Caterina e New York

da | 23 Feb, 2023 | caterina, Lifestyle, Persone

New York è spazialità, enormità, unicità, umanità. Ci sono i volti, i quartieri, i figli a spasso per Central Park, Ground Zero. Una città dall’anima profonda che per Caterina ha il potere di ribaltare ogni cosa

New York. Proprio lei. Non giriamoci intorno, giriamoci dentro, che tanto diversamente non si può fare. O, meglio ancora, è lei, “la” metropoli che ha rimescolato percezioni e riferimenti di Caterina in una turbolenza di colori, suoni, volti, odori, luci, scritte, fosforescenze. Scrivere di New York è stato impossibile per mesi e anche oggi ogni parola che Caterina sceglie la soppesa per sentirne la verità, la capacità di restituire la spazialità, l’enormità, l’unicità, l’umanità.

Tutte parole con l’accento. Come: felicità. Come: mortalità. Ci stai girando intorno, Caterina. Sì. Allora torna al centro: a Central Park in una giornata di cielo molto blu di giugno, tra le grandi rocce tondeggianti che ti fanno pensare a Oskar, il ragazzino dello straziante e stupendo Molto forte, incredibilmente vicino, di Safran Foer. 

Immagini che raccontano incontri

Una realtà aumentata o una narrazione precipitata nel presente, New York, e questo l’hanno già detto in tanti: è come stare sul set di un film, di decine di pellicole, libri, serie, canzoni.

Quindi no, non è questa la direzione giusta per raccontare qualcosa di tuo su questa città, Caterina. Riguarda le fotografie, riprovaci. Pausa. Dubbio. Eccole lì, in fila, le immagini che raccontano qualcosa che la riguarda.

C’è lei, la donna con le Nike della Lego, i pantaloni rossi, la bandana gialla con i teschi neri tirata fin sul naso, cappellino e occhiali (è allergica al sole, racconterà a Caterina, ma lei stessa è un sole), con i suoi 68 anni, le unghie di 3 centimetri arcobaleno e un’esperienza totale sulla street art di Bushwick-Brooklyn: ne parla (la urla) con ironia, competenza, senso dei diritti civili di ogni persona di NY.

C’è Sam, che a 50 anni ha lasciato l’insegnamento e una cittadina dell’Ohio per seguire un sogno che aveva finora coltivato da amatore: fare teatro. Quando, dopo aver portato Caterina e i suoi figli a spasso per Central Park svelandone storia e segreti fiabeschi, dà loro un biglietto da visita con il titolo di uno spettacolo shakespeariano e il suo nome, Sam Smith – actor, la gioia nei suoi occhi brilla più di un sogno in una notte di mezza estate. 

In giro per Harlem

C’è Lawrence, ex guardia carceraria reinventatosi guida della storia e dell’arte del suo quartiere, Harlem: ha più di 55 anni, ha scritto un libro e ci porta in giro a conoscere la parte di città dove il soul food ti arriva all’anima attraverso sapori e colori di una perenne estate, dove le strade hanno i nomi di personaggi afroamericani cruciali per il quartiere e per l’America, personalità morte ma più vive che mai nelle parole appassionate della nostra guida.

C’è la donna che balla un ballo di gruppo sul piazzale davanti alla Brooklyn Public Library: sull’alta porta di vetro e metallo nero spiccano le icone dorate dei personaggi di alcuni capolavori letterari (la balena di Moby Dick, Zanna Bianca…), mentre sulla maglia arancione della donna di una certa età che a un certo punto fa una giravolta su se stessa, luccica di brillantini la frase: “age is just a number”. 

La stanza della memoria di Ground Zero

C’è lei, anzi, lei non c’è più, si chiama Catherine Lisa Logiudice ed è una delle 2.996 persone morte l’11 settembre 2001 ed è una delle decine di persone delle quali Caterina ascolta la storia seduta nella stanza della memoria di Ground Zero.

Qui ha vissuto l’esperienza più toccante di tutte le esperienze di incontro con uno spazio pubblico e con il tempo che abbiamo a disposizione: le cascate d’acqua che precipitano nello spazio cavo, vuoto, muto dove prima degli attentati c’erano le torri piene di vite e di desideri sono un canto liquido per tutto il silenzio di chi non c’è e di chi è rimasto, un dolore scrosciante, quotidiano, infinito, un ricordo vivo.

C’è, sempre a Ground Zero, la frase di Virgilio: “nessun giorno potrà cancellarvi dalla memoria del tempo”, che campeggia in un mosaico di ritagli di 2.996 azzurri differenti, uno per ogni persona che ha visto per l’ultima volta il cielo quel giorno. 

Un nuovo amore per il tempo

C’è, non lontano da lì, nell’East Village, il murales di Joe Strummer dei Clash, la sua data di nascita e quella di morte, lui ritratto in blu, il profilo di Manhattan verde, il cielo giallo arancio e rosa e la scritta azzurra: the future is unwritten.

E all’improvviso ciò che Caterina ha da dire su New York, anzi, ciò che New York ha da dire a Caterina, è chiaro, come una scia nel cielo di giugno: impara un nuovo amore per il tempo, ribalta la paura di invecchiare in sogni nascenti, il terrore di morire e che chi ami muoia in vita e in un amore più intenso, il timore di non aver fatto abbastanza in racconto su chi eri e chi sei e in nuove scelte, più aderenti alla vita, più vicine alla fioritura dell’anima.

La tua anima che, per dirla con il poeta di Harlem, finché sei in vita, giorno per giorno, in un futuro non scritto, prima che il tempo consumi il tuo filo, può diventare profonda come il fiume. 

Pubblicità
Pubblicità

I più letti

I più letti

Criticare e correggere: è proprio necessario? 

Focalizzarsi sull’errore, criticare e giudicare non aiuta a crescere. Esiste un metodo alternativo per relazionarci con i nostri figli? L’intervista a Carlotta Cerri, creatrice di La Tela ed Educare con calma

100 cose da fare con i bambini

Si chiama “toddler bucket list” e serve tantissimo quando c’è tempo libero e manca l’ispirazione. Una lista di cose da fare con i bambini a casa e all’aperto

Pavimento pelvico: guida all’uso

Dallo stato di salute del nostro pavimento pelvico dipende il benessere fisico, psicologico e sessuale delle donne, come ci ha raccontato l’ostetrica specializzata Laura Coda