Puzzle e altri piccoli e grandi enigmi che aiutano a sviluppare la concentrazione e le abilità cognitive
Sapevate che in Sudafrica per accedere alla scuola primaria un bambino deve essere in grado di completare un puzzle da 24 pezzi?
Tutti attraversano il periodo “passione puzzle”, o anche più periodi, legati all’età e al grado di difficoltà, perché i puzzle vanno dai 10 ai 10 mila pezzi.
Investire tempo in puzzle e in altri giochi di concentrazione non è solo un passatempo divertente, ma anche un modo efficace per allenare la mente e migliorare le abilità cognitive. Dalle capacità di risoluzione dei problemi all’incremento della concentrazione e della memoria, i benefici sono tantissimi e possono avere un impatto duraturo sulla salute mentale.
Concentrazione, pazienza e la perseveranza
Spegniamo la TV e i dispositivi elettronici: il puzzle è un gioco che stimola l’apprendimento, favorisce lo sviluppo delle abilità cognitive e manuali e la percezione visiva. Completarlo è una sfida che comporta anche un approccio critico alla risoluzione dei problemi, un processo mentale in cui si impara a “mettere in ordine” giocando.
Si allenano la pazienza e la perseveranza, introiettando il concetto che “per risolvere i problemi ci vuole tempo”. Ma prima di tutto si potenzia la concentrazione: proprio quella capacità che, nell’era del digitale, in tutti, adulti e bambini, abbiamo visto ridursi.
Ma come possono i puzzle addirittura contribuire al miglioramento delle abilità mentali? Nel completare un puzzle, che richiede una buona dose di logica e ragionamento, il cervello si allena a cercare soluzioni e migliora le abilità di risoluzione dei problemi. Un processo che stimola a pensare in modo flessibile e a considerare diverse prospettive.
Per i piccoli, l’inserimento di pezzi in spazi specifici aiuta a sviluppare le abilità motorie fini, cruciali per attività quotidiane come scrivere, vestirsi e usare strumenti.
Per completare un puzzle con successo è necessario inoltre focalizzarsi sul compito a mano e ignorare le distrazioni esterne. Questo allenamento mentale aiuta a migliorare l’attenzione e la capacità di concentrarsi su compiti specifici.
Infine, dedicarsi al puzzle può anche essere un modo efficace per rilassarsi e alleviare lo stress. Questo è il motivo per cui puzzle, mattoncini e altri enigmi piacciono tanto anche agli adulti. Concentrandosi sul compito manuale, infatti, si riduce l’attività mentale superflua, la mente si rilassa e si rigenera.
Valutare la difficoltà: quanti pezzi?
La scelta del puzzle deve essere ben ponderata: può causare noia, se troppo facile, o frustrazione, se troppo difficile. Come valutarne la difficoltà? Sicuramente il primo aspetto da considerare riguarda il numero e le dimensioni dei pezzi, ma anche la variazione dei colori e il dettaglio dell’immagine. E dall’altro canto, si devono prendere in considerazione anche l’esperienza e le abilità dei bambini.
Si parte con puzzle dai pezzi grandi, idealmente dai 3 ai 12 pezzi, anche sotto forma di lavagna magnetica o di legno calamitato. Per i puzzle di cartone classici è meglio aspettare i 3 anni, quando il bambino smette di “assaggiare” tutto con la bocca.
Tra i 5 e i 6 anni il puzzle diventa una cosa seria. Si inizia dai 60 pezzi in su, per arrivare a 200 tra i 6 e gli 8 anni, e via oltre.
Oggi in commercio ci si può sbizzarrire, dai puzzle 3D a quelli realizzati con la propria foto o immagine preferita. E poi ci sono i puzzle geografici, facili da completare ma che mostrano mappe del mondo e stimolano la curiosità e la voglia di viaggiare.
Tutti gli enigmi che fanno bene al cervello
Proporre ai bambini un enigma significa anche investire sulla salute cognitiva a lungo termine. Tra i giochi che stimolano le abilità cognitive non ci sono solo i puzzle.
Gli scacchi e la dama sono giochi da tavolo che richiedono strategia, pianificazione e capacità di pensiero critico. Tanto validi da essere stati introdotti come sport della mente tra le attività pomeridiane extra-scolastiche di numerosi istituti.
I giochi di carte coinvolgono il ragionamento, la memoria e la pianificazione delle mosse future; il Sudoku, rompicapo numerico che unisce logica e matematica; i giochi di parole, favoriscono anche la creatività e potenziano il vocabolario; i giochi di strategia, ampiamente rappresentati dai giochi da tavola di ogni genere e per tutte le età, gli enigmi logici; e infine, ovviamente, i giochi di costruzione, che favoriscono la creatività, la coordinazione mano-occhio e la capacità di risoluzione di problemi tridimensionali, ideali per lo sviluppo delle abilità motorie e spaziali.
Tra questi possiamo scegliere i classici mattoncini colorati ma anche blocchi di legno o di compensato da incastrare, e anche costruzioni più verosimili a quelle reali realizzate con piccoli mattoncini in argilla.
Un’attività, quella dei giochi di costruzione, apprezzata sempre più anche da un pubblico adulto: con i mattoncini infatti, oggi possiamo costruire monumenti o veicoli fatti di oltre 10.000 pezzi, o lanciare una sfida in famiglia per costruire un Titanic, un camper accessoriato o addirittura il Colosseo!