molto inferiore a quella potenzialmente tossica. Naturalmente esistono sostituti ai biberon di policarbonato: quelli di vetro (con tutti i problemi del caso) o quelli di polipropilene. Come sempre quando si tratta di allarmi di questo tipo l’importante è, almeno a nostro parere, non creare panico, mantenere la calma e cercare di capirne di più (questo articolo è pensato proprio a questo scopo), magari prendendo qualche provvedimento-tampone, come suggerisce il governo canadese, che propone di far bollire gli alimenti in altri contenitori (di metallo o di vetro per esempio) per poi trasferirli nei contenitori (biberon o altro) in policarbonato.

[Ugo Finardi – Chimico, ricercatore CNR]

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