Simona vive al terzo piano di un condominio di Torino, nel quartiere di Mirafiori. Accanto alla porta di ingresso c’è un orologio a forma di maiale. “L’ho vinto io alla cena in favore di un rifugio per animali – spiega la figlia Amanda -. O meglio, me l’hanno regalato alla fine della lotteria. A chi potevano darlo, se non a noi?”. Da due anni, infatti, Simona e i suoi figli Nicolò di 11 anni, Amanda di 8 e Gioele di 6, hanno un animale da compagnia molto speciale: un maiale che si chiama Elvis e che ama sdraiarsi sul divano, occupandone quasi metà.
Un maiale in famiglia
“Elvis è arrivato un po’ per gioco – racconta mamma Simona – perché avevamo visto vari video, tutti stranieri, di famiglie con maialini in casa e ce ne eravamo innamorati. Allora abbiamo cercato chi avesse una cucciolata e siamo andati a prenderlo”.
All’inizio Elvis era più piccolo di un bassotto e spaventatissimo. “Uma, la nostra cagnolina di 6 anni, lo considerava il suo cucciolo e lo proteggeva – ricorda Amanda -. Sembra incredibile a vederlo oggi, ma Elvis era così basso che riusciva a stare sotto di lei!”. In breve tempo Elvis è cresciuto; in teoria avrebbe dovuto raggiungere i 25-28 chili, ma oggi ne pesa 60.
“Noi credevamo che la gestione di un maiale non fosse poi tanto diversa da quella di un cane – ammette Simona – invece ci siamo resi conto che è proprio un’altra cosa. Probabilmente avevamo sottovalutato molti aspetti. Elvis è cresciuto tanto, molto più di quanto ci avevano anticipato, è molto forte, è lento. E anche la nostra vita è in parte cambiata con lui. Ad esempio non possiamo più mangiare sul divano, come una volta ogni tanto facevamo. Ora sarebbe impossibile perché, appena sente odore di cibo, Elvis arriva e se lo prende con prepotenza. Abbiamo dovuto cambiare l’organizzazione di alcuni mobili, levando dai piani bassi tutto il cibo, perché ha un fiuto incredibile: riesce ad annusare perfino il cibo nelle scatole di latta e con un morso le apre. E poi è anche molto testardo, ma è molto affettuoso, coccolone, fedele… e questo ci ripaga di tutto”.
A passeggio con Elvis
Elvis esce due volte al giorno, in inverno preferisce nel pomeriggio, quando fa più caldo, in estate al mattino presto e la sera. Se in altri momenti della giornata gli scappa la pipì, la fa su una traversina; se non vuole uscire è inutile costringerlo: arrivati nell’ingresso del palazzo si siede e non si rialza più.
“Sono passeggiate molto lunghe – spiega Simona – non esiste il ‘cinque minuti e via’ come col cane quando uno ha fretta. I maiali hanno le gambe corte e camminano lentamente. Portarsi dietro Elvis a fare commissioni è impossibile se non hai tutta la giornata libera: una commissione con lui dura almeno un’ora e mezza. Un po’ perché cammina lento, un po’ perché tutti ti fermano per fare foto o accarezzarlo”. In effetti non è consueto vedere un maiale che cammina al guinzaglio per le strade di una città ed Elvis riceve molte occhiate stupite.
Simona ha ricevuto anche qualche critica ma non se ne preoccupa. “Le persone che ci incontrano solitamente ci fanno un sacco di complimenti, ma qualcuno mi ha anche detto che sarebbe stato meglio per lui vivere in un allevamento piuttosto che in un appartamento, che tenerlo in casa è contro natura. Ma abbiamo notato che se dobbiamo lasciarlo in pensione per tre giorni, quando andiamo a prenderlo lui si fa di corsa il tragitto dalla macchina a casa e così ci fa capire che invece a lui piace stare qui, con noi, è contento di vivere in famiglia”.
Quando il gioco si fa duro…
Elvis gioca con mamma Simona e coi ragazzi, ma come si fa a giocare con un maiale? “Quando lo portiamo fuori, si mette a correre e noi lo rincorriamo – racconta Amanda -. È molto divertente”. “A volte – interviene il piccolo Gioele – noi gli diamo delle pacche sulla schiena così corre più veloce. E poi ridiamo tutti”. Con Simona i giochi di Elvis sono anche più fisici. “Ogni tanto – racconta – passeggiamo nel prato e a un certo punto Elvis mi dà un colpo laterale: questo è il suo modo di far capire che vuole giocare. Allora inizia a rincorrermi e spingermi di lato, con delle belle botte, sembra quasi una lotta, ma è solo un gioco. Il rapporto con i maiali è molto fisico: non capiscono il tono o i gesti, come i cani. È un rapporto di spinte, di testa a testa. Elvis ha riconosciuto me come capo branco e a volte diventa protettivo nei miei confronti. Se pensa di dovermi difendere, allontana gli altri e lo fa con una bella musata. Poi tocca a me, con una spinta a lui, fargli capire qual è la sua posizione”. “Ad esempio – ride Amanda – quando mamma cucina noi bambini dobbiamo restare fuori perché Elvis non ci fa entrare: pensa che sia il suo territorio. Anche a noi dà le musate perché difende la mamma”.
