Diventare genitori in un nuovo paese e dar vita a un originale progetto artistico: Valentina racconta la scelta di vivere in Colombia e le opportunità che possono aprirsi quando si ha il coraggio di prendere il volo
Una nuova casa in Colombia, un paese che accoglie con calore e generosità, dove reimmaginare la propria vita; Valentina, artista torinese e mamma di Enea, ci racconta come, insieme al compagno Michele, abbia un giorno deciso di inseguire nuove possibilità, in un luogo fino a quel momento sconosciuto.
Un viaggio di scoperta, meraviglia e profonda connessione con una cultura vibrante, che celebra il potere trasformativo dell’incontro tra mondi diversi e da cui è nato non solo un bambino, ma anche un progetto artistico unico che unisce tradizioni e rituali del Sud Italia e della Colombia.
Un nuovo inizio, opportunità, destino, evoluzione
Valentina, artista ormai internazionale, originaria di Pecetto Torinese, vive a Bogotá da sette anni con il compagno Michele, maestro di scuola elementare, e il piccolo Enea di 5 anni.
“Il nostro viaggio è iniziato nel 2018, quando abbiamo lasciato Torino, la città in cui vivevamo, con quattro valigie tanta voglia di tornare a meravigliarci”, esordisce Valentina. “Lavoro come artista teatrale e coreutica da più di vent’anni, e la proposta giunta a Michele, quella di insegnare presso la scuola Leonardo Da Vinci di Bogotà, è arrivata in un momento per me particolare, in cui il mio corpo, strumento sacro per ciò che faccio, mi stava inviando un messaggio inequivocabile. Durante gli allenamenti sentivo che le mie gambe erano dure come tronchi, alberi radicati. Un segnale che non potevo ignorare: ero rimasta troppo tempo stabile e ancorata a un luogo fisico. Trasferirci in Colombia era una grande opportunità di cambiamento: iniziai così a fare una ricerca per saperne di più quel paese in cui non ero mai stata, e capire cosa avrei potuto fare una volta arrivata a destinazione.
Ho scoperto che è un paese di rituali, di arte e di magia, e che vanta una lunga tradizione teatrale. E poi, è per eccellenza la terra del realismo magico, una narrazione e tradizione che intreccia elementi fantastici e soprannaturali con grandi temi universali e con la “realtà”, un concetto profondamente radicato nella cultura e nelle tradizioni latinoamericane. Era esattamente ciò che desideravo manifestare: il luogo perfetto per evolvere, imparare nuovi linguaggi artistici ed esplorare le profondità della mia essenza nomade, libera e migrante e vedere il mondo con occhi e cuore differenti”.
Un’esperienza di generosità e accoglienza
“Una delle prime cose che mi ha colpito al nostro arrivo è stata l’accoglienza. Dopo un viaggio lungo siamo arrivati, stanchi, nella capitale, ma la generosità dei nostri contatti colombiani che ci hanno accolto all’aeroporto mi ha emozionato profondamente. Abbiamo capito da subito che quell’opportunità straordinaria ci avrebbe permesso di riprogrammare non solo le nostre vite, ma anche il nostro modo di percepire il mondo. La Colombia non è solo un luogo da visitare, ma ti invita a “esperire”: è un percorso esperienziale da vivere pienamente. Chi viene qui deve lasciare da parte la tentazione di pianificare a tutti i costi, anche nei viaggi: una lista da spuntare, di città, musei e monumenti da vedere e cose da fare.
Questa è una terra da vivere, e che offre tanto, un’epifania continua; quell’abbraccio e profonda generosità emotiva gratuiti; piena di vita, di incontri, di saluti che traboccano di presenza e di autenticità. Se penso alla prima differenza ‘fisica’ che mi ha colpito di Bogotà è stata l’illuminazione notturna: le strade sono meno illuminate, tutto resta in penombra e l’ho trovato da subito molto poetico. È più buio, ma in tutti questi anni, anche rientrando la sera, sola, non ho mai avuto paura. Bogotá splende di altra luce”.
Effetto Tarantella: la danza come liberazione
Se Michele ha iniziato subito a lavorare come docente presso la scuola primaria del Collegio Leonardo da Vinci insegnando italiano, storia e geografia, Valentina deve costruire un nuovo percorso lavorativo, che richiede determinazione e strategia.
“L’inizio non è stato privo di sfide, certo, ma l’apertura della comunità umana e del contesto di riferimento mi ha permesso di creare, come sono solita fare, senza ostacolo alcuno. Ho iniziato a lavorare come insegnante di danza e teatro nello stesso istituto dove insegna Michele: un contesto educativo strutturato come un campus, con un percorso continuativo che accompagna i bambini dall’infanzia fino al liceo.
