Ci sono tanti modelli di genitorialità. Tantissimi. Molti approcci educativi, svariate pedagogie per l’infanzia e la famiglia. Ma i valori, beh si, sui valori non ci sarebbe proprio da discutere. A partire dal rispetto e l’amore per il bambino. Valentina Bruno, Studiosa di genitorialità, dei bambini e del loro comportamento, è ideatrice di Crescere Felici e fondatrice del progetto Educare alla Felicità™. Le abbiamo chiesto di raccontarci il suo lavoro e il corso per accompagnare i genitori nella difficile impresa di educare e crescere.
Educare alla felicità è un progetto e un metodo, da dove nasce?
Amo pensare Educare alla Felicità come un vero e proprio progetto di vita, questo mi da il coraggio di lottare per ciò in cui più credo e desidero al mondo: mantenere inalterato il legame originario genitore-figlio. Nonostante il mio percorso professionale sia iniziato parecchi anni fa, il progetto Educare alla Felicità nasce insieme al mio essere diventata madre e alla grande riscoperta di quel valore indescrivibile che circonda ogni donna detentrice di questo dono meraviglioso.
In cosa consiste il progetto Educare alla felicità?
Il progetto Educare alla Felicità propone al genitore un metodo educativo basato sull’Amore e sul Rispetto del bambino. L’adulto Crescerà insieme al proprio figlio, che acquisirà la padronanza delle proprie emozioni e dei propri bisogni sviluppando un auto-controllo in grado suggerirgli come comportarsi.
Secondo la tua esperienza, quali sono i modelli educativi e di genitorialità da evitare e perché?
I modelli educativi da abbandonare sono tutti quelli che portano ad un rigido Controllo del bambino attraverso l’uso della Paura e del Ricatto. Questi atteggiamenti inducono all’allontanamento del figlio dalla propria madre e dal proprio padre ed all’irrimediabile rottura del rapporto genitore-figlio. Insomma, quei vecchi schemi educativi che in gran parte hanno segnato la crescita degli adulti di oggi.
Ci dai qualche consiglio per Educare figli felici?
Il mio consiglio è di ascoltare e comprendere il proprio figlio con il cuore, con quella sensibilità che è in grado di far percepire l’importanza dell’identità del vostro bambino, anche se piccolo. Imparate ad amare liberamente senza pregiudizi o aspettative, mai dimenticando l’importanza della fiducia in voi stessi in qualità di genitori. Da ultimo, essere noi stessi felici, gioiosi della nostra esistenza, del nostro essere imperfetti, delle manchevolezze. Così non avremo troppe pretese dalla nostra umanità, accetteremo i nostri sbagli ed impareremo a rispondere con sincerità e coerenza per ciò che siamo. I nostri figli impareranno da noi, capiranno che il loro essere accettati non è per forza dettato da uno stereotipo di “bambino migliore”, ma semplicemente da ciò che sono realmente. Allora si sentiranno Amati, Compresi ed inconsciamente Felici.
Dal progetto è nato un corso online. A chi si rivolge e con quale obiettivo?
Da settembre è online un corso per genitori per aiutare le mamme e i papà a comprendere i comportamenti dei propri figli, affrontando le problematiche più frequenti attraverso l’Amore ed il Rispetto. Attenzione! Il progetto Educare alla Felicità non contempla il lasciar fare al bambino tutto ciò che vuole, ma accompagna il genitore a far si che i propri figli sviluppino una Crescita Consapevole attraverso una corretta comunicazione e a un migliore atteggiamento. Questi bambini diventeranno conquistatori di se stessi, veri e propri campioni di Libertà, proprio perché là dove giunge il loro autocontrollo, essi si liberanno del controllo degli altri.
Valentina, aiutaci: come un genitore può capire se suo figlio è un figlio felice?
Nessuno più di un genitore conosce meglio il proprio figlio e quindi nessuno più di lui è in grado di comprendere la sua serenità. A voi genitori chiedo di riflettere alcuni istanti su quella luce che scorgete negli occhi dei vostri piccoli, sulle risate rumorose ed assordanti, sulle corse interminabili e su quelle braccia mai troppo sazie di abbracci. Vivete questo una volta che tornate a casa? Se la vostra risposta è “Sì” sappiate che siete sulla strada giusta! Se il vostro responso è negativo silenziosamente domandatevi: “E io, sono un genitore felice?”. Bene, saprete da dove partire.