Una nuova sensibilità
L’arrivo di Elvis in famiglia fa scattare qualcosa in Simona e nei suoi figli, che cominciano a vedere sotto un’altra ottica tutti gli animali, non solo quelli considerati tradizionalmente “da compagnia”.
“Prima – ricorda Simona – non ci preoccupavamo più di tanto di temi animalisti: andavamo al circo, mangiavamo carne, anche di maiale. Con lui abbiamo cominciato a ‘sentire’ gli animali. La sua semplicità è straordinaria, è disarmante; guardando Elvis abbiamo iniziato a capire che tutti gli animali sono così e che tutti dovrebbero avere la possibilità di vivere tranquilli. Da lì abbiamo tagliato con tutto quello che può comportare maltrattamento e sfruttamento”.
In un primo momento Simona decide di diventare vegetariana, poi diventa vegana. Tutta la famiglia decide che a casa non cucineranno e non si compreranno più alimenti di origine animale, ma i bambini sono liberi di mangiare quello che vogliono fuori casa. Ultimamente però la sensibilità dei bambini nei confronti degli animali è aumentata e anche loro cominciano a fare dei ragionamenti su questi temi. “Un giorno Gioele ha preso un panino al prosciutto, però poi il prosciutto l’ha buttato, perché secondo lui era andato a male, sapeva troppo di maiale – racconta Simona -. A volte i bambini vanno a mangiare con gli amici l’hamburger, ma poi l’hamburger non riescono a mangiarlo!”.
Un maiale da compagnia
Elvis è ora a tutti gli effetti considerato un animale da compagnia, non solo dalla sua famiglia, ma anche dalla legge – dopo uno scontro che la famiglia ha avuto con l’Asl. “Tutto è nato da un fraintendimento – spiega Simona -. Dall’Asl pensavano che il nostro appartamento fosse diventato un allevamento, una stalla”. Infatti il regolamento di Igiene della città di Torino recita: “Nell’interno dell’abitato e nelle case agglomerate, è proibito il tenere stalle a uso di armenti di qualunque specie, né maiali, né un numero eccessivo di pollame, piccioni, cani, gatti”. Lo scorso ottobre arriva alla famiglia la richiesta di trovare un’altra sistemazione per Elvis, ma Simona non ci sta, lancia una petizione e chiede un incontro al Comune e all’Asl. Si mobilitano le associazioni animaliste, alcuni consiglieri della Circoscrizione e anche i bambini della scuola Rodari che mandano ai giornali delle lettere commoventi. “In quel periodo – continua Simona – ci è stata molto utile la pagina Facebook ‘Elvis the pig’, che avevo aperto qualche mese prima per pubblicare le foto di Elvis e su cui tantissime persone hanno manifestato il loro sostegno”.
Nel corso di un sopralluogo in casa, i veterinari dell’Asl constatano il benessere di Elvis sia dal punto di vista medico che etologico e danno il benestare a tenerlo, rilasciando un documento che attesta che “non vi sono motivazioni ostative alla permanenza di Elvis con la sua famiglia”. Ora Elvis è riconosciuto animale da compagnia ed è microchippato. “Lo hanno anche iscritto all’anagrafe, ma non so bene quale – ride Simona -. Credo che lo abbiano inserito in quella canina, non penso che abbiano creato un’anagrafe apposta, solo per lui!”.
Un nuovo cucciolo
Dopo il cane Uma ed Elvis, a inizio gennaio 2018 nella famiglia di Simona è arrivato un altro animale: il coniglio Emiglio, con la “gl”. I bambini lo coccolano e accarezzano il suo pelo soffice, ma la più felice della famiglia sembra la cagnolina: ora che Elvis non sta più tra le sue zampe, Uma può proteggere il nuovo arrivato. Ed Elvis cosa ne pensa del compagno coniglio? “Elvis è in parte incuriosito da Emiglio – risponde Simona -, ma non lo considera più di tanto. A lui basta che non gli tocchi il cibo, poi può entrare chiunque!”.