Inglese, recitazione, danza e postura: alla Scuola di Musical i bambini lavorano sull’espressività
Di Alfonsa Sabatino
Spesso scegliere la disciplina e lo sport per i propri figli è un gran grattacapo: meglio la scuola di danza o il corso di musica? Imparare una lingua straniera o lavorare sul corpo?
Esiste una disciplina che racchiude tutto, o quasi: è il musical. Permette infatti di allenare la voce, il coordinamento, la postura e la presenza scenica, sempre divertendosi, ballando e cantando. Pure in lingua inglese.
L’orgine del musical
Il musical si compone di diverse anime, quella teatrale, quella musicale, ma c’è anche il movimento della danza e la spettacolarità del cinema.
Deriva dall’operetta e dal varietà, ripensati all’americana: ed è proprio negli Stati Uniti che il musical nasce tra ‘800 e ‘900, entrando nei teatri e nel cinema. In Italia il musical più “puro” è arrivato dalla Gran Bretagna e dalle scuole londinesi.
A scuola di musical
“Ci sono diverse scuole di musical in Italia”, ci spiega Paolo Zaltron, docente specializzato in musical-theatre, referente di canto del progetto Matilda Italian Academy.
“Sono per lo più accademie post diploma, per ragazzi e ragazze dai 19 anni. Matilda Italian Academy è invece un percorso speciale che si rivolge a bambini e ragazzi dai 7 ai 18 anni.
La scuola è aperta a tutti: c’è una prima audizione, ma attitudinale più che di competenze”. Aderiscono al progetto, giunto al suo quinto anno di vita, una ventina di scuole di musical dal Piemonte alla Sicilia. Durante il corso si lavora sui materiali didattici originali della Royal Shakespeare Company di Londra e di MTI-Broadway Jr., adattati per l’Italia.
Trasversalità delle età e delle discipline
Il percorso di musical si compone di tante discipline: canto, coreografica, danza con elementi di educazione posturale e potenziamento funzionale, teatro fisico e inglese. Già, perchè tutti i musical preparati dalla Academy sono in inglese, anche per i piccolissimi.
“Partiamo sempre dalla preparazione di uno spettacolo, scelto annualmente da Londra e semplificato in forma junior per i nostri giovani attori. Si lavora in gruppo misto, tutti insieme.
Ci sono momenti di lavoro per competenza, e quindi per età, ma lo spettacolo è il frutto di un lavoro collettivo molto intenso e partecipato”.
I benefici del musical
Un percorso impegnativo e completo, di grande crescita, non solo a livello di didattica. “Ho visto succedere cose incredibili ai bambini che seguono l’accademia.
Cambiano completamente, o meglio cambiano nel loro modo di relazionarsi con l’altro. I bambini, attraverso il teatro, la danza, la voce e l’allenamento alla scena, sviluppano e scoprono una espressività tutta nuova. Acquisiscono sicurezza nella comunicazione, che sia verbale o corporea. Il fatto che bambini di 8 anni possano studiare, provare e poi esibirsi insieme a ragazzi più grandi li motiva e li rafforza, perchè sul palcoscenico vengono trattati alla pari.
Ho visto bambini non propriamente intonati diventarlo; ho visto bambini dislessici o con difficoltà del linguaggio acquisire competenze nuove e migliorare la loro capacità espressiva. Questa è la magia dell’insegnamento collettivo: si crea una forza che trascina il gruppo anche nei momenti di insurezza”.