Fare l’aerosol ai bambini: istruzioni per l’uso

da | 22 Gen, 2018 | Lifestyle, Salute e Benessere

L’aereosol, che sia a ultrasuoni o con il compressore, è una terapia  efficace quando è necessario liberare le vie aeree respiratorie. L’aerosol è indicato non solo nei bambini, ma anche negli adulti.

Sapete come fare correttamente l’aerosol? Ecco quel che bisogna sapere.

  1. Bisogna lavarsi le mani prima di maneggiare l’apparecchio.
  2. Introdurre nell’ampolla i farmaci, secondo la quantità prescritta dal medico, eventualmente prelevandoli con una siringa sterile.
  3. Diluire il farmaco in circa 2 – 3 millilitri di soluzione fisiologica (sempre secondo le indicazioni).
  4. Applicare il tubo all’apparecchio.

Sistemare il boccaglio o la mascherina.

Finito l’aerosol laviamo tutto

L’areosol va eseguito fino all’esaurimento della soluzione contenuta nell’ampolla, dopodiché è consigliabile lavare il viso del bambino (soprattutto se si è eseguita la nebulizzazione con la mascherina) per eliminare le tracce residue del farmaco che potrebbero irritare la pelle.
Si può far risciacquare la bocca con acqua, oppure acqua e bicarbonato o con un collutorio, soprattutto se sono stati usati farmaci cortisonici. Anche una caramella da far sciogliere lentamente in bocca può contribuire al risciacquo.
Ampolla, tubo e boccaglio (o la mascherina) vanno lavati con acqua corrente tiepida dopo ogni utilizzo.

Importante: respirare con la bocca

Occorre ricordare che nei lattanti e nei bambini piccoli, la respirazione a riposo avviene prevalentemente per via nasale. Il naso agisce da filtro e trattiene gran parte dell’arerosol (fino al 75%), impedendo di conseguenza ai farmaci di raggiungere le vie bronchiali.

Per questo motivo bisogna incoraggiare ripetutamente i bambini a respirare con la bocca, più lentamente e più profondamente del solito: non è infatti sufficiente che la bocca sia aperta.

Alla luce di queste considerazioni, in sostanza risulta inutile eseguire la nebulizzazione mentre il bambino dorme. L’accoppiata “aerosol più cartoni animati” risulta sempre essere il modo vincente di somministrare questa terapia.

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