Nel frattempo, sono entrata in contatto con la comunità artistica locale, frequentando eventi, spettacoli e workshop per costruire quella che diventerà un’immensa rete di relazioni. Ho continuato a formarmi per immergermi nei linguaggi performativi e nei rituali artistici della Colombia, per me fonte inesauribile di ispirazione, e per creare qualcosa di nuovo. È stato un periodo di intensa crescita e la sfida iniziale si è dimostrata l’opportunità per reinventarmi ed evolvere, come artista e come persona. Il dialogo tra la mia arte e la Colombia è stato magico, un incontro di profonda fusione. Ho incontrato patrimoni culturali e artistici che hanno arricchito il mio e, attraverso il movimento, l’immaginario e il corpo, mi hanno permesso di ampliare il mio potenziale creativo.
Ho creato nuove performance come regista e dato vita al progetto Tarantella Andina – Danza de Liberación, un punto di incontro tra danze, canti e balli del Sud Italia con le tradizioni del centro e sud America: un’esperienza catartica molto apprezzata dal pubblico che mi ha portato a fare tournée in molti paesi latinoamericani. Di base c’è l’idea di una tradizione che resta viva proprio perché evolve e si trasforma. Cambiano i corpi, il tempo, le urgenze e le esigenze, e con essi si espande.
L’Effetto Tarantella non è solo azione scenica, spettacolare e performativa, ma un vera catarsi attraverso l’esperienza artistica, un autentico rituale di liberazione. Ogni incontro, ogni esibizione, rafforza la mia convinzione che l’arte abbia un potere universale, trasformatore e creativo, e ogni gesto ha il potere di trasformare il mondo, interno ed esterno, di chi lo vive. Il processo creativo e la performance – a partire dal rituale, attraverso pratiche di movimento intuitivo e cosciente, suoni e simboli, poesia e creatività – vogliono restituire al corpo la sua funzione primordiale di incitare l’essere umano ad essere presente, libero, a curare e a creare. Il teatro e le danze rituali che pratico e insegno hanno avuto, anche qui, un potere estatico, terapeutico e catartico, trasformante, sia per chi le ha praticate, sia per chi ha assistito.
Diventare genitori, l’avventura nell’avventura
Poco più di un anno dopo il trasferimento, Valentina e Michele diventano genitori e inizia un nuovo capitolo dell’avventura colombiana, in tre. “È stato proprio l’amore con e per questo paese che ci ha spinti, in piena coscienza e libertà, a decidere che nostro figlio dovesse nascere qui, a Bogotá. Volevamo regalargli fin da subito una storia da raccontare, un’identità legata a una terra così ricca di significato, straordinarietà, magia e umanità. La mia esperienza di gravidanza e maternità è stata meravigliosa. Ho continuato a lavorare, a ballare e a performare fino al giorno prima che Enea decidesse di presentarsi al mondo. Ricordo con commozione il mio ultimo spettacolo di danza, appena 36 ore prima del parto! Enea è nato il 17 settembre 2019, con la doppia cittadinanza italiana e colombiana. La sua nascita ha segnato un’altra svolta importante: il paese ci ha permesso di richiedere un visto da residenti, che ci ha elevati, in tutti i sensi.
La nascita di Enea è stata un’esperienza unica e commovente. Il personale che ci ha seguiti era di alto livello, e il parto è stato uno dei momenti più poetici e performativi della mia vita. Nonostante fossimo lontani dall’Italia e dai nostri familiari, ci siamo sentiti profondamente sostenuti dalla nostra comunità di riferimento e dalle nuove relazioni che abbiamo costruito qui. Questa rete ci ha accompagnati nei momenti più importanti, oltre alla nascita di Enea, anche nel periodo del lockdown, ed è stata un presenza vitale nei momenti di trasformazione e evoluzione. Un sostegno non solo pratico, ma anche emotivo e spirituale, che ha anche rafforzato il legame tra me e Michele, come coppia”.
Quando sanità e istruzione sono un privilegio
Purtroppo in Colombia l’accesso ai servizi essenziali come sanità e istruzione non è garantito ed è in mano a enti privati.
“Ho partorito in una clinica, e gli standard della sanità privata sono molto alti. Grazie al contratto di Michele, fin dal nostro arrivo, abbiamo avuto una copertura sanitaria e per questo ci siamo sentiti, sin da subito, enormemente privilegiati.
L’istruzione varia enormemente: a parte le scuole pubbliche e le università che offrono borse di studio valide, in generali i costi sono significativi, e molti giovani colombiani preferiscono studiare in Europa, dove il diritto allo studio è più accessibile. Per quanto ci riguarda, sempre grazie alla nostra posizione ‘privilegiata’, siamo riusciti a garantire a Enea un’educazione di alto livello e un ambiente stimolante, anche durante i suoi primi anni. Le opzioni per la prima infanzia, come le guarderías (nidi), sono molte e ben organizzate, offrono ai bambini la possibilità di socializzare sin dai primi mesi, seguiti da professionisti qualificati che ci hanno sempre accompagnato nelle scelte educative”.
Tutti servizi essenziali soprattutto per chi non può contare sulla propria famiglia di origine. “Dovremmo forse prima definire il concetto famiglia e pensare alla creazione di relazione, in genere. Credo che si debba, e questo a livello internazionale, ripensare alla dimensione collettiva ed alla partecipazione e condivisione come strumenti per ‘essere’ e per moltiplicare bellezza, conoscenza e bene, per trasformare, sublimare e creare.
La lontananza della famiglia di origine non ha costruito un problema fino a ora: la distanza ci ha permesso di apprezzare profondamente il valore del tempo e delle relazioni, riscoprendo un concetto di famiglia che va oltre la prossimità fisica. Abbiamo imparato, in questi anni, che i limiti, a volte, aiutano a costruire legami di qualità e a vivere il tempo condiviso in modo autentico. La Colombia, ora è la mia casa, il mio luogo e il mio tempo preferiti. Posso dire di aver creato, in tutti questi anni in giro per il mondo, una mia famiglia immensa internazionale, fatta di persone preziose che ho scelto e che mi hanno scelta. Il vero e proprio privilegio.”
Un momento storico: il cambiamento politico in Colombia
Il 2022 ha segnato per la Colombia un momento storico con la vittoria di Gustavo Petro e di Francia Márquez. Per la prima volta, esponenti di sinistra hanno conquistato il governo in Colombia con il proposito di “cambiare” e sanare dinamiche del paese che si protraggono da decenni.
“Ho seguito lo spoglio delle elezioni in diretta con Enea e, al momento dell’annuncio, l’atmosfera era davvero elettrizzante. Francia Márquez, afro-discendente e vicepresidente, rappresenta un simbolo di inclusività e resistenza attiva. Questo cambiamento politico, pur in un terreno complesso, mi ha davvero emozionato e commosso.
Un momento storico che porteremo nel cuore; il pubblico gridava: “Petro e Francia, Petro e Francia!”. È curioso come Gustavo Petro venisse identificato, anche qui, con il cognome, mentre Francia Márquez con il nome: un riflesso di dinamiche sociali – “machiste ed eteronormative” – che ancora oggi influenzano il modo in cui percepiamo le donne, e non solo, al potere, in tutti i paesi. (Michela Murgia docet).
Oggi, vedo Enea crescere in un ambiente stimolante, libero, circondato da patrimoni culturali e linguistici eterogenei. Questo paese, in questo momento storico, è per noi il luogo giusto dove stare: vediamo lo slancio verso il futuro, la capacità di assorbire, trasformare e creare una realtà che rispecchi le nostre visioni, i nostri sogni e le nostre idee”.
Viaggiare in Colombia, esperienza infinita
La Colombia è quindi un’autentica esperienza, immensa e assoluta, tutta da vivere. “Viverla vuol dire che ogni giorno può accadere tutto e il contrario di tutto, ma, se te lo permetti, puoi facilmente (ri) educarti, dato che la vita è più autentica. Abbiamo esplorato alcune delle sue meraviglie, ma c’è ancora tanto da scoprire, perché ogni angolo della Colombia è un salto quantico, un’incredibile varietà paesaggistica, culturale e umana, dalle città, ricche di cultura e esperienza, ai miracoli naturali!
Siamo innamorati senza dubbio di Bogotá, una città che racchiude tutte le Colombia possibili, nella sua infinita eterogeneità, e di Medellín che ci ha profondamente conquistati, da subito, con la sua imparagonabile energia vitale.
Altro posto del cuore è l’isola di San Andrés, dispersa nel Mar dei Caraibi, un’ autentica perla e paradiso tropicale, nelle acque cristalline del Caribe.
Con Enea ci siamo sempre spostati in tranquillità, sin da piccolo. Ho imparato a cambiare il “chip europeo” che tende a farci preoccupare eccessivamente prima di intraprendere un viaggio, e abbracciare le nuove esperienze con incanto e curiosità, apertura e spontaneità. La chiave è lasciarsi andare e aprirsi a un modo di viaggiare diverso, dove tutto può succedere. È un allenamento prezioso per imparare affrontare la vita nella maniera più bella e acquisire strumenti nuovi.
Il più grande insegnamento di questi anni in Colombia, che ha solo riconfermato la visione che già avevo, è che, come dicono i colombiani, ‘Todo es perfecto’, cioè aprirsi e permettersi di vivere tutto, senza limite alcuno, “fluir” e “soltar” (lasciar andare e fluire) come la più preziosa opportunità per liberarsi, trasformarsi, elevarsi, espandersi e creare